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Visualizza Versione Completa : [News] Amazing Discoveries In Outer Space – Recensione



Bit-Mentana
19/03/2016, 11:21
Publisher: Cosmic Picnic Developer: Cosmic Picnic Piattaforma: PS4 Genere: RogueLite SpaceSimulator Platformer Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 13,99 € Dopo una lunga e travagliata Odissea nello spazio profondo, eccoci di ritorno dall’esplorazione delle mille galassie di Amazing Discoveries In Outer Space (altresì conosciuto come ADIOS), pronti con una nuova, stellare recensione per soddisfare la vostra voglia di viaggi interplanetari! Questo grazioso Indie è il primo titolo sviluppato dai “Cosmic Picnic”, un piccolo studio svedese composto da 4 ex-membri di “DICE” che hanno lavorato a giochi del calibro di Mirror’s Edge e Battlefield: Bad Company 1 e 2: insomma, gente dal curriculum niente male, che, tra le altre cose, ha deciso di sviluppare e produrre questo titolo in totale autonomia, progettando per l’occasione anche un motore grafico ad-hoc. Saranno riusciti a confezionare un prodotto degno dei loro nomi, in grado di spiccare in un panorama quanto mai affollato quanto quello delle produzioni indie? Scopriamolo insieme! La bellezza del creato Impossibile, anche se forse un po’ atipico, non cominciare il nostro viaggio parlando dello stile grafico di questo titolo di cui mi sono innamorato sin dalla prima schermata: gli sviluppatori sono riusciti a creare un universo 2D davvero da applausi! Lo stile ricorda quello di un fumetto, con colori molto brillanti e saturi, ma quello che colpisce maggiormente è la cura e la “delicatezza” con le quali, tutto ciò vedrete su schermo, è stato disegnato da questi artisti svedesi: difficilmente potrete restare indifferenti di fronte alla dolcezza del vostro bluastro alter-ego di cui seguirete le vicende o alle saltellanti creature che popolano i vari pianeti su cui deciderete di sbarcare. Per il resto il motore grafico svolge in modo impeccabile il suo lavoro, garantendo un buon livello di dettaglio dei vari scenari e dello spazio circostante così come un frame-rate granitico; contribuendo in questo modo a rendere ancora più incantevole tutto ciò che scorrerà davanti ai vostri occhi: un dipinto in movimento che vorrete continuare ad ammirare per ore ed ore. Il comparto audio, invece, non riesce ad essere incisivo tanto quanto quello visivo: i pezzi strumentali che accompagneranno le vostre esplorazioni sono tutti molto orecchiabili, ma col passare delle ore, tra un fallimento e l’altro (di cui parleremo dopo), rischieranno davvero di portarvi sull’orlo di un esaurimento nervoso da cui solo il tasto “mute” del telecomando potrà salvarvi. Spiace denotare questa asimmetria che non permette ai comparti visivo e sonoro di trovare una perfetta armonia tra di loro e che avrebbe elevato la qualità complessiva del prodotto sul fronte prettamente tecnico. Zing: velocità WARP! ADIOS si struttura in 3 brevi campagne che verranno sbloccate una dopo l’altra, i cui pretesti narrativi servono solo per gettare il giocatore nell’esplorazione delle varie galassie presenti, in compagnia della nostra astronave e del fedele computer di bordo chiamato ZING. Il gioco appartiene al genere dei RogueLite, ovvero quel genere a cui molti indie recenti fanno riferimento, come “The Binding Of Isaac” e “Spelunky”. Ovviamente, come suggerisce il nome, il punto di partenza è quello dei Rogue-like, giochi caratterizzati da mondi generati casualmente, morte permanente e combattimenti a turni; ma a questa struttura di base sono state apportate delle sostanziali differenze per venire incontro ai gusti del grande pubblico, in particolare in ADIOS non avremo la morte permanente e la conseguente perdita di tutto l’inventario grazie alla presenza di 2 checkpoint per ogni campagna; inoltre, ogni oggetto scoperto verrà salvato anche in caso di morte per rendere le run successive un po’ più agevoli. La struttura di base di ADIOS è piuttosto elementare: si dà gas alla nostra astronave tramite la pressione del tasto R2, la si manovra con lo stick analogico sinistro e si va alla ricerca di oggetti e forme di vita presenti sui pianeti del sistema in cui ci troviamo. Ogni oggetto scoperto, ovvero ogni oggetto a cui ci saremo avvicinati a sufficienza, ci donerà dei punti che andranno a riempire una barra apposita, la quale, una volta completata, ci consentirà di eseguire uno “space-jump” e di avvicinarci di un Anno-Luce al nostro pianeta natale, il quale dista ben 12 A.L. dal pianeta di partenza (tutto questo per quanto riguarda la prima campagna, ma anche le successive sono strutturate su 12 Anni-Luce che corrispondono a 12 livelli complessivi). Dietro a questo semplice meccanismo, tuttavia, vi accorgerete ben presto di quanto in realtà il gameplay sia molto più profondo e complesso di così: le riserve di carburante sono limitate e andranno maniacalmente centellinate per non restare a secco ed incorrere in un prematuro Game Over, sfruttando ad esempio le orbite dei pianeti a vostro vantaggio per non sprecare preziose risorse; dovrete badare ugualmente anche alla barra dei punti vita della vostra astronave, in particolar modo quando vi ritroverete a fluttuare attraverso una cintura di asteroidi o ad atterrare su un pianeta, momenti critici in cui un impatto troppo forte questi corpi potrebbe ridurvi velocemente in fin di vita. Ogni pianeta incontrato, inoltre, sarà unico per la combinazione casuale di diversi fattori quali la forza di gravità presente, la dimensione, la temperatura, la presenza di raggi cosmici o raffiche di vento, ecc.. tutte caratteristiche che dovrete prendere in attenta considerazione, in particolar modo quando da un certo punto in poi dell’avventura potrete decidere di mandare il vostro indifeso alter-ego in avanscoperta per risparmiare carburante, con il rischio però che quest’ultimo faccia una brutta fine nel giro di pochi secondi. Se tutto questo non vi bastasse, sappiate che nel corso dell’avventura troverete vari power-up per il vostro eroe, come il Massive Amplification Device (non vi rovino la sorpresa dicendovi di cosa si tratti in realtà) e il Jetpack; così come nuove astronavi che differiranno principalmente per consumi e resistenze. Tutto ciò contribuisce a rendere il gameplay ancora più stratificato, oltre che ad aumentare esponenzialmente la longevità del titolo per coloro che vorranno esplorare anche l’anfratto più recondito delle varie galassie. Ah, quasi dimenticavo, per coloro che non cederanno alla tentazione del checkpoint sarà possibile anche scalare le classifiche mondiali in base al punteggio totalizzato nell’arco dei 12 livelli delle varie campagne, ovvero in base al numero e alla rarità degli oggetti scoperti.

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