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Bit-Mentana
25/03/2016, 10:30
Publisher: Estasiasoft Developer: SideQuest Studios Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS3 e PS Vita) Genere: RPG Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 14,99 € Dopo i buoni risultati ottenuti dalla versione PlayStation 3 prima e da quella PlayStation Vita poi, gli sviluppatori indipendenti di SideQuest Studios sono pronti a riproporre Rainbow Moon anche su PlayStation 4. Stiamo parlando di un gioco di ruolo che più classico non si può, capace di offrire decine di ore di intrattenimento tra missioni primarie e secondarie, ma che comunque è uscito ben 4 anni fa: riuscirà a convincerci anche sull’hardware di nuova generazione? Scopriamolo insieme. Alla scoperta della Rainbow Moon Il filmato introduttivo ci introduce velocemente all’azione: impersoneremo Baldren, guerriero impegnato a combattere il suo acerrimo nemico Namoris. Il malvagio stregone ha però preparato una trappola per Baldren, che trasporterà il nostro eroe in un altra epoca ma soprattutto in un altro pianeta, Rainbow Moon appunto. Nonostante ci siano decine di personaggi primari e secondari, niente e nessuno riesce a supportare ed esaltare la narrazione. La scarsa attrattiva della trama infatti, è senza dubbio il difetto più grande riconosciuto alla produzione dei SideQuest Studios: poca caratterizzazione, poca fantasia e probabilmente poca attenzione rivolta al comparto narrativo dagli sviluppatori penalizza non poco un tipo di gioco in cui, di solito, la trama è uno degli elementi principali. Anche le missioni secondarie non spiccano per originalità e non offrono sottotrame all’altezza, così come i dialoghi, mai particolarmente brillanti e spesso prolissi. Non è un giudizio totalmente negativo, ma neanche tanto positivo: Rainbow Moon, almeno sotto questo aspetto non introduce nulla di nuovo o che valga la pena di provare, facendo della trama quasi un pretesto per portare avanti l’avventura. Un gameplay sempreverde Come già anticipato nell’introduzione, Rainbow Moon si presenta come un gioco di ruolo molto tradizionale. Ci troviamo di fronte ad uno strategico a turni alla “Disgaea” o “Final Fantasy Tactics”, in cui dovremo muovere il nostro team (composto da un massimo di tre combattenti) su uno scacchiere per sconfiggere orde di creature e altri guerrieri. Il sistema di base è semplice e intuitivo, arricchito da diverse nuove opzioni sbloccabili proseguendo con l’avventura. Ogni personaggio ha il suo attacco peculiare, le proprie abilità e diverse statistiche, ovviamente potenziabili. Una delle caratteristiche principali di Rainbow Moon è senza dubbio il grinding, termine che indica quella sorta di “routine” che ci porterà a uccidere decine di mostri per salire di livello, accumulare denaro e ottenere oggetti e materiali necessari al crafting. Questo aspetto potrebbe essere considerato da molti un difetto, da altri (magari più avvezzi al genere) la normalità in un gioco di ruolo di questo tipo: sta di fatto che per proseguire nel viaggio dovrete necessariamente potenziare a dovere i vostri personaggi, vista la difficoltà non troppo clemente nei confronti dei giocatori.

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