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Bit-Mentana
09/04/2016, 12:11
Publisher: BitForge Developer: Etter Studio Piattaforma: PS4/PSVITA Genere: Puzzle Giocatori: 1-3 PEGI: 3 Prezzo: 11,99 € (Cross-Buy) Il pluripremiato Dreii, uscito due anni or sono su iOS e Android, arrivato poi su Mac, Linux e PC è sbarcato finalmente anche su Playstation Store! Il gioco, vincitore del prestigioso “European Design Award” nel 2014 come miglior applicazione mobile, è sviluppato dai poliedrici ragazzi svizzeri di Etter Studio, i quali, tra le varie cose hanno lavorato al sito per l’episodio pilota di Breaking Bad e ad alcuni video promozionali per aziende come Reebok. Avranno fatto centro anche nel settore videoludico? Scopriamolo insieme! Un Mondo Nuovo Dreii ci catapulta fin dalla prima schermata in un asettico e silenzioso mondo, fatto di solidi geometrici che si stagliano su monocromatici sfondi grigiastri, dove le uniche tinte colorate saranno quelle del nostro alter-ego: uno stilizzato e geometrico animaletto (nel mio caso specifico era una tartaruga dalle tinte giallo-verdi) che spezzerà il silenzio con dei peculiari rumori nel momento in cui sarà costretto a muovere i blocchi sullo schermo. Queste scelte stilistiche sembrano essere tese a conciliare la meditazione (e un po’ di sana speculazione filosofica, perché no?) del giocatore e a concedergli il tempo di riflessione necessario a superare i 42 livelli presenti nel gioco. Il risultato, dobbiamo ammetterlo fin da subito, è davvero unico e ben riuscito: armato di semplicità, pochi colori e qualche imponente blocco 3D, Dreii dimostra in maniera esemplare che non di sola pixel art vive il mondo degli Indie e delinea un universo in cui grafica, sonoro (o meglio, la sua quasi totale assenza) e gameplay si fondono in un unico elemento. La chiave di volta La struttura alla base di Dreii è di una semplicità disarmante: in ogni livello sono presenti dei diversi solidi geometrici, cubi, parallelepipedi, cilindri e piramidi, che il giocatore deve utilizzare per assemblare delle costruzioni che coprano con la loro superficie uno o più puntini luminosi presenti sullo schermo. Questa formula di partenza, tuttavia, è declinata in modo tanto magistrale nel corso degli schemi che i ragazzi di Etter Studio si meritano davvero un fragoroso applauso per questo loro piccolo capolavoro di level design: nel vostro viaggio virtuale incontrerete solidi inamovibili, altri trasparenti, altri ancora in grado di generare un campo gravitazionale intorno ad essi e dovrete scontrarvi con raffiche di vento, pedane rimbalzanti e svariate altre trovate geniali messe in scena dagli sviluppatori. Tutte queste sfaccettature in termini di gameplay obbligano il giocatore a sviluppare una buona dose di “pensiero laterale” poiché difficilmente potrà utilizzare la stessa strategia per risolvere due rompicapo diversi: non nego che in più di un’occasione il gioco ha messo a dura prova gli ingranaggi della mia scatola cranica; ma l’ha fatto sempre in maniera talmente elegante che, una volta superato l’ostacolo, non ho potuto non considerarmi per qualche istante un riuscitissimo mix tra un brillante ingegnere ed uno stravagante architetto… salvo poi scontrarmi con il successivo arduo enigma con buona pace del mio ego.

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