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Bit-Mentana
13/04/2016, 11:20
Publisher: Ska Studios Developer: Ska Studios Piattaforma: PS4 (in arrivo su PS Vita) Genere: Soulslike+Metroidvania=Figata2D Giocatori: 1-2 PEGI: 16 Prezzo: 17,99 € Lo sappiamo, è appena uscito Dark Souls 3, e probabilmente molti, nell’attesa, hanno deciso di ingannare il tempo giocando ai capitoli precedenti, nel mentre compulsavano nevroticamente trailer e gameplay che ci hanno accompagnato in questi mesi. Un modo alternativo per esprimere la propria nerdaggine arriva da Ska Studios, che ci dà la sua risposta/proposta in esclusiva PlayStation: Salt & Sanctuary. Se nei meandri della nostra immaginazione ci siamo chiesti almeno una volta come sarebbe stato un qualsiasi souls-like in modalità 2D, ebbene, questo team di appena due persone ci fornisce l’esito alla suddetta fantasia, proponendoci ad una somma tutto sommato contenuta un titolo che si rifà ai titoli di Hidetaka Miyazaki coniugato però in salsa metroidvania. Chi è il papà? Decisamente Gwyn La prima cosa che balza all’occhio in questo Salt & Sanctuary è sicuramente lo stile adottato, con un layout saturo e tendente al gothic/grotesque molto convincente – in linea dunque più con Bloodborne che con la serie di Dark Souls – e che ci introduce alla prima ovvia azione da compiere all’interno del gioco, e cioè la creazione del personaggio. Potremo scegliere sesso, colore della pelle (indicata come “origine”), capelli, barba e via discorrendo, fino all’oggetto di partenza e la classe. Soffermiamoci però un attimo su quest’ultima: per quanto riguarda le otto disponibili (rispettivamente: cavaliere, mago, paladino, cadro, cuoco (?), chierico, mendicante e cacciatore), un amante del genere souls-like si aspetterà con certezza che alla fine si tratti solo di una facciata, un passo iniziale che potrà poi essere corretto in corsa attraverso la crescita del proprio personaggio decisa da sé, in modo del tutto autonomo. Ecco, anche in Salt & Sanctuary è così, con la differenza, rispetto alla saga di From Software, che sta però nella ramificazione dei talenti e delle caratteristiche del pg, che schematicamente ricorda molto titoli come Path of Exile od il più famoso Final Fantasy X: partendo da un punto e quindi spendendo liberamente ulteriori, andando in qualsiasi direzione/sezione diversa, potremo avere la possibilità di creare un mago con la capacità di vestire armature pesanti o qualsivoglia altra build da noi desiderata. Una volta completato il nostro personaggio verremo fiondati nel prologo, che ripropone il concetto di lore pur partendo, quest’ultima, da premesse all’apparenza abbastanza semplici: per placare una guerra in corso, si sta organizzando un matrimonio tra i principati dei due regni in conflitto, e noi faremo parte del convoglio che sta scortando la principessa a destinazione, su una nave; il fallimento di questa missione potrebbe portare ad uno scoppio della guerra fra i due regni. Noi ci troveremo nella stiva e, senza una mappatura dei comandi in caratteri cubitali, cominceremo a familiarizzare con i comandi e l’interfaccia di gioco, che potrebbe risultare un tantino scomoda ai novizi dei souls-like, mettendoci di fronte sin da subito a dei nemici che si pareranno davanti la nostra cabina strada. Soprattutto qui i più smaliziati troveranno le più marcate analogie con i vari Souls, in particolare per quanto riguarda il combat system ed la consequenziale, ed importantissima, gestione della stamina, della quale i veterani sapranno guardarsene bene dallo sprecarla eccessivamente; troveranno spazio poi anche le classiche rotolate/schivate o il parry, qui molto più difficile di quanto si pensi. E la mamma? Samus Aran Dopo aver saggiato le prime meccaniche di gioco il prologo avrà fine con un boss, The Unspeakable Deep, molto importante in termini di trofei (tema al quale gli utenti di PlayStation Bit sono storicamente affezionati); batterlo è infatti opzionale. In caso di esito positivo, si guadagnerà uno scintillante trofeo d’oro; non sarà facile, visto che essendo ancora agli inizi, il nostro pg verrà shottato in appena due colpi. In quest’ultimo caso, il gioco continuerà comunque, ovviamente, e noi ci ritroveremo arenati in una spiaggia, e da qui comincerà la nostra avventura su questa isola misteriosa. Fin dai primi passi in questa terra sconosciuta noteremo un level design anche qui analogo ai vari souls-like in quanto bastardamente contorto, privo tra l’altro di mappa ma anche strapieno di zone segrete, scorciatoie ed altri posti oscuri che metterà alla prova il giocatore soprattutto nelle fase di platforming; proprio in tal senso verrà fuori l’altra anima di questo Salt & Sanctuary, già citata nella prefazione, e che fa riferimento al genere, purtroppo ormai quasi dimenticato, dei metroidvania, con zone che dovranno essere rivisitate in seguito col progredire del gioco, quando avremo appreso dai vari npc delle abilità e che ci permetteranno di esplorare appieno il posto. Non ci sarà la profondità ed il mistero di Symphony of the Night ma oh, rimane comunque tanta roba, credeteci.

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