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Bit-Mentana
07/05/2016, 10:00
Publisher: Dreadbit Developer: Ripstone Piattaforma: PS4 Genere: Puzzle/RPG Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 12,99 € Da uno dei senior designer di LittleBigPlanet, grazie all’aiuto di Kickstarter, arriva il puzzle RPG Ironcast. Stiamo parlando dell’ennesima produzione indipendente, alla ricerca di successo nell’ormai spietato mondo videludico. Come di solito accade per questo tipo di videogiochi, non avendo le possibilità economiche per competere con i colossi dell’industria, viene data priorità all’originalità delle idee grazie alle quali ci troviamo a sperimentare generi sempre differenti. Ironcast propone un tipo di gameplay piuttosto inedito nel settore, vista la fusione di diversi generi e modalità, con un gioco di ruolo unito ad un puzzle game condito da dinamiche da roguelike. Se volete scoprire di più sul titolo di Ripstone, continuate a leggere la nostra recensione. Corsa alla Voltite Attraverso un paio di schede descrittive e un breve tutorial, veniamo introdotti alla storia di Ironcast: ci troviamo in un fine 1800 “alternativo”, con Francia e Inghilterra che si combattono per accaparrarsi i benefici della Voltite, nuova potentissima fonte d’energia. Proprio grazie a questa Voltite è possibile alimentare i potenti Ironcast, mezzi corazzati simili a giganti robot. Da queste premesse, viene poi sviluppata tutta la trama del titolo, che ci vedrà schierati dalla parte degli inglesi facendoci prendere il comando di uno tra i quattro generali al comando degli Ironcast. Nonostante un buon background e la possibilità di compiere scelte relative alla trama, dobbiamo segnalare una narrazione con ben poco mordente, interessante all’inizio ma successivamente sovrastata dal gameplay. I dialoghi e alcuni personaggi sono anche ben realizzati, spesso con una buona dose di ironia, ma la mancanza di spessore narrativo rende tutto ciò secondario e poco apprezzabile. Deluse quindi le aspettative date dalle buone premesse, con una storia che risulta essere funzionale all’introduzione di gameplay e ambientazione ma non abbastanza profonda e sviluppata in maniera più o meno superficiale. A tutto Puzzle Se il comparto narrativo risulta complessivamente mediocre, altrettanto non si può dire del gameplay. I ragazzi di Ripstone hanno svolto un ottimo lavoro, fondendo più generi e riuscendo a far funzionare le diverse dinamiche di gioco. Fondamentalmente ci troviamo di fronte ad un RPG: il combattimento a turni, lo sviluppo dell’Ironcast e la crescita di livello attraverso punti esperienza sono caratteristiche classiche del genere e sono la base portante del gioco. Le meccaniche puzzle e roguelike invece, sono di supporto e donano il fattore “novità” e varietà alla produzione indipendente di Ripstone. In particolare, il puzzle ci permetterà di accumulare risorse essenziali per il combattimento a turni: collegando tre o più nodi tra di loro, otterremo risorse come munizioni, energia e poi quelle per raffreddare il mezzo e ripararlo in combattimento: è fondamentale quindi collegare i nodi giusti, al momento giusto, per evitare di ritrovarsi senza risorse nei momenti topici delle battaglie. Ad esempio facendo surriscaldare il veicolo perderemo energia ad ogni mossa, che sia offensiva o difensiva, senza energia non potremo alzare gli scudi e senza nodi per riparare l’Ironcast ci potremmo trovare senza armi nel cuore della battaglia. Ogni mezzo, oltre ai punti vita generali, possiede punti vita per le due armi offensive, i sistemi di movimento e gli scudi: attaccando o venendo attaccati, potremo disattivare uno tra questi quattro sistemi portando il nemico a combattere come vogliamo noi, oppure facendogli perdere risorse e turni preziosi per sistemare le parti danneggiate. Proprio a proposito di nemici c’è da dire che ne troveremo di diversi tipi e misure e in ogni missione dovremo raggiungere un obbiettivo diverso; non sempre sarà necessario abbattere gli avversari, spesso dovremo solo resistere e raccogliere materiali e risorse o semplicemente trattare con le forze nemiche. A completare l’opera ci sono le durissime boss fight, che senza dubbio vi costringeranno a riavviare la vostra campagna ben più di una volta. Infine, a completare l’opera ci pensa la difficoltà piuttosto alta, tipica per un roguelike che si rispetti.

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