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Visualizza Versione Completa : [News] Stories: The Path of Destinies – Recensione



Bit-Mentana
03/06/2016, 12:00
Publisher: Spearhead Games Developer: Spearhead Games Piattaforma: PS4 Genere: Hack’n’slash/RPG Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 10,99 € Da qualche anno a questa parte il mondo dei videogames ha visto il radicamento di un genere tutto nuovo al quale Heavy Rain e simili hanno fatto da apripista, ossia quello dei titoli in cui il giocatore ha a disposizione scelte multiple per alterare (almeno all’apparenza) la storia e renderla unica e personalizzata. A questo stile di gioco si unisce anche Stories: The Path of Destinies, sviluppato da Spearhead Games per passare da un puzzle game come Tiny Brains ad un progetto più maturo. Vediamo quindi assieme com’è andata questa fiabesca avventura. Le vie del destino sono infinite Il pirata Reynardo è decisamente ciò che meno si avvicina ad un moderno eroe. Poco onore, ancor meno disciplina e tanta voglia di giocare senza seguire le regole lo rendono inaffidabile per qualsiasi tipo di missione, figurarsi quella di salvare il suo regno da un malvagio Imperatore e dalla sua banda di infidi corvi. Ma quando entra in possesso di un libro magico capace di mostrargli gli eventi del suo immediato futuro, come una sorta di oracolo cartaceo, il bucaniere decide che non è più tempo di starsene con le mani in mano e si unisce quindi ad un manipolo di ribelli impegnati in un’aspra battaglia per salvare la loro libertà ed i loro diritti. Il buon Reynardo però scoprirà molto in fretta che la sfida affidatagli dal fato sarà tutt’altro che semplice, e le scelte a cui sarà chiamato saranno altrettanto complicate e molto spesso dolorose. Inizia con queste premesse la nostra avventura nel fiabesco mondo di Stories: The Path of Destinies, che, come già accennato, fa delle scelte multiple il suo cavallo di battaglia. Sfruttando il libro come strumento decisionale infatti al termine di ogni capitolo al giocatore verrà data la possibilità di scegliere cosa Reynardo dovrà fare: salverete il vostro amico di vecchia data, Lapino, oppure vi recherete nelle rovine alla ricerca di un’arma ancestrale in grado forse di sterminare una volta per tutte l’Imperatore e la sua legione? Tutto in Stories avrà delle conseguenze (molto spesso catastrofiche) che vi guideranno verso uno dei quattro finali disponibili e vi aiuteranno a capire come agire per salvare la vostra pellaccia, quella dei vostri cari e soprattutto salvare il Regno dalla minaccia che incombe su di esso. Tutto questo ovviamente unendo ad un’eccellente narrazione una buona dose di mazzate, inserite nel contesto con una ricetta che mischia sapientemente lo stile degli RPG con meccaniche puramente hack’n’slash. Vediamo quindi più nel dettaglio come il nostro Reynardo potrà difendersi dai nemici ed esplorare il mondo che lo circonda. 200 ml di spadate… Per le parti action la scelta fatta dai ragazzi di Spearhead Games è una delle più ovvie nonché forse la più sensata. Il nostro eroe infatti si muoverà all’interno di livelli tridimensionali ben coadiuvato da una visuale isometrica fissa, in stile Diablo per intenderci, che permetterà di gestire al meglio sia le fasi di combattimento che quelle esplorative, dandoci nel contempo modo di apprezzare appieno il lavoro fatto per creare ambientazioni dallo stile anch’esso fiabesco che spaziano però da lussureggianti foreste a cupi edifici in rovina. Analizzando più nel dettaglio la fase di combattimento chi si prospettava già la ricercatezza e varietà vista nel titolone Blizzard rimarrà in parte deluso, dato che le possibilità di Reynardo saranno decisamente più limitate. Per prenderci cura delle svariate schiere di corvi che ci pareranno la strada infatti il pirata potrà fare affidamento unicamente sulla sua spada, dotata di alcuni interessanti power-ups, di un rampino che ci darà modo di attirare a noi i nemici e di una presa utile a scagliare i volatili lontano oppure addosso ai loro commilitoni per ostacolarli. Tutto ciò unito ad una schivata, sbloccabile con l’aumentare dei livelli, ed un contrattacco eseguibile muovendo lo stick analogico in direzione di un nemico pronto a colpirci, evidenziato da un punto esclamativo sulla testa, e premendo il tasto di attacco. Nulla di elaborato per mantenere l’esperienza di gioco accessibile anche a chi di hack’n’slash non avesse mai giocato uno ma che, come rovescio della medaglia, offre una sfida decisamente limitata ai veterani in cerca di battaglie ai limiti dell’umano, tanto più che non sarà possibile selezionare alcun livello di difficoltà, semplificando quindi eccessivamente l’avventura che avrebbe comunque meritato di avere dei momenti di climax in cui impegnarsi al massimo delle proprie possibilità. Fortunatamente però ad aggiungere un certo grado di profondità a Stories: The Path of Destinies ci pensa l’altro grande ingrediente utilizzato dal team, ovvero la componente RPG del titolo.

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