PDA

Visualizza Versione Completa : [News] Trials of the Blood Dragon – Recensione



Bit-Mentana
23/06/2016, 10:50
Publisher: Ubisoft Developer: RedLynx Piattaforma: PS4 Genere: Racing Game Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 14,99€ Cosa potrebbe nascere dalla fusione tra Trials Fusion e Far Cry 3: Blood Dragon? Beh, ovvio Trials of the Blood Dragon! In questo mash-up composto da luci psichedeliche, neon, draghi, moto e tutta la magia degli anni ’80 possiamo continuare la storia dello spin-off di Far Cry 3: Blood Dragon, ma sfruttando tutti gli elementi che caratterizzano Trials Fusion ed il risultato è… Spettacolare! Obiettivo: Distruggere il comunismo! La storia viene raccontata da Rex Power Colt, protagonista di Blood Dragon, che una volta trovata la Stella della Morte si è fatto una famiglia. Dopo la morte della moglie, non ha più il coraggio di guardare i figli negli occhi, e parte quindi per la Quarta Guerra del Vietnam e lì, muore. Ed è così che prendiamo il controllo dei due figli di Rex: Roxanne e Slayter, prendendo ufficialmente il posto del padre nell’esercito si ritroveranno a fermare l’invasione comunista che, tramite il sangue dei Blood Dragon, sta creando un’arma di distruzione di massa. La trama è abbastanza semplice e banale, a tratti assurda, ma ci terrà incollati allo schermo grazie alla sua follia e a meccaniche di gioco totalmente nuove rispetto al classico Trials Fusion. Non avremo solo la moto a disposizione, ci saranno anche delle classiche fasi platform a piedi, guideremo un enorme carro capace di distruggere ogni cosa, un carrello da minatore, un jetpack e anche una bellissima bicicletta. Il gioco prevede un totale di 27 missioni, più altre segrete tutte molto basilari, si tratta infatti sempre e solo di arrivare dal punto A al punto B; il problema sta sempre nel tragitto per raggiungere il traguardo. Ogni singolo livello non sarà mai statico, la strada davanti a noi sarà sempre in continua evoluzione, tra esplosioni, voli, capriole, assi distrutte e le più assurde idee che potrebbero venirvi in mente. Per darvi un’idea della follia del gioco vi basti sapere che viaggeremo dal Vietnam a Miami facendo un viaggio psichedelico sui palazzi, per poi fare un giro nello spazio a combattere gli alieni, passare per l’Inferno, andare in Giappone e combattere gli Shinja – mi raccomando Shinja, perché non sono dei semplici Ninja !- e distruggere la C.I.A. – occhio, non la C.I.A. che conosciamo tutti, ma l’associazioni di “Comunisti Insettoidi Alieni”. Insomma ci troviamo davanti ad un prodotto del calibro di Kung Fury. Le meccaniche di gioco sono praticamente identiche a quelle di Trials Fusion, quindi scorrimento orizzontale e concept totalmente basato sulla fisica; fortunatamente questo spin-off non ha la stessa difficoltà del titolo principale, ma è stato adattato a tutti. Certo se volete solamente completare il gioco potete tranquillamente farlo in 2/3 ore senza troppe difficoltà (escludendo la sezione con la bomba, ma ne parleremo più avanti), ma se volete riuscire ad ottenere il grado A+ in ogni livello, allora vi servirà un bel po’ di esperienza. Riuscire a padroneggiare il gioco non è roba da poco, milioni di imprecazioni sono dietro l’angolo ed alcune volte è il gioco stesso a non aiutare, facendo venire fuori delle cadute assurde e di conseguenza il peggio di noi.

Continua su PlayStationBit... (http://www.playstationbit.com/primo-piano/recensioni/trials-of-the-blood-dragon-recensione)