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Visualizza Versione Completa : [News] The Magic Circle: Gold Edition – Recensione



Bit-Mentana
08/07/2016, 11:00
Publisher: Question LLC Developer: Question LLC Piattaforma: PS4 Genere: Indefinibile Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 19,99 € L’Italia è un paese in cui il calcio è una tradizione radicata nelle persone, tanto che si suol dire che ogni tifoso è anche allenatore, perchè, pur essendo totalmente digiuno di nozioni di tattica o preparazione atletica, è sempre in grado di disporre una formazione più performante di chi invece il “mister” lo fa di lavoro, discutendo di tutto ciò con i propri amici al bar. Questa introduzione, all’apparenza fuori luogo visto il tipo di gioco che stiamo per andare a recensire, rende invece perfettamente l’idea di ciò che è The Magic Circle: Gold Edition, progetto di Question LLC che dopo l’avventura su PC sbarca anche su PlayStation 4. Mettetevi nei miei panni Entrata ormai nell’uso comune, l’espressione “mettersi nei panni di un altro” è una richiesta fatta ad una persona per provare a vedere le cose dal punto di vista dell’interlocutore, per evidenziare magari la difficoltà di certe azioni o chiarire meglio un concetto. Questa è a tutti gli effetti la trama di The Magic Circle, un titolo in cui interpreteremo una curiosa eroina intrappolata all’interno di un videogame simil-Skyrim in fase di progettazione ma fermo da ormai vent’anni, diviso tra un creatore volubile e suscettibile ed una serie di aiutanti la cui frustrazione ha raggiunto livelli decisamente alti (e come dargli torto?). La prima richiesta che ci troveremo ad affrontare, tra battute ironiche e scene al limite dell’assurdo, sarà quella di fungere da beta-tester per riuscire a mettere in piedi una demo utile per una famosa fiera di videogames chiamata E4, che fa ovviamente il verso al ben noto evento recentemente conclusosi in quel di Los Angeles. Eccoci quindi, in men che non si dica, calati nell’avventura, accompagnati da delle creature simili a droni volanti che molto ricordano quelli visti nei titoli della serie Portal: si tratta dei membri dello staff, sempre pronti a dire la loro ed apportare modifiche al titolo, come ad esempio toglierci una spada dalle mani o creare mostri giganteschi dal nulla, agendo come divinità (ed in effetti sarà questa la veste con cui si presenteranno) e trovando sempre nuovi modi per non completare il gioco. Starà a voi, con l’aiuto di una misteriosa voce incorporea stufa di questo caso disperato, dare un taglio a questa situazione e rubare gli strumenti per potare a termine l’opera ormai ventennale. La trama ovviamente, per quanto assurda possa essere, non fa altro che dare un senso al gameplay, talmente vario e sconnesso da non poter essere inserito all’interno di un insieme particolare. Si tratta di un FPS sandbox con elementi platform mischiati ad un puzzle game action Quello che è chiaro fin da subito riguardo a The Magic Circle è la sua non-chiarezza. Le uniche certezze a disposizione del giocatore che si appresterà ad affrontare l’avventura ideata dai ragazzi di Question LLC saranno la visuale in prima persona, che farà sentire a casa tutti i giocatori incalliti di sparatutto, e la grafica in bianco e nero dai tratti volutamente grezzi ed un po’ trascurati, come ben si addice ad un titolo che parla di un videogame incompleto, alternata da elementi e scenari che spiccano grazie all’utilizzo del colore. Tutto il resto è un mix in continua evoluzione di generi, che passerà da avventura sandbox a puzzle game, per sfociare in tutto quello che il giocatore deciderà, perchè la bellezza in questo titolo è che molto spesso le soluzioni alle sfide che ci verranno proposte arriveranno dall’utilizzo del famoso “pensiero laterale”, uscendo dunque dagli schemi classici per trovare metodi di completamento degli obiettivi. Durante il gioco infatti avremo la possibilità di sfruttare dei poteri da “mod” per alterare il mondo che ci circonda, rendendo quindi i nemici amichevoli oppure dotando oggetti e creature di poteri “rubati” ad altre, come ad esempio rendere ignifugo un animale rubando la caratteristica da un sasso, il tutto per andare appunto a completare le assurde richieste del gioco e superare i punti più problematici. A completare la nostra esperienza sensoriale, già abbondantemente bombardata da repentini cambi di ambientazione, comparsa di “mostri” dalle fattezze tutt’altro che normali ed interazioni ai limiti dell’assurdo, ci penserà un’ottima colonna sonora che ricorda quella di un videogame del Game Boy a cui servirebbe una bella pulita, per evitare di emettere quei suoni gracchianti che fanno quasi pensare ad un glitch piuttosto che ad un qualcosa di voluto. Una scelta decisamente azzeccata visti i temi trattati, che potrebbe però lasciare interdetti tutti coloro che non riuscissero a cogliere l’ironia del progetto.

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