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Visualizza Versione Completa : [News] Shantae: The Pirate’s Curse – Recensione



Bit-Mentana
22/09/2016, 11:00
Publisher: WayForward Technologies Developer: WayForward Technologies Piattaforma: PS4 Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 19,99 € Se avete più di qualche decade sulle spalle avrete sicuramente vissuto quel florido periodo in cui i videogames tentavano di imitare l’irraggiungibile Super Mario, proponendo platform 2D che facessero il verso all’arcinoto idraulico baffuto ma che riuscissero tuttavia a distinguersi. Su GameBoy uno dei personaggi che meglio riuscì in questa impresa fu Shantae, una danzatrice del ventre che fece innamorare milioni di fan. A distanza di qualche anno questa frizzante ragazzina fa il suo ritorno (per la seconda volta in realtà) su PlayStation 4 con The Pirate’s Curse. Spessa come carta velina Come da anni i platform vecchio stile ci insegnano, la trama non è elemento fondamentale per offrire un pretesto per saltare oltre fossati ed eliminare vari nemici, del resto Sonic combatte da anni il Dr. Eggman così come Mario cerca la sua Peach senza che nessuno se ne lamenti troppo. Shantae: The Pirate’s Curse in questo senso non fa eccezione alla regola, dato che la missione della giovane è pressapoco la stessa del precedente capitolo, giunto circa un anno fa sempre su PlayStation 4: dopo la decisione del sindaco di Scuttletown di vendere la città al malvagio Ammo Baron, Shantae viene bandita e decide di ritornare a casa, dove trova però il criminale Risky Boots che la accusa di aver rapito i suoi sottoposti. Una rapida indagine fa venire alla luce la verità, dato che a compiere il misfatto pare sia stato il maestro di Risky Boots: Pirate Master, scoperta che farà sì che questo strano duo decida di allearsi per riuscire a fermare il malvagio pirata e liberare i mariani rapiti. Niente più che un pretesto per correre di isola in isola e sconfiggere vari avversari, raccogliendo qua e là nuovi potenziamenti, beneficiando però di una narrazione sì semplice ma anche coinvolgenete, che permetterà a chiunque di seguire la trama senza annoiarsi eccessivamente e lasciando all’azione vera e propria lo spazio che merita. Vediamo quindi più nel dettaglio come Shantae potrà avere la meglio nei livelli che dovrà affrontare. Ventre e Spada Shantae: The Pirate’s Curse ricalca lo stile del classico genere Metroidvania che tanto spopolava sul caro vecchio SNES. All’interno di livelli bidimensionali ci sposteremo cercando di eliminare quanti più nemici possibile, evitando nel contempo di cadere nelle numerose trappole e nei profondi fossati che significheranno morte certa per il nostro genietto. Per contrastare i nostri avversari però la bella Shantae non sarà più dotata dei sui magici poteri, ma dovrà ricorrere ad alcuni mezzi più “convenzionali”: potrà infatti colpire i suoi nemici sfruttando la sua folta chioma violacea oppure utilizzare uno sfollagente (aaah Tombi, quanti ricordi…) nelle situazioni più complicate. Tutto ciò sarà sufficiente nei primi livelli, ma proseguendo con il gioco si renderà necessario trovare soluzioni alternative di attacco. Ecco perchè in Pirate’s Curse potremo ottenere alcuni reperti che ci garantiranno poter incredibili, dagli scatti repentini ad un arsenale degno di un vero guerriero, facendo sì che non avremo modo di sentire la mancanza dei nostri potenti incantesimi. Inzierete con la già citata sfera a punte, per recuperare poi una lampada magica in grado di assorbire fumo nero e molto altro che non vi sveliamo. Come da tradizione poi nell’isola principale avremo modo di offrire dei particolari oggetti, gli Heart Squid (i calamari-cuore) per potenziare la nostra salute ed ovviamente spendere le gemme ottenute sconfiggendo i mostri per migliorare le nostre statistiche.

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