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Visualizza Versione Completa : [News] Song of the Deep – Recensione



Bit-Mentana
30/09/2016, 12:11
Publisher: GameTrust Developer: Insomniac Games Piattaforma: PS4 Genere: Action/Adventure Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 19,98 € L’affascinante Song of the Deep è la storia di Merryn, una ragazza affezionata al padre marinaio e con il quale trascorre solo parte della giornata; aspetta, infatti, che ritorni dalla sua caccia quotidiana, per ascoltare storie fantastiche di mondi sottomarini ogni giorno nuove e ricche di avventura. Ti stavo aspettando Arriva però una sera in cui il padre non fa ritorno e dopo averlo aspettato invano, la nostra giovane protagonista, decide di costruire un piccolo sottomarino con materiali di scarto e cercando di equipaggiarlo, proprio ricordando ogni singola parola che padre le raccontava di quel mondo marino che tanto l’affascinava. È così che ha inizio Song of the Deep, un’avventura 2D in cui dobbiamo cercare nostro padre e quindi affrontare situazioni che ben presto diventano una sfida sempre più impegnativa e profonda. La mappa, abbastanza vasta, si dipana ogni volta che una voce narrante ci indica quanto bene stia procedendo Merryn. Molte zone, seppure accessibili quasi dall’inizio, non possono essere completate o sviscerate senza gli opportuni aggiustamenti o miglioramenti al piccolo sottomarino, che pian piano abbiamo la possibilità di abilitare. Non a caso, siamo chiamati a tornare in zone già visitate ma che solo in un secondo momento, grazie agli eventuali potenziamenti, possono essere esplorate a fondo. Il sistema di upgrade è legato alla scoperta di tesori che nascondono quantità varie di monete che possiamo spendere in molti luoghi della nostra avventura. Il sistema di progressione della difficoltà è ben calibrato, esiste comunque un’opzione che ci permette di scegliere tra tre livelli di difficoltà e che non incide sul raggiungimento del 100% del gioco; anzi, potrebbe capitare di aver raggiunto il 100% senza nemmeno aver scovato tutti i meandri che si celano nelle acque. Il gioco di luci e le pietre Song of the Deep, oltre alla bellissima componente esplorativa ed “immersiva”, presenta un sistema di puzzle che vanno dal posizionare un semplice fascio di luce ad un ben più consistente e complesso sistema che ci farà spremere le meningi; niente di particolarmente frustrante in nessun caso. A questo si aggiunge un sistema di apertura di porte, oltre a quelle che potremo distruggere col sottomarino, che possono essere aperte solo grazie al posizionamento in punti specifici di totem sparsi nel mondo. Merryin, ad un certo punto, può uscire dal sottomarino e quindi raggiungere zone che altrimenti sarebbero inaccessibili e che, nella maggior parte dei casi, servono a risolvere altri ed altri puzzle. Questo aggiunge un elemento in più nel gameplay che altrimenti sarebbe stato troppo uguale e che avrebbe influito sul gradimento dell’intera storia. Arte Il comparto grafico, la cura delle tavole nelle scene di narrazione e tutti i dettagli che popolano il mondo sommerso di Song of the Deep sono di altissimo livello. Il 2D aiuta moltissimo e dona una vera gioia per gli occhi. Si passa da città abbandonate a caverne oscure, a sommerse torri altissime a zone ricche di vegetazione. Tutto questo caratterizza fortemente la nostra esplorazione. In alcuni momenti ci sembra davvero di avvertire il senso di vuoto dato dalla discesa nelle profondità del mare o un senso di beatitudine in mezzo ad una ricca vegetazione di perle, seppie, tartarughe e cavallucci marini.

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