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Visualizza Versione Completa : [News] Lost Sea – Recensione



Bit-Mentana
08/10/2016, 15:10
Publisher: Eastasiasoft Developer: Eastasiasoft Piattaforma: PS4 Genere: Avventura-Azione Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 14,99 € “Magari ce la facciamo. Questo ti è mai passato per il cervello? Beh, malgrado tutto, preferisco correre il rischio là fuori sull’oceano, che restare qui a morire su questa merdosa isola passando il resto della mia vita a parlare con un maledetto pallone!!!” Chuck Noland – Cast Away Tra gli indie games uno dei generi che vanno per la maggiore è quello in cui ci verrà richiesto di affrontare una serie di livelli generati casualmente, ricordando tra i tanti The Binding of Isaac, Rogue Legacy e chi più ne ha più ne metta. Nel mucchio selvaggio del genere si insinua però a gran forza un titolo che punta forte sull’ambientazione: stiamo parlando di Lost Sea. Il Triangolo no, non l’avevo considerato La trama di Lost Sea è decisamente ridotta all’osso: nel gioco saremo degli sfortunati naufraghi che si ritroveranno sulle rive di un’isola misteriosa dopo essere stati colpiti da una tempesta nell’Atlantico. Un rapido esame dell’area che ci circonda e l’incontro con un misterioso individuo agghindato con uno sfarzoso cilindro vi metteranno di fronte alla dura realtà. Siete infatti bloccati all’interno del Triangolo delle Bermuda, la terribile area in cui navi, aerei e quant’altro spariscono per sempre e da cui è apparentemente impossibile uscire vivi. Tutto quello che potrete fare sarà quindi sopravvivere, passando di isola in isola esplorando territori irti di pericoli, salvando qua e là altri sfortunati individui rimasti bloccati come voi che potranno darvi una mano in mansioni in cui non siete esperti. Poco più che un pretesto quindi per catapultarci nell’azione, scegliendo uno dei personaggi disponibili all’inizio dell’avventura ed equipaggiandoci con l’unica arma principale che avremo a disposizione, ossia un affilatissimo machete utile per eliminare vegetazione e nemici. Tutto è pronto per iniziare la nostra avventura in Lost Sea. Nel blu dipinto di blu Affrontando le prime isole, Lost Sea offrirà al giocatore una sorta di breve tutorial sulle meccaniche di gioco. Come detto interpreteremo un naufrago che farà di tutto per sopravvivere in un ambiente ostile: sceglieremo quindi da una serie di stereotipi (tra cui spicca un personaggio che potrebbe essere il fratello di Capitan Findus) e partiremo all’avventura. Durante il gioco andremo ad esplorare una serie di isole, la cui difficoltà varierà da Facile a Difficile, all’interno delle quali potremo recuperare oggetti, altri naufraghi che ci aiuteranno nel viaggio, reperti e soprattutto le Tavole, manufatti indispensabili per proseguire nel gioco. Ognuno di questi artefatti funzionerà come una sorta di “lancio del dado”, dalla quale otterremo un numero che ci permetterà di spostarci della corrispondente quantità di spazi sulla mappa, raggiungendo così una nuova isola. Ovviamente recuperare più Tavole ci darà la possibilità di avere più numeri e quindi più scelte, dandoci modo di decidere il nostro destino e puntare a visitare isole su cui magari potremo trovare tesori nascosti. Al termine del percorso, composto da un numero variabile di zone, troveremo sempre un’area Boss, in cui affronteremo un malvagio Pirata (sempre uguale, a prescindere dal livello) che tenterà di eliminarci con cannoni e spanciate. Sconfiggendolo potremo depredare il suo tesoro ed accedere ad una nuova area, a patto ovviamente di non morire lungo la strada, pena il termine della partita e la successiva richiesta di partire (più o meno) da zero. Vediamo però quali saranno i mezzi a nostra disposizione per sopravvivere più a lungo possibile in Lost Sea.

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