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Visualizza Versione Completa : [News] Psycho-Pass: Mandatory Happiness – Recensione



Bit-Mentana
21/10/2016, 21:40
Publisher: NIS America Developer: 5pb Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS Vita) Genere: Graphic Novel Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 49,99 € “La macchina tecnologicamente più efficiente che l’uomo abbia mai inventato è il libro.” Una diretta conseguenza dell’evoluzione tecnologica è sicuramente la digitalizzazione della maggior parte di quei contenuti che prima erano cartacei. Quotidiani sfogliati sui nostri smartphone e libri letti su modernissimi e-book stanno (forse) pian piano soppiantando la carta stampata, ritenuta spesso obsoleta. In questo panorama stanno prendendo sempre più piede le cosiddette graphic novel, storie animate in cui viene richiesta una certa interazione, proprio come in Psycho-Pass: Mandatory Happiness. Felicità a palate Trattandosi di un videogame basato esclusivamente sulla storia, tenteremo di evitare qualsiasi tipo di spoiler, tracciando solo le linee guida della trama e concentrandoci sulla parte “giocata” del titolo, così da consentire a chiunque di leggere la recensione del titolo in tutta tranquillità. Per chi non lo conoscesse, Psycho Pass è una serie anime nata nel 2012 e trasmessa anche in Italia in cui, in un futuro prossimo (nell’anno 2112 per la precisione), i progressi tecnologici hanno dato la possibilità di analizzare e tenere sotto controllo personalità, stato mentale ed inclinazioni degli abitanti della Terra con un macchinario denominato Sybil. Questa traccia, definita appunto Psycho Pass, permette di valutare il coefficiente di criminalità delle persone e dunque identificare i soggetti più a rischio, fermando i possibili delinquenti sul nascere. Questo delicato compito è affidato ad un gruppo di ex-galeotti denominati Esecutori e da ufficiali di polizia, gli Ispettori, che ne controllano l’operato evitando che gli stessi ricadano in azioni criminose. Per contrastare i criminali queste speciali forze dell’ordine sono dotate di un’arma denominata Dominator, una pistola che arreca tanto più danno quanto più alto è il coefficiente di criminalità del soggetto, passando da un lieve stordimento a colpi letali. Tutto questo incipit ci porta al gioco vero e proprio, ossia Mandatory Happiness. Chi diavolo sei tu? Per prima cosa, una volta superato un breve intro che descrive la situazione di Tokyo nell’anno 2112, ci verrà chiesto di scegliere tra uno dei due personaggi disponibili: Nadeshiko Kugatachi, di sesso femminile, è un Ispettore del CID (la Criminal Investigation Division) che ha perso la memoria a causa di un incidente ma nonostante tutto continua a lavorare come agente; Takuma Tsurugi, di sesso maschile, è invece divenuto Esecutore nella speranza, durante le sue indagini per il CID, di ritrovare un amico d’infanzia scomparso molto tempo fa. Indipendentemente dal personaggio che andrete a scegliere verrete quindi catapultati in una graphic novel in cui dovrete dare la caccia ai pochi criminali sfuggiti al controllo di Sybil, riportando l’ordine ma trovandovi di fronte a questioni etico-morali piuttosto elevate che vi poteranno a scelte decisamente complicate, in una serie di casi che, scegliendo Ispettore o Esecutore, differiranno solo in minima parte. La particolarità, in Psycho-Pass: Mandatory Happiness, è che le vostre scelte andranno ad influire solo in minima parte sui casi che andrete ad archiviare: sarà la vostra psiche e soprattutto il rapporto con gli altri personaggi del CID che si andrà via via delineando, rivelando anche particolari importanti relativi al passato del nostro personaggio e diventando man mano che proseguiremo amati oppure odiati.

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