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Visualizza Versione Completa : [News] Mass Effect: Andromeda – Recensione



Bit-Mentana
11/04/2017, 14:30
Publisher: Electronic Arts Developer: BioWare Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 69,99 € In molti non si sono ancora dimenticati del deludente finale del terzo capitolo, salvato solo in extremis da alcuni DLC; invece oggi, dopo che acqua sotto i ponti ne è passata tanta da quel lontano 2012, stringiamo tra le mani il nuovo Mass Effect: Andromeda. BioWare, con uno studio completamente rinnovato forse su ordine della stessa EA, si rilancia con un nuovo capitolo di uno dei loro brand più importanti, senza riempire però i tasselli ancora mancanti della trilogia del comandante Shepard, bensì catapultandoci nella galassia di Andromeda dopo un viaggio di oltre 600 anni. Il lavoro svolto, soprattutto considerando le aspettative della community, è stato parzialmente apprezzato anche se, a causa di alcune animazioni un po’ farlocche e di un comparto grafico sotto tono, si è scatenato nelle scorse settimane un vero e proprio Mass Effect-Gate, con persone che gridavano al complotto e altre alla truffa. Oggi però sono qua davanti al PC, con la speranza di farvi quantomeno posare picconi e forconi, in modo da cercare di instaurare un dialogo con voi per farvi capire che non ci sono solo aspetti negativi in questo titolo. Dopo circa 60 ore di gioco e un’attenta contemplazione, sia del Single che del Multiplayer, si può dire che, questo nuovo punto d’inizio abbia piantato una solida base, almeno dal punto di vista narrativo e del combat system, per i futuri capitoli. Allacciate quindi le cinture, alzate i tavolini e buon viaggio verso la galassia di Andromeda. Home Sweet Home Prima di iniziare a parlare delle vicende di questo Mass Effect: Andromeda, c’è da precisare che, tranne per alcuni documenti, i riferimenti alla vecchia trilogia sono praticamente nulli. In questo modo, BioWare ha avuto la possibilità di creare da zero un nuovo universo di gioco, con l’intenzione anche di avvicinare i neofiti della saga, senza bisogno che questi recuperassero i vecchi capitoli. Come detto nella prefazione, le vicende narrate in questa nuova avventura avranno luogo circa 600 anni dopo le peripezie della precedente trilogia. In questo nuovo inizio prenderemo possesso di uno tra Scott o Sara Ryder, inesperte reclute militari che si uniscono all’Iniziativa Andromeda dopo un sonno di sei secoli. Questi personaggi però non sono dei semplici soldati, ma sono i figli del Pioniere della razza umana, Alec Ryder. Il compito del padre è fondamentale per la riuscita del piano, infatti, una volta giunti nella nuova galassia, toccherà proprio a lui esplorare i nuovi pianeti selezionati come “Eden”, valutarne le condizioni ed eventualmente fondare avamposti e colonie. Durante l’esplorazione del primo pianeta in lista però, la squadra del Pioniere si imbatterà in una nuova minaccia, i Kett. Questa nuova razza aliena, inedita per la serie, si dimostrerà fin da subito priva di scrupoli e non esiterà a fare piazza pulita di tutti coloro che gli si pareranno davanti. La galassia di Andromeda non si dimostrerà il paradiso tanto sperato e ci costringerà a impugnare in prima persona le armi e farci carico di decine di migliaia di persone che hanno preso parte a questa iniziativa. A bordo della Tempest inizieremo a vagare per la galassia, iniziando ad esplorare pianeti, raccogliere risorse ed eliminare le minacce. In questi viaggi però, incontreremo anche alcuni personaggi di razze aliene già note all’interno della saga, che si uniranno all’equipaggio fornendoci una maggiore potenza di fuoco, oltre alle classiche quest che ci spiegheranno in maniera dettagliata il background di ognuno di loro. Continuando a parlare di questi companion si può dire che sono tutti perfettamente caratterizzati, sia nell’aspetto che nel carattere. Si va da personaggi molto burberi e freddi come il Krogan Drak o la Turian Vetra Nix, per arrivare a personaggi più canonici, a tratti più stereotipati, come gli umani Liam e Cora. I migliori compagni però, soprattutto dal punto di vista carismatico, risultano essere l’Asari Pelessaria “Peebee” B’Sayle e Jaal, quest’ultimo facente parte di un nuovo popolo, gli Angara, in guerra da diverso tempo con i Kett. Questi due personaggi, con cui ho condiviso gran parte dell’avventura, offriranno due punti di vista molto diversi su tutta la vicenda, come del resto anche gli altri membri del cast, commentando le nostre scelte oppure suggerendoci dei piani d’azione. In questo titolo dovremo leggere davvero tanto, infatti i dialoghi, soprattutto all’arrivo in una nuova città, saranno il principale mezzo con cui prosegue la narrazione. Questi però, non sono stati ben implementati a causa di un colore e di una dimensione talmente ridotta da non favorirne la lettura. Questo molte volte ci farà perdere alcuni dialoghi di media importanza che potrebbero strapparci un sorriso, oppure informarci su alcune dinamiche galattiche molto interessanti. Per quanto questo problema dovrebbe essere corretto a breve, rimane una pecca di discreta gravità considerando appunto, l’importanza della narrativa di tutte le produzioni BioWare. Parlando dei dialoghi infine, non disporremo di un sistema di moralità, ma ogni ramo che potremo scegliere intonerà una diversa frase con un diverso tono, in modo da far comprendere all’interlocutore il nostro stato d’animo. Cosa non meno importante è che nel corso della storia avremo alcune scelte che, a seconda della decisione presa, modificheranno in qualche modo la narrazione. Nonostante questo, a causa del numero risicato di questi eventi unito al fatto che tali scelte non influenzeranno a grandi linee il proseguimento generale della narrativa, questa meccanica rimane un po’ troppo acerba e priva di reale interesse. Nonostante abbia già parlato abbondantemente dell’aspetto narrativo volevo concludere il tutto precisando alcune cose prima di passare all’analisi del combat system. La trama principale procederà abbastanza nella norma, senza sussulti particolari, ma nelle ultime fasi della storia si potranno ammirare dei picchi narrativi che porteranno la vicenda a concludersi in maniera tanto spettacolare quanto d’impatto. Parlando delle missioni secondarie, queste risultano essere ben fatte, per niente ripetitive e riusciranno nell’ardua impresa di darci maggiori informazioni sugli eventi accaduti in precedenza nella galassia.

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