PDA

Visualizza Versione Completa : Call of Cthulhu



Felix
31/08/2020, 20:38
https://i.imgur.com/67EbLa6.jpg

Call of Cthulhu, il videogioco ufficiale ispirato ai classici GdR carta e penna della Chaosium, ti porta in un mondo di follia inquietante popolato dai Grandi Antichi del leggendario universo di Lovecraft.
1924. L'investigatore privato Pierce è incaricato di indagare la tragica morte della famiglia Hawkins sulla remota Darkwater Island. Inaspettatamente, si ritrova in un mondo terrificante pieno di complotti, seguaci di sette e orrori cosmici. Niente è come sembra. La lucidità va e viene, spesso interrotta da voci nel buio. Strane creature, esperimenti bizzarri e sette sinistre dominano i Miti di Cthulhu: la loro intenzione è realizzare i loro piani deliranti per decretare la fine di tutto.
La tua mente soffrirà, in bilico tra lucidità e psicosi i tuoi sensi verranno disturbati finché inizierai a dubitare della realtà di tutto ciò che ti circonda. Non puoi fidarti di nessuno. Ombre furtive nascondono figure in agguato... mentre il Grande Sognatore si prepara al suo risveglio.


Premetto che adoro il Solitario di Providence quindi l’acquisto di questo titolo è stata una scelta quasi obbligata, che si portava appresso un baule di aspettative. Soddisfatte? Nì.
Ma andiamo per gradi, dopo il breve preambolo iniziale si arriva a Darkwater, una piccola località che mi rimarrà sempre nel cuore. Il mio racconto preferito di H.P. è “La maschera di Innsmouth” e qui ce n’è davvero tanto. Quello che mi ritrovo davanti agli occhi è esattamente ciò che mi aspettavo... e anche di più!


https://i.imgur.com/EWrF253.jpg

Darkwater aka Innsmouth, Massachusetts.

Un impatto iniziale che mi ha mandato in estasi, in un posto di cui non cambierei nemmeno una virgola. Un’accoglienza brusca e diffidente da parte di rudi marinai e loschi quanto maneschi individui, tutti rigorosamente di malumore. Vogliamo parlare poi della movida nel locale più frequentato della zona? O dell’orca spiaggiata che presenta quegli strani morsi? A incorniciare il tutto un ambiente umido, inospitale e che puzza di disperazione… e di pesce :D Da qui parte la nostra indagine che sembra cominciare nel migliore dei modi. Appunto, sembra…

Già perché qui iniziano i fastidi, e siamo a livello di spina nel… vabbè ci siamo capiti. I dialoghi sono carucci, nulla di trascendentale ma fanno il loro sporco lavoro, però ci sono anche le prime “prove” se così le vogliamo chiamare. Edward Pierce, il nostro pg, ha dei valori che possiamo migliorare assegnandogli i punti ottenuti lungo il corso della storia. Queste skills ci mostrano le probabilità di successo che ha il protagonista quando si trova di fronte a situazioni che richiedono l’utilizzo di quella determinata abilità: Psicologia e Intelletto sono pressoché inutili, anzi, levate pure il pressoché; Lo è relativamente la Forza che serve giusto in un paio di occasioni; Investigazione e Fiuto invece sono la linfa vitale della vostra avventura se volete arrivare da qualche parte, la prima consente di scassinare le serrature, mentre la seconda di rivelare e rilevare oggetti nascosti. Ma cos’hanno di così urticante queste cose direte voi. Il fatto è che spesso, subito dopo una prova – fallita o riuscita – si innesca l’unico! salvataggio automatico. Quindi, se vi va male e volete ritentare l’unica soluzione possibile (obv esclusi cloud e usb) è ricominciare tutto da capo… a conti fatti per me ha tutta l’aria di un dispetto bello e buono.
Fortunatamente ciò non va ad incidere sul completamento (non inteso come 100%) del gioco, sfortunatamente lo fa per quanto riguarda la conquista di alcuni trofei.
Non è però l’unico punto che mi ha fatto nascere delle perplessità, proviamo infatti ad andare a vedere le scelte che ci troveremo a compiere.


https://i.imgur.com/XrCQnmn.jpg

Il fido Bradley svolge un compito davvero ingrato: Vittima professionista.

Ben 4 finali disponibili, non c’è che l’imbarazzo della scelta, e la cosa non mi piace. Non capirò mai questa moda? Politica? Delle alternative in chiusura. Sa di annacquamento della minestra e toglie carattere a quella che era la trama andandola a sminuire inutilmente, un po’ di polso ecchediamine. Anche perché non è che il collegamento fra le opzioni che abbiamo deciso di seguire e il risultato finale sia poi così lampante, tutt’altro. Ecco, questo mix di arrivare alla fine, un po’ a culo e un po’ a caso, è proprio l’esatto motivo che mi ha fatto storcere il naso di fronte a questo gioco.

L’indagine non è nemmeno malaccio, la tensione e la follia ci sono, l’ambientazione è il top, però avverto tanto di quel potenziale inespresso. Come quello relativo al misterioso culto, appena scalfito, e rimasto latente per l’intera durata, relegandoci spesso ad elementi esterni degli eventi in corso sino allo spiegone finale. Una buona storia a cui però pare di non aver preso attivamente parte.
Anche l’interpretare diversi personaggi ci sta, non era una cattiva idea, tuttavia ha comportato un certo distacco dall’incipit iniziale dell’indagine sulla famiglia Hawkins. Dopo il primo sopralluogo sulla scena del crimine, e l’incontro col suggestivo guardiano, infatti anche l’ambientazione inizia a perdere colpi. I due coniugi non bastano a fare da catalizzatori in un caso investigativo che pian piano si perde per strada, mettendoci dinnanzi a situazioni abbastanza fini a sé stesse.
Il fitto mistero si dirada, non tanto grazie alle nostre scoperte, ma più per il fatto di essere lasciato in disparte e relegato a qualche collezionabile. La percezione di non avere una vera influenza sull’evolversi degli eventi ridimensiona l’esperienza, sradicandoci così dall’atmosfera lovecraftiana della narrazione per scaraventarci in una serie di minigiochi non amalgamati fra loro.
Il fascino del nostro acerrimo nemico poi, il culto – e ne aveva da vendere – è stato impiegato come molti altri componenti: poco e/o male.


https://i.imgur.com/EG6oX2c.jpg

Un polpo alla gola.

Insomma tutto si regge sull’appagante prima impressione data dall’ingresso in questa storia, partita sotto i migliori auspici. Peccato che proseguendo ci si trovi a fronteggiare delle “porzioni singole” consecutive anziché un unico lauto banchetto di questa occulta pietanza.
Il mio giudizio, comunque positivo, probabilmente è da ricondursi più alle atmosfere - ahimè a volte maldestramente realizzate ma in certi casi fatte da Dio (pardon, da Cthulhu) - che vanno a toccare le giuste corde rievocando le opere del mio scrittore preferito e andandomi a privare della dovuta imparzialità. Questo però non giustifica le palpabili mancanze spesso riscontrabili a titoli che, essendo legati a brand dal consolidato successo, sembrano non esprimersi mai al loro meglio “marciandoci un po’” sul nome già affermato di turno che gli garantisce comunque un riscontro.
Non posso dirmi deluso quindi, ma nemmeno entusiasta… credo che amareggiato sia l’espressione corretta. Aspettative troppo alte? Forse. I love Darkwater, peccato sia andata a finire così… e così… e così… e così. Già, 4 finali, perché non farne anche un quinto dico io:


https://i.imgur.com/E2x85Av.jpg

“Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn”