Apocalipsis: The Tree of the Knowledge of Good and Evil
In Apocalipsis interpreti il personaggio di Harry, per cui la perdita del suo amore era la fine del mondo. Ora deve partire per un viaggio in una terra strana, inospitale e infestata per ritrovarla. Durante il viaggio incontra le creature fantastiche, uscite direttamente dalla visione di artisti del XV° e XVI° secolo come Hans Holbein o Albrecht Dürer. In Apocalipsis, le immagini statiche dei vecchi tempi prendono vita e creano un mondo completamente nuovo ispirato all'Apocalisse di San Giovanni ed all’estetica di Danse Macabre - un mondo pieno di terrore, morte e malattie. Ma anche in questo mondo oscuro c'è posto per l'amore...
Giochino ingegnoso in cui si procede risolvendo dei piccoli enigmi. Come molti altri titoli di questo genere, purtroppo imho, è caratterizzato da un totale mutismo in game che in certi frangenti può risultare snervante. Dite quello che volete ma avere il Professor Layton che ti espone chiaro e tondo qual è il problema con cui dovrai cimentarti abbatte lo stress.
Comunque, la maggior parte dei rompicapi sono facilmente intuibili, altri invece - almeno inizialmente - si scoprono più per tentativi ad eliminazione, tuttavia una volta acquisita una certa dimestichezza è più semplice capire dove andare a parare. Dulcis in fundo, come sempre, ci sono alcune situazioni in cui non si capisce una fava e anche una volta imbroccata la soluzione non si riesce a comprendere quali elucubrazioni abbiano indotto il creatore del gioco a pensare che qualcuno debba arrivarci tramite una astrusa deduzione logica…
Dopotutto la punta di diamante di questo titolo non sta certo nella, davvero grezza, giocabilità ma nella sua suggestiva veste grafica apocalittica medievaleggiante.
Non è quindi stato un “chissà cosa dovrò fare?” a spingermi ad andare avanti, bensì la pura e semplice curiosità di gustarmi il design dello scenario successivo. Peccato che in un paio di occasioni arrivandoci mi sia ritrovato lo sfondo completamente azzurro cielo, WTF?! Fortunatamente è sufficiente uscire dal gioco, chiudere l’applicazione e poi rientrare, per ristabilire la normalità.
Concludendo Apocalipsis è carino a vedersi ma non lo consiglierei, dopo un po’ le belle immagini non bastano più a giustificarne l’acquisto nonostante l’importo esiguo, perché ok che l’occhio ha la sua parte però anche il resto non può mica rimanere a bocca asciutta. Sicuramente hanno centrato l’obiettivo per quanto riguarda il far percepire la depressione del protagonista, che si respira a pieni polmoni lungo l’intero tragitto. Il classico prodotto dalla bella "copertina", puntualmente disattesa dai contenuti.
Se volete un titolo sul genere, personalmente, ritengo sia decisamente meglio optare per Machinarium (in ottica “for fun” però perché tenete presente che, a differenza di questo, quello il Platino non ce l‘ha). A tal proposito spezzo una lancia per quanto riguarda i trofei: Tramite l'apposita mappa, una volta sbloccata man mano, potrete ritornare in qualsiasi zona a recuperare le prove rimaste eventualmente indietro.
