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Discussione: Preferisco la Coppa - 3

  1. #1
    Amministratore L'avatar di SetzerGabbiani
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    Predefinito Preferisco la Coppa - 3

    Rieccoci assieme per l'appuntamento settimanale con “Preferisco la Coppa”, la rubrica amata anche dai salumieri!

    “Mi dà un Platino?”
    “Ok... Ops, ho fatto 3, lascio?”
    “Lasci lasci, tanto in famiglia ci piacciono”

    Per questo nuovo tris che possiamo definire da gran gourmet vi proponiamo uno sfizioso antipasto, un corposo primo e uno squisito secondo, con la consueta divisione. Ma senza indugi afferriamo le posate, mettiamo il tovagliolo sulle ginocchia e prepariamoci alla rassegna!

    Quello facile

    Alone in the Dark: Inferno – Difficoltà 2/10 – Fattore Noia 5/10 – Fascino del Cappotto 8/10

    Introduzione: C'è molto da dire sul gioco, ma poco in realtà in positivo, difatti, giura la stessa Atari, è stato progettato da un gruppo di sviluppatori ubriachi, che hanno pensato di metter su un progetto che riuscisse a far imprecare chiunque, riuescendoci alla perfezione. In Alone in the Dark vi verrà richiesto di muovere il pupazzoso Edward Carnby all'interno di Central Park, e sappiate che la parte più difficile è proprio spostare il protagonista su schermo. Il sistema di controlli, affidato come progettazione al vincitore di una complicata sfida in cui beve a goccia chi centra un bicchiere con una monetina, fa rimpiangere il controller rettangolare della Nintendo. Almeno con una croce direzionale e 2 tasti era difficile incasinare tutto.

    Il gioco: Beh, che dire di un qualcosa che non si riesce a controllare? Si spera che almeno la storia sia interessante. Diciamo solo che vedere il film di Spongebob mi ha tenuto molto più incollato alla sedia di questa trama con idee riciclate o semplicemente banali. Non voglio però togliervi il privilegio di godere di tutti gli eventi e passo a parlare del gioco. Si tratta di uno survival horror in terza persona in cui la novità più interessante è data dall'inventario, che è il vostro cappotto. Aprendolo come un simpatico molestatore da parco, al suo interno troverete slot per conservare scotch, alcool, spray da water, accendini, calze, ombrelli, elefantini di legno da regalare a chi vi da 2 euro perchè gli avete indicato il parcheggio e così via. Al giocatore verrà lasciata la possibilità di combinare tra loro gli oggetti, come ad esempio whisky e pallottole che per qualche motivo creerà delle munizioni incendiarie, o accendino e spray, che vi permetterà di avere per le mani un piccolo lanciafiamme (senza lo spiacevole ritorno di fiamma tipico dei contenitori sotto pressione). Tutto il resto, per usare una citazione, è noia.

    Il trofeo più difficile: sicuramente Carnby il tuttofare, che oltre a sembrare la marca di uno scadente detersivo per i pavimenti, vi richiederà di creare tutte le combinazioni uniche di oggetti all'interno del gioco. Ovviamente la parte difficile non sta tanto nell'unire i componenti, bensì nel reperirli, visto che molte volte vi ristroverete senza l'uno o l'altro oggetto, anche per via del numero molto limitato di tasche del vostro cappotto, il che pare essere l'unica cosa veramente sensata nel gioco, vedasi GTA in cui un uomo va in giro con almeno 15 armi tra cui 2 mitra, una carabina, un lanciarazzi, granate e tutte le varie munizioni.

    Il trofeo più noioso: Bruciare tutte le radici del Male vi porterà via parecchio tempo, soprattutto perchè spesso dovrete fare strane combinazioni, lanciarvi fuori da veicoli in corsa, sputare saliva infocata e chi più ne ha più ne metta. Troverete all'interno del gioco 31 di queste malefiche radici, che non vi faranno nulla, dato che sono radici, ma saranno spesso circondate da nemici pronti ad attaccarvi. In ogni caso non demordete e armati di bomboletta spray e accendino riuscirete a diventare i giardinieri più bravi di Central Park.

    Un Platino per chi: Ha un cappotto capiente

    Quello nuovo

    PlayStation Vita Pets – Difficoltà 3/10 – Fattore Noia 3/10 – Frasi ambigue 9/10

    Introduzione: Ci sono due cose che odio al mondo, l'ipocrisia e gli animali parlanti. Non ci posso fare niente, per me il cane fa “bau” e il gatto “miao”, nessuno mi saluta o instarua con me dialoghi filosoficheggianti. Ma in Pets, il mio compagno a quattro zampe ha sempre qualcosa da dire, tantopiù che alle mie orecchie non esattamente vergini certe frasi suonano tanto allusive quanto inqueitanti, dette da un animale. Tutto sommato però, se avete un bambino e volete farlo giocare con qualcosa di bello, Pets è l'ideale... E lo è anche se cercate un Platino di quelli che non richiedono sforzo alcuno.

    Il gioco: In Pets vivrete una magifica avventura accompagnati da un cane, scelto tra quattro razze, sulle tracce di un favoloso tesoro, ma non lingotti d'oro o un regno perduto, bensì un mantello da dare al vostro cane. E' come se ne “Il Signore degli Anelli” Frodo e compagni avessero deciso di intraprendere un lungo viaggio per portare i pomodori a Mordor perchè dovevano fare la caprese. Ma sorvolato su questo dettaglio, il titolo risulta godibile quanto basta per non rendere il Platino un'agonia, a parte per quanto riguarda i punti di scavo. Cosa fareste se su 70 collezionabili ve ne mancasse uno solo? E se tali collezionabili non fossero tracciabili, chiedendovi così di rivisitare ognuno dei settanta (in lettere sembrano di più) posti? Quando me ne sono accorto è sceso anche San Pietro per vedere cosa stava succedendo. Ma se sarete in grado di armarvi di pazienza supererete anche questo scoglio e riuscirete a risolverei complicatissimi rompicapo presenti nel gioco, che per un qualsiasi essere umano sopra i 6 anni con un Q.I. nella norma saranno una passeggiata. (ce ne sono alcuni con la soluzione scritta di fianco... Ok che è per bambini, ma un minimo di sfida diamoglielo), fino a trovare il tesoro nascosto.

    Il trofeo più difficile: La difficoltà in Pets, come detto, sta nel fatto che non avrete mai una tracciabilità precisa dei collezionabili che avrete ottenuto. Vi ritroverete spesso a dover girare senza meta per la vasta mappa di gioco in cerca di qualcosa di dimenticato. Come trofeo difficile segnalo comunque quello legato al ritrovamento di tutti i luoghi di scavo, se non altro perchè alcuni, subdolamente, vengono sbloccati solo dopo la fine del gioco e solo dopo aver seguito una traccia olfattiva, che ricorda molto i peti dei cartoni animati, fino alla zona in cui dissotterrare l'oggetto in questione. Una volta risolto questo piccolo inconveniente però il gioco sarà tutto in discesa, considerando che oltre ai numerosi scavi dovrete trovare anche un certo numero di forzieri, che però vedrete aperti qualora li abbiate già ispezionati. Un bel vantaggio eh?

    Il trofeo più noioso: A mio parere quello legato al potenziamento di tutte le abilità al massimo. Se i minigiochi fossero numerosi, o vari, o divertenti, sarebbe tutto più bello, peccato che qui si potranno fare poche cose, e sfideranno la vostra pazienza più che la vostra bravura (non so quante volte ho rifatto l'odioso gioco della pallina... Ho le tendenze omicide ogni volta che vedo un oggetto sferico), infarcito da varie frasi del vostro amico a quattro zampe (questa particolare definizione del cane è un regalo per l'utente PopcornKing) molto varie. “Dai giochiamo!” penso di averla sentita così tante volte che ho deciso di siliconare le casse della mia PlayStation Vita cosicchè nessun suono potesse mai più uscirne.

    Un Platino per chi: Non si fa problemi a sentir dire “Dai prendi il tubo e schizzami tutto!”

    Quello difficile

    L.A. Noire – Difficoltà 5/10 – Fattore Noia 4/10 – Favolosi Anni Ottanta 5/10

    Introduzione: “Wow! Un gioco investigativo!”. Raramente mi è capitato di esclamare una frase del genere guardando la copertina di un videogame, e forse c'è un motivo. L.A. Noire è il quel genere di gioco che lascia in bocca lo stesso sapore di un panino tonno e Nutella, non sai bene cos'hai mangiato ma sicuramente non rifaresti l'esperienza. Purtroppo io sono cresciuto con Magnum P.I, SuperCar (di cui comprai anche il gioco per PlayStation 2, un Kinght Rider che ha rovinato la mia infanzia e ha aumentato il tasso di suicidi in quell'anno del 200%) e di Miami Vice, e non potevo quindi farmi scappare questo titolo, seppur consapevole che mi ci sarei scottato alla grande.

    Il gioco: Di per sé il gioco portato sulle nostre console da Team Bondi ha molti aspetti intriganti, ma anche tante lacune. Il peggior-miglior lavoro da loro fatto è un immenso studio sui movimenti facciali, che dovrebbero rispecchiare quelli reali simulando stupore, rabbia, sconcerto e chi più ne ha più ne metta. Peccato per due cose: la prima è il doppiaggio in inglese che ostacolerà gli investigatori meno poliglotti, la seconda sono proprio le facce, che sembrano quelle di Valeria Marini dopo che si è appena fatta un'iniezione di botulino. Le sessioni di guida poi sono paragonabili a quelle di Watchdogs, e al giocatore sembrerà di pilotare un carrello della spesa carenato, con conseguenti sfoghi su tavolini, fratelli, mobili, santi del Paradiso ogniqualvolta falliremo l'inseguimento a un sospettato perchè la macchina va dove vuole lei. I trofei dal canto loro sono complicati se non si sa cosa cercare. La storia è lunga e a tratti anche interessante, ma ci sono trofei che vi faranno sudare, proprio per via del fatto che durante i casi non vi sarà permesso di mancare quasi nulla.

    Il trofeo più difficile: Ritengo sia quello che vi richiede di ottenere 5 Stelle in ogni caso. Nemmeno Sherlock Holmes riuscirebbe a fare deduzioni come ne fa il protagonista del gioco, talmente anonimo di per se che lo chiameremo “TizioCheInvestiga”. Durante la serie di casi che lo riguarda, il nostro TizioCheInvestiga sarà chiamato a correre su veicoli dalla pessima guidabilità, inseguire fuggitivi tra un pop-up di un cespuglio e un muro mezzo comparso e mezzo no per fare tutto alla perfezione, senza sbavatura alcuna, pena le terribili 4 Stelle. Fortunatamente il gioco ci dà la possibilità di rigiocare i singoli casi (e che fortuna) così da poter aiutare TizioCheInvestiga a far bella figura con il capo e magari a guadagnarsi una bella promozione.

    Il trofeo più noioso: Ero indeciso se scegliere il trofeo di guidare tutte le auto o quello di percorrere 197.4 miglia, ma ho scelto il primo. Perchè? Per il semplice motivo che, pur trovando nel menu una comoda showroom che vi mostra tutte le auto di questo gioco, recuperarne la maggior parte sarà un'impresa. Ho passato ore, disperato, solo, a continuare a passare nelle stesse quattro vie, ripentendo a me stesso “Dai, adesso comparirà”, sapendo che in quel punto doveva esserci una determinata auto, ma niente. Ho invocato gli spiriti, fatto gli scongiuri, ballato davanti alla console con un bastone sciamanico ma niente. Penso di non aver tenuto conto delle ore perse per questo trofeo, il che mi ha permesso di conservare in parte la mia sanità mentale. Ma vi assicuro che con 95 (sì, NovantaCinque) veicoli disponibili nel gioco anche voi proverete la voglia di compiere riti Voodoo sul Blu Ray.

    Un Platino per chi: Ama il pesce caramellato

    L'angolo della storia di vita vissuta


    C'era una volta un Setzer che, lavorando per un noto rivenditore di videogames RossoNero, passando nell'erba alta si ritrovò davanti un cliente selvatico, di circa vent'anni, accompagnato dall'anziana madre (o nonna, o che ne so). Non avendo PokèBalls, ascoltò la sua richiesta, e l'intera situazione suonò più o meno così:
    Setzer: “Buongiorno, posso aiutarla?”
    Cliente: “Sì senta, vorrei La Noire (pronunciato come è scritto) per Piessetre”
    Setzer: “Ma certo, glielo recupero”
    Madre: “Figghiu, ma che comprasti? La Noire? E che vuol dire?”
    Cliente (spazientito): “Uff, ma mamma, vuol dire La Notte in Spagnolo!”
    Madre: “Ahhh, capito... Come sei colto figghiu miu!”
    Setzer (allibito): “Ecco a lei il gioco, sono 69.98, ma le dico già che non ho i 2 centesimi”
    Ancora oggi il buon Setzer si sveglia nella notte, urlando “LA NOIRE!!”

    Ringraziamenti finali: Un grazie ancora una volta a tutti quelli che mi seguono e che commentano, perchè mi fa piacere vedere che già con la seconda “puntata” ho raddoppiato i commenti. Non siate timidi dai, so che certe cose le abbiamo giocate tutti .
    Vorrei fare un ringraziamento speciale a colui che mi ha fatto amare L.A. Noire, che ho citato poco sopra ma di cui non so il nome. Ancora oggi ci penso e rido, se solo sapessi chi ringraziare lo farei di tutto cuore. Infine un ringraziamento, come sempre ai miei amici che, anche se voi non lo sapete, mi supportano per ogni nuovo capitolo di questa rubrica.
    Infine un ringraziamento a mio fratello che mi ha portato fresco fresco il prossimo gioco di cui farò il Platino... Ma non vi dico cos'è! Vi dico solo che riguarda l'ambito navale... Chissà...

  2. #2
    Bit Maniac L'avatar di Sickboy88
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    Complimenti anche questa terza parte ti è venuta bene. Peccato che Alone in the dark sia caduto così in basso, io ci giocavo in terza elementare (il primo) a casa di mio cugino e ricordo che ti faceva cagare sotto per bene (a 8 anni).

  3. #3
    Bit God L'avatar di Sora9427
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    Beh, Difficile LA Noire è un pò eccessivo

    Più che difficile è solo palloso secondo me

  4. #4
    Bit Hero L'avatar di Valian
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    Felice come un'aragosta che deve essere messa a bollire viva per il platino LA Noire.
    Condivido alcune critiche, ho giocato 3 ore scarse ed ho notato la precarietà dei veicoli. Oltre a dei cambi tonali del protagonista che sono alquanto comici.

    Consiglio la visione di questi due gamer poop che sono esilirantihttps://www.youtube.com/watch?v=mM-bfn8vZ_w https://www.youtube.com/watch?v=8WzT2fnkfPk
    We're not doomed. In the grand scheme of things, we're just tiny specks that will one day be forgotten. So it doesn't matter what we did in the past, or how we'll be remembered. The only thing that matters is right now. This moment. This one spectacular moment we are sharing together

  5. #5
    Amministratore L'avatar di SetzerGabbiani
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    Citazione Originariamente Scritto da Valian Visualizza Messaggio
    Felice come un'aragosta che deve essere messa a bollire viva per il platino LA Noire.
    Condivido alcune critiche, ho giocato 3 ore scarse ed ho notato la precarietà dei veicoli. Oltre a dei cambi tonali del protagonista che sono alquanto comici.[/URL]
    Ma ti ripeto, la cosa peggiore di tutte è che i creatori del gioco han proprio detto "Oh! Oh! OH! Guardate qua come sappiamo fare le facce dei personaggi e come riusciamo a far capire che un doppiatore è perplesso o stupito!"... E' un po' come se mi avessero chiesto di guardare nella tazza perchè avevano fatto quella grossa, andandone fieri... Poi le auto, vabbeeehhh, caliamo un velo pietoso... E dire che qualche cosa di GTA ce l'ha pure... Ha preso le parti peggiori...

    Per quello che dice Sickboy in merito ad Alone in the Dark spiace anche a me che la serie sia caduta in basso perchè alcuni dei capitoli erano accattivanti... Solo che in tutta onestà han fatto proprio un lavoro coi piedi su questo Inferno... Io se dovessi insegnare nelle scuole a progettare un videogioco farei giocare proprio questo gioco, e dopo dieci minuti di intenso Gameplay direi ai miei alunni "Ecco, ora sapete come NON va progettato il movimento di un protagonista in un gioco d'azione, passiamo ad altro".

    Pensa che giocandoci ho avuto dei momenti in cui ho cercato su Google i nomi degli sviluppatori solo per vedere se esistevano davvero o se avevano messo nomi fittizi per non farsi scoprire dagli utenti incazzati armati di randelli e altre armi improvvisate. Avremmo potuto fare un assedio in stile Frankestein alla sede di Atari per avere le teste dei progettatori del gioco... XD

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