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Discussione: Platini e Pareri

  1. #471
    Bit Fanatic L'avatar di [Kri]
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    Questo platino è stato un vero parto.

    Iniziato a inizio dicembre con un amico,divertente le prime ore in compagnia ma poi il gioco è tutto lì:

    noioso,piatto,pesante,frustrante,alcune sfide vanno a culo,la IA una gara collabora l'altra se ne frega.

    Giocarlo in parte da solo è stata una bella rottura di scatole,cercavo di portarlo avanti solo tra un party e un altro.
    Un amico l'ha paragonato a bornout ma non sono d'accordo:su quest'ultimo provavo una certa soddisfazione a sfracellare gli avversari e andare a vincere,qui no anche perché le posizioni per la vittoria dell'evento non c'entrano niente.
    Voto:4

    Inviato dal mio LG-D855 utilizzando Tapatalk

  2. #472
    Bit Commander L'avatar di Maelstorm
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    Platino n° 161 162 163


    Spyro Reignited Trilogy



    DESCRIZIONE

    Uscita a Novembre scorso su Ps4 e Xbox One e sviluppata da Toys for Bob , questo Remake della trilogia di Spyro è davvero perfetto abbiamo in un solo gioco tre titoli che hanno fatto la storia della Ps1, con soprattutto quel capolavoro incredibile di Spyro 2 Ripto's Rage, il miglior capitolo dell'intera trilogia ed uno dei platform più belli da me mai giocati. Il primo capitolo è molto introduttivo e l'ho trovato abbastanza dimenticabile, ma è dal secondo che la qualità si impenna a dismisura, con un'ambientazione splendida (il regno di Avalar) un cattivo ben caratterizzato (Ripto) e soprattutto i comprimari che aiuteranno Spyro durante la sua avventura, nel terzo capitolo invece, abbiamo un titolo decisamente più vario, con tantissimi minigiochi molto divertenti (tra tutti cito la boxe tra gli Yeti, e il minigioco western a sparatutto su binari) semplicemente bellissimi da giocare, abbiamo purtroppo un villain abbastanza dimenticabile ma mi è piaciuto molto il fatto che possiamo impersonare tutti gli alleati di Spyro in un unico gioco, anche se ovviamente il draghetto viola e la libellulla Sparx saranno sempre il protagonisti principali. Buonissimo anche il doppiaggio italiano, tranne quello della libellula Sparx che sembra doppiato da un'ubriaco preso fuori dagli studi di doppiaggio.

    TROFEI

    A livello di trofei questa trilogia è abbastanza semplice e ovviamente sono tre trofei di platino diversi, il primo titolo ha solo alcune sfide di volo leggermente più difficili ma per il resto scorre via liscio, il secondo ha le sfide di volo più difficili di tutta la trilogia ma sono comunque abbordabili dopo un paio di tentativi, ma ha uno dei boss più frustranti ovvero Gulp che però si può ottenere il trofeo di non subire danni finendo il gioco al 100% e ritornando a quella boss fight (non c'e' nulla di missabile in tutte e tre i giochi). Il terzo invece è il capitolo più facile in assoluto da platinare, poichè, non è necessario fare il 100% ma basta semplicemente raccogliere le 100 uova di drago su 149 per sbloccare la battaglia finale. Spyro 1 e Spyro 2 invece, vanno completati al 100 e al 110% rendendo il platino molto più lungo da ottenere (parliamo di almeno una decina d'ore a testa contro le 8 del 3).


    COMMENTO FINALE

    Una bellissima trilogia Remake che consiglio a tutti coloro che 20 anni fa non erano riusciti a giocarli e così possono recuperare tre platform bellissimi in una veste grafica stupenda, se amate il genere compratela senza riserve.

    Voto all'intera trilogia: 8,5/10

    Difficoltà Platino:3/10 per il primo Spyro 4/10 per Spyro 2 e 2/10 per Spyro 3


  3. #473
    Bit Fanatic L'avatar di beachild
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    PLATINO N°37

    MURDERED: SOUL SUSPECT

    Commento sul gioco
    Tenevo d'occhio questo gioco da quattro/cinque anni, senza mai decidermi a prenderlo per via di diverse recensioni non proprio positive lette in rete. Un'offerta strepitosa sullo Store mi ha permesso di comprarlo per meno di 3€ e a conti fatti sono molto soddisfatto dell'acquisto e sono convinto che il gioco meritasse i miei soldi anche qualche anno fa. Ho trovato molto interessante e propositivo l'approccio alle indagini, che sopperisce a una trama non originalissima e a tratti prevedibile con un gameplay piuttosto vario e accattivante. Non ho capito molto la scelta di ignorare gli errori del giocatore (anche sbagliando continuamente deduzioni non succede niente, è concesso semplicemente riprovare) e non posso fingere che sia tutto coerente e realistico (personaggi che passano a un centimetro da altri senza essere visti), ma nel complesso il gioco mi ha saputo intrattenere piacevolmente. Anche l'atmosfera cupa ha fatto il suo e giocare al buio con le cuffie non lascia indifferenti, non tanto per i classici jump scares, quanto per certi setting (vedi il cimitero) e per la continua presenza di spettri silenziosi ed evanescenti intorno a noi.

    Commento sul platino
    Il platino è costruito sui numerosissimi collezionabili. Fatta eccezione per una manciata di coppe legate alla trama e a missioni secondarie molto facili, il resto prevede di esplorare e raccogliere come se non ci fosse un domani. Ma i collezionabili sono ben segnalati e le aree da esplorare non sono molto estese (tranne la città), il che ha fatto in modo che per la prima volta arrivassi senza guide a raccogliere il 90% degli oggetti. Fondamentali poi i video della nostra guida per i restanti collezionabili e soprattutto per le scritte spettrali.


    GIUDIZIO FINALE SUL GIOCO: 8/10
    GIUDIZIO FINALE SULLA DIFFICOLTA' DEL PLATINO: 3/10


    Un gioco brutto non è quello che non ci piace, ma quello che non mantiene le sue promesse.

  4. Thanks yuna18, Maelstorm, popcornking thanked for this post
  5. #474
    Amministratore L'avatar di popcornking
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    Citazione Originariamente Scritto da beachild Visualizza Messaggio
    PLATINO N°37

    MURDERED: SOUL SUSPECT

    Commento sul gioco
    Tenevo d'occhio questo gioco da quattro/cinque anni, senza mai decidermi a prenderlo per via di diverse recensioni non proprio positive lette in rete. Un'offerta strepitosa sullo Store mi ha permesso di comprarlo per meno di 3€ e a conti fatti sono molto soddisfatto dell'acquisto e sono convinto che il gioco meritasse i miei soldi anche qualche anno fa. Ho trovato molto interessante e propositivo l'approccio alle indagini, che sopperisce a una trama non originalissima e a tratti prevedibile con un gameplay piuttosto vario e accattivante. Non ho capito molto la scelta di ignorare gli errori del giocatore (anche sbagliando continuamente deduzioni non succede niente, è concesso semplicemente riprovare) e non posso fingere che sia tutto coerente e realistico (personaggi che passano a un centimetro da altri senza essere visti), ma nel complesso il gioco mi ha saputo intrattenere piacevolmente. Anche l'atmosfera cupa ha fatto il suo e giocare al buio con le cuffie non lascia indifferenti, non tanto per i classici jump scares, quanto per certi setting (vedi il cimitero) e per la continua presenza di spettri silenziosi ed evanescenti intorno a noi.

    Commento sul platino
    Il platino è costruito sui numerosissimi collezionabili. Fatta eccezione per una manciata di coppe legate alla trama e a missioni secondarie molto facili, il resto prevede di esplorare e raccogliere come se non ci fosse un domani. Ma i collezionabili sono ben segnalati e le aree da esplorare non sono molto estese (tranne la città), il che ha fatto in modo che per la prima volta arrivassi senza guide a raccogliere il 90% degli oggetti. Fondamentali poi i video della nostra guida per i restanti collezionabili e soprattutto per le scritte spettrali.


    GIUDIZIO FINALE SUL GIOCO: 8/10
    GIUDIZIO FINALE SULLA DIFFICOLTA' DEL PLATINO: 3/10
    Lo trovai anche io molto gradevole, ai tempi

  6. #475
    Bit Commander L'avatar di Maelstorm
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    Platino n° 164


    Vampyr




    DESCRIZIONE

    Nuovo titolo degli sviluppatori francesi Dontnod (gli stessi che hanno realizzato Life is Strange per intenderci) uscito su Ps4 e Xbox One lo scorso Giugno. In questo titolo impersoneremo un dottore di nome Jonathan Reid, più precisamente un ematologo che ha servito nella prima guerra mondiale nel fronte Occidentale come chirurgo e che tornato a Londra viene morso da un vampiro e si risveglia dalla morte. Ovviamente questa rinascita in Vampiro porterà a vicende molto cupe e tristi, ma Jonathan cercherà di scoprire chi lo ha trasformato in una creatura della notte e soprattutto cercherà di scoprire l'origine dell'ondata di influenza spagnola che sta decimando la popolazione. Il gioco è ambientato nell'autunno del 1918 esattamente 100 anni fa, in una Londra oppressa sia dalla guerra che dall'influenza spagnola (che uccide solo in Europa 10 milioni di persone e addiritutta 100 milioni in tutto il mondo.) Ovviamente la città è in ginocchio e noi con i nostri nuovi poteri dobbiamo indagare sia su chi ci ha trasformato in vampiro che sull'origine di questa pandemia devastante. Jonathan visiterà alcune zone di Londra ricreate ovviamente in scala visto la grandezza della città e il fatto che non guideremo automobili dell'epoca ma ci sposteremo solo a piedi, con quartieri famosi come Whitechapel (sede dei terribili omicidi di Jack lo Squartatore) oppure il West End, una delle zone più ricche di Londra piena di case nobiliari e negozi d'alta moda.

    Il gameplay di Vampyr è un action rpg in terza persona con abilità che Jonathan può sbloccare in un'albero di talenti piuttosto limitato, ma con poteri molto belli da vedere e che preferisco non spoilerare, abbiamo poi tantissimi ma davvero tantissimi dialoghi con i 60 personaggi che Jonathan incontrerà nel corso del 6 capitoli della storia principale e ogni dialogo infuenza il rapporto che noi abbiamo con quel personaggio (inoltre il protagonista essendo medico deve curare sempre i vari personaggi che si ammaleranno usando delle medicine che possono essere craftate nei rifugi), ovviamente possiamo scegliere di vampirizzare tutta la città creando un caos incredibile o di invece non uccidere nessun cittadino che incontriamo per strada, tranne ovviamente i vampiri rivali e i membri della guardia di Priwen (una setta che da secoli combatte i Vampiri a Londra). Sono presenti anche delle boss fight alcune semplici, altre soprattutto se non decidiamo di uccidere nessun cittadino che incontriamo, saranno molto toste come battaglie anche perchè saremo sempre sottolivellati rispetto i vari boss. Per il resto Vampyr quindi, si caratterizza in una Londra cupa, triste e debellata dall'Influenza spagnola, con pochissimi cittadini nelle strade e una musica sempre molto cupa com'e' giusto che sia vista l'ambientazione. Purtroppo come difetti ho riscontrato nelle circa 25 30 ore che ci ho messo per ottenere il platino in un paio di crash del gioco e soprattutto problemi con il sistema di combattimento, che vuole essere simile a quello di Bloodborne, ma risulta invece molto legnoso, tolti quei due difetti il gioco l'ho apprezzato tantissimo sia dal punto di vista della narrazione che dell'ambientazione.


    TROFEI

    A livello di trofei Vampyr si caratterizza per una doppia run che dovremo fare, una in cui non uccideremo nessun personaggio ostile, e l'altra in cui invece uccideremo l'intera città non curando nessuno, nel primo caso alcuni boss saranno veramente tosti da fare fuori, nell'altro il gioco diventerà semplice. Per fortuna possiamo fare il backup del salvataggio e semplificare così tantissimo l'ottenimento del platino dato che superato il capitolo 6 non potremo più tornare indietro. Boss tosti a parte, ci sono parecchi collezionabili e armi da raccogliere circa 170 in totale, e dovremo anche completare alcune missioni secondarie per un paio di trofei. Per il resto l'unica vera difficoltà di Vampyr sono due boss fight davvero frustranti e una telecamera non perfetta che a volte impedisce di capire da dove provengono gli attacchi dei nemici. Per il resto consiglio di farvi una copia di backup a fine capitolo 1 e a inizio capitolo 6 per via di alcune scelte che sovrascrivono il salvataggio (non c'e' salvataggio manuale in Vampyr ma solamente automatico).


    COMMENTO FINALE

    Una gran bella sorpresa questo titolo, un protagonista affascinante, una storia narrata in maniera decisamente interessante e soprattutto una Londra oscura, silenziosa e soprattutto invasa da una malattia terribile, un titolo che consiglio assolutamente di recuperare se vi interessano le tematiche del vampirismo. Peccato solamente per i crash e il sistema di combattimento non perfetto.

    Voto: 8/10

    Difficoltà Platino: 6,5/10


  7. #476
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    Platino n° 165


    The Council




    DESCRIZIONE

    Primo titolo dello studio di sviluppo francese Big Bald Wolf finanziato anche con i fondi dell'Unione Europea ed uscito a Marzo 2018 (il primo episodio su 5) per Ps4 Pc e Xbox One. Questo titolo è un'incrocio tra un'avventura grafica investigativa e un gioco di ruolo, è ambientato nel Gennaio del 1793 (mese della morte del Re di Francia Luigi XVI) in un'isola al largo delle coste francesi nel canale della manica, dove risiede Lord Mortimer un nobile molto importante e conosciuto in tutta Europa. Mortimer decide di radunare i più influenti personaggi politici per una questione territoriale tra Francia e Spagna (la cessione della Lousiana tra la Spagna e la Francia e l'acquisto degli Stati uniti come quattordicesima colonia). Fatto avvenuta nel 1803. Il protagonista del gioco è il nobile Louis de Richet che si ritrova sull'isola sia su richiesta di Lord Mortimer che per trovare la madre dispersa pochi giorni prima nell'isola. Dovrà svelare il mistero riguardo la scomparsa della madre e soprattutto partecipare alla conferenza al posto della madre irreperibile.

    Il gioco si divide in 5 capitoli e presenta elementi simili alle avventure Telltale, con però una differenza fondamentale, qui le scelte si fanno cercando di capire i vantaggi e le debolezze psicologiche dei vari personaggi che incontreremo nella villa. Conosceremo inoltre diversi personaggi storici come George Washington e Napoleone Bonaparte, invitati anche loro alla riunione. Le scelte saranno determinanti e nel gioco a differenza di quelli Telltale si divide in tre classi (Occultista ovvero un maestro di scienze e fenomeni inspiegabili, Diplomatico e infine Detective). Una volta scelta la classe avremo un'albero delle abilità totalmente sviluppabile man mano che andiamo avanti nella storia e raccogliamo i vari libri nella villa. Il lato gdr del titolo è molto interessante perchè ci permette di imparare abilità da sfruttare nei dialoghi per capire i punti di forza o di debolezza degli altri invitati. Avremo anche dei quick time event quando dovremo dedurre un particolare in un discorso, molto utile se cerchiamo di capire la psicologia dei personaggi che abbiamo di fronte. Il lato esplorativo è invece limitato, possiamo solo esplorare la villa di Lord Mortimer e basta, il gioco è ambientato li senza altre ambientazioni, ma il tutto è ancora più affascinante visto che il Lord è un enorme collezionista di libri ed opere d'arte e l'intera sua residenza è una sorta di gigantesco museo. Alle pareti della villa abbiamo infatti tantissimi quadri molto famosi, tra cui vorrei citare "L'incubo" di Fussli e ad esempio "Saturno che divora i figli" di Goya. Peccato però per il finale davvero molto deludente (ce ne sono almeno tre o quattro differenti) e per la trama che dal capitolo 4 in poi vira completamente sul fantasy/paranormale invece dello storico ed il politico e infine graficamente sembra un gioco Ps2 con gli esterni della villa molto scuri e in bassa risoluzione (non è presente nessuna opzione per regolare la luminosità costringendoci ad andare spesso a tentoni soprattutto di notte) e gli interni invece visibili e decenti.


    TROFEI

    A livello di trofei il gioco presenta 44 trofei ottenibili finendo le varie missioni della storia (15) e alcuni trofei legati a scelte ben specifiche da dover effettuare nel corso della storia, e per ottenere il platino dobbiamo finire i 5 capitoli tutti in una volta e rigiocare il prologo e il primo capitolo per ottenere le scelte non effettuate precedentemente. Per cui è un platino decisamente semplice, anche se alcuni enigmi sono abbastanza complicati senza usare una guida.


    COMMENTO FINALE

    Una buona avventura grafica, con buone idee ma purtroppo un finale e una storia non all'altezza dei primi episodi, si perde molto negli ultimi due episodi, risultando più brevi rispetto ai primi. Oltretutto graficamente siamo su livelli discreti, il doppiaggio inglese è di buon livello così come i sottotitoli in italiano, leggibili senza alcun problema. Un titolo che consiglio se vi piacciono i giochi investigativi.

    Voto: 7,5/10

    Difficoltà Platino: 2/10


  8. #477
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    Platino n° 166


    Battlefield V




    DESCRIZIONE

    Nuovo capitolo della serie Battlefield uscito a Novembre 2018 su Pc, Ps4 e Xbox One. Questo capitolo sviluppato dai Dice è ambientato nella Seconda Guerra mondiale e segna un ritorno ad un'ambientazione stravista in tantissimi altri sparatutto usciti dai tempi del primo Call of Duty del 2003. Ricordiamo inoltre che il capostipite dei Battlefield fu il 1942 uscito su Pc nel lontano 2002.

    Questo capitolo presenta un singleplayer con 4 storie di guerra differenti ambientate in diverse aeree dell'Europa e dell'Africa, purtroppo però le storie di guerra non sono all'altezza di quelle viste in Battlefield 1. L'unica storia di guerra secondo me interessante per le tematiche razziali è Tiralleur ambientata durante lo sbarco degli alleati in Provenza nel 1944. Poi abbiamo una campagna ambientata durante la battaglia del passo di Kasserine del 1942 che prende a piene mani dai film di
    guerra di John Wayne rivelandosi poco interessante e strapiena di clichè di tanti film di guerra. Nordys ambientata in Norvegia durante l'occupazione nazista è probabilmente la storia di guerra più originale, dato che giocheremo nei panni di un membro della resistenza norvegese incaricato di distruggere una base nazista di stoccaggio di acqua pesante (elemento necessario per creare una bomba atomica). Per il resto le storie di guerra sono composte da solo tre capitoli a testa e in totale sono 4 con l'aggiunta della campagna "L'ultimo Tiger" inserita a Dicembre tramite una patch. Graficamente il titolo usa un'evoluzione del Frostbite già visto nel precedente Battlefield 1 e la grafica è assolutamente incredibile soprattutto con la distruttibilità quasi totale dell'intero scenario.

    Parlando dell'online invece abbiamo per adesso solamente due fazioni giocabili (i britannici e i tedeschi appunto) sperando che in futuro inseriscano altre fazioni come i francesi, gli americani e soprattutto gli italiani che erano presenti in Battlefield 1 fin dal lancio.

    Sono presenti le classiche modalità conquista e fronti di guerra con l'aggiunta di dominio (una modalità in cui non sono presenti veicoli e gli scontri sono solo tra fanteria), gravissima invece è la mancanza della modalità corsa dei vecchi Battlefield che verrà inserita successivamente così come la Battle Royale.

    A livello di classi abbiamo le solite classi viste nei precedenti capitoli di Battlefield con poche novità a parte i mirini olografici che erano già presenti durante la Seconda Guerra mondiale e giustamente sono stati inseriti, l'unica novità è che ora si possono personalizzare i personaggi sia come aspetto che come armi sbloccando divise e modifiche delle armi che aiuteranno molto durante le partite online. Molto fastidiosa è la presenza delle donne inserite a forza nel gioco e con l'aggravante che nelle partite online sentirete urlare queste maledette come delle dannate distruggendoci i timpani con i loro urletti isterici quando verrano colpite come se nella WW2 si siano viste così tante donne soldato escludendo le donne cecchini dell'armata rossa.

    Purtroppo a livello di mappe le reputo veramente poco interessanti escludendo Rotterdam, Arras e Panzerstorm, le altre mappe sono davvero sviluppate male soprattutto Fjell 652 (ambientata su una montagna di un fiordo novegese) e Aerodromo, mappe davvero orride che fanno molto rimpiangere quelle di Battlefield 1 come il Monte Grappa, anche perchè in aerodromo i cecchini si piazzano apposta sotto gli aerei distrutti o dietro le rocce del deserto rendendo impossibile colpirli dalla media e dalla lunga distanza. Peccato perchè le premesse per un grande capitolo dopo l'ottimo Battlefield 1 c'erano tutte e non sono state per nulla rispettate.


    TROFEI

    A livello di trofei il gioco presenta solo 22 trofei di cui molti d'oro e d'argento, solo un trofeo è più difficile degli altri ovvero Morte dall'Alto, in cui dovremo uccidere 5 persone che stanno usando le torrette Flak della contraerea (vengono usate pochissimo durante le partite online), rendendo quindi necessario il boost con altri giocatori. Gli altri trofei includono il completare la campagna a livello fanatico (decisamente semplice rispetto a Battlefield 1 dove c'erano trofei legati alle varie missioni). Dobbiamo inoltre fare 100 mila punti con le 4 fazioni principali e arrivare a 500 mila punti del giocatore con molte partite online portando il nostro livello tra il 27 e il 28.


    COMMENTO FINALE

    Uno dei peggiori capitoli di Battlefield da me giocati assieme ad Hardline, e un'enorme occasione sprecata di sviluppare un degno seguito dell'ottimo Battlefield 1, si spera ovviamente che con i vari aggiornamenti che usciranno in futuro il gioco diventi più vario sia come fazioni che come mappe, infatti è ritenuto un fallimento di vendite dagli stessi sviluppatori, peccato si poteva fare un gran titolo e invece si è rivelato un'enorme delusione.

    Voto: 6/10

    Difficoltà Platino: 6,5/10 A causa del trofeo Morte dall'Alto che va necessariamente boostato con altri giocatori per rendere le cose più semplici.

  9. #478
    Bit Commander L'avatar di Maelstorm
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    Platino n° 167


    Assassin's Creed Odyssey




    DESCRIZIONE

    Nuovo capitolo della saga Ubisoft di Assassin's Creed uscito lo scorso Ottobre su Ps4 Pc e One. Questo capitolo continua le vicende nel presente di Layla Hassan vista per la prima volta in Ac Origins, e si rivela il primo titolo in ordine cronologico della saga oltre che l'undicesimo capitolo.

    Il gioco è ambientato durante i primi anni della Guerra del Peloponneso tra Sparta e Atene combattuta tra il 434 e il 404 A.C. e ci permette per la prima volta in assoluto nella serie di scegliere il personaggio iniziale non potendolo cambiare in nessun modo durante la storia per esigenze della trama principale che non ho intenzione di spoilerare. In Odyssey noi impersoneremo una o un discendente diretto del mitico re spartano Leonida (quello di 300 di Miller per intenderci). Potremo scegliere tra Alexios quindi e Kassandra che come lavoro sarà una mithios ovvero una mercenaria non schierata ne con Atene ne con Sparta e possiamo decidere noi con chi allearci a combattere, anche se il personaggio canonico della serie è a detta degli stessi sviluppatori della Ubisoft Kassandra.

    I due protagonisti a seconda della scelta iniziale dovranno percorrere l'intera Grecia (isole del mare Egeo comprese) e qui la Ubisoft ha fatto un lavoro IMMENSO dato che ogni isola ha una caratterizzazione differente rispetto alle altre con monumenti differenti (anche se in realtà i templi greci dopo un po iniziano ad essere ripetitivi). Abbiamo quindi la mappa certamente più vasta dell'intera serie, compresa anche di una piccola parte della Macedonia (la regione da cui proviene il futuro Alessandro Magno) e tra gli stupendi colori della Grecia potremo incontrare diversi personaggi storici, tra tutti il grande filosofo greco Socrate, che ci romperà le palle con i suoi quesiti maieutici sulle nostre imprese e che assomoglia vagamente a un Beppe Grillo greco, oltretutto possiamo trollare Socrate rispondendo a lui in maniera populista per farlo incazzare, cosa parecchio divertente. Oltre a lui ci sono anche ovviamente altri personaggi storici tra cui cito Ippocrate (il fondatore della scienza medica) e l'ateniese Pericle. Il viaggio di Alexios/Kassandra si rivelerà molto lungo anche se la storia è divisa in 9 sequenze principali e tantissime ma TANTISSIME missioni secondarie. Ovviamente gli sviluppatori si sono chiaramente basati sul quel capolavoro assoluto di The Witcher 3 come gdr base, e difatti a differenza di Origins abbiamo la possibilità di ottenere ben nove finali differenti, oltre ad un'albero delle abilità chiaramente ispirato a quello di Geralt. Insomma ci troviamo quindi di fronte ad un immenso gdr ambientato nell'Antica grecia che però di Assassin's Creed ha pochissimi riferimenti di cui ovviamente preferisco non dire nulla lasciando a voi il gusto di scoprirlo. La longevità di Odyssey è relativa a me è durato 100 ore esatte per il trofeo di platino ma se siete veloci e lo giocate a normale (a difficile ovviamente i combattimenti sono più tosti per fortuna) magari vi dura meno ore. Peccato però che la storia principale non mi sia piaciuta particolarmente e parecchie missioni secondarie non sono nulla di che, però ci sono secondarie davvero belle da svolgere e a differenza di Origins stavolta avremo una setta (la setta di Cosmos composta da 42 membri sparsi in tutto il mondo greco tra missioni secondarie e principali) da dover distruggere, precursore dell'ordine degli antichi e quindi dei futuri templari. Dal lato esplorativo invece il gioco è stupendo, esplorare l'intera penisola e il mare Egeo a bordo dell'Adrestia (nave che otterremo ad inizio della storia) renderà il gioco molto simile a Black Flag anche se i combattimenti navali alla lunga stufano dato che come potete immaginare si svolgono con archi e frecce e giavellotti da scagliare alle navi nemiche. Infine ci sono dei luogotenenti della nave che serviranno solo a potenziare lo scafo o i danni che faremo alle navi nemiche.

    Ci troviamo di fronte quindi al capitolo più vasto dell'intera serie, purtroppo però minato da una trama principale assolutamente deludente, dal lato esplorativo invece chapeau a Ubisoft per il lavoro incredibile svolto e chissà nel prossimo capitolo che sicuramente uscirà su Ps5 che mappa e civiltà visiteremo.


    TROFEI

    A livello di trofei il gioco è abbastanza semplice, e stavolta per fortuna non c'e' un trofeo legato al completamento al 100% di tutti i luoghi dell'intera mappa ma basterà esplorare e rivelare l'intera mappa di gioco senza per forza dover usare i punti di viaggio rapido. Abbiamo dei trofei legati a delle missioni secondarie specifiche e alcuni boss mitologici segreti (che rendono il gioco più simile all'ultimo God of War) e in più alcuni trofei sono invece legati alla nave Adrestia da potenziare al massimo (basterà solo la prima tacca d'oro) e al completamento dei luoghi subacquei come in Origins. Se giocato a difficile alcune boss fight saranno molto toste da affrontare ma è una difficoltà comunque accessibile dato che adesso la Ubisoft ha aumentato il level cap dal 50 al 80 se non sbaglio.


    COMMENTO FINALE

    Un'Odissea incredibile da godere su Ps4, con però una storia principale non all'altezza delle aspettative (va bene il prequel dell'intera saga ma potevano impegnarsi di più da questo punto di vista) e graficamente un gioco eccellente su Ps4 Pro che a conti fatti in 100 ore di gioco mi si è freezato solo due volte. Ve lo consiglio se cercate un gdr con una mappa VASTISSIMA e tutta da esplorare in fondo. Vi aspetta una lunga odissea con Kassandra o Alexios.

    Voto: 8/10

    Difficoltà Platino: 6/10 Se giocato come ho fatto io a difficile altrimenti direi un 4/10.


  10. #479
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    Platino n° 169


    Metro Exodus




    DESCRIZIONE

    Uscito a Febbraio di quest'anno per Pc Ps4 e Xbox One, Exodus è il sequel diretto di Last Light oltre che terzo capitolo della serie Metro. Questa saga fa parte dell'universo letterario dello scrittore russo Dmitry Glukhovsky, ed il protagonista sia dei romanzi che dei tre videogiochi è Artyom, un ragazzo ventenne che si trova a dover vivere nella metropolitana di Mosca a seguito di una guerra nuclerare iniziata nel 2013, assieme a tanti sopravvissuti. Artyom è orfano di entrambi i genitori morti poco dopo l'inizio della guerra e stavolta dopo gli eventi dei precedenti titoli si ritrova a dover viaggiare per la prima volta fuori dalla metropolitana in una Russia devastata dai residui della guerra nuclerare di 20 prima per trovare una nuova terra dove vivere in pace uscendo dalle orrende gallerie della Metro di Mosca. Il tutto usando un treno locomotiva chiamato "Aurora" assieme a sua moglie Anna, i suoi compagni dell'ordine degli spartani e il suo genero il colonnello Miller. Questo titolo a differenza degli altri capitoli ed uscito 6 anni dopo Last Light, è uno sparatutto in prima persona che punta tutto sull'immersione del giocatore e sulla narrativa sia con i dialoghi molto interessanti dei vari compagni di viaggio oltre che appunto l'esplorazione dell'ambiente, e stavolta ci sono tre macro aree completamente esplorabili ovviamente non parliamo di un open world classico ma semi guidato dato che le mappe sono si grandi ma non vastissime come altri Open World disponibili su pc e console. Artyom percorrerà 8000 chilometri nella Russia e ogni livello sarà totalmente differente dall'altro, dunque una grande varità di ambientazioni a differenza dei precedenti capitoli molto tetri e claustrofobici. Inoltre gli sviluppatori hanno implementato un sistema di crafting delle tre armi che Artyom porterà con se, e che saranno completamente modificabili in tutte le loro parti. Altra cosa davvero ottima è che le armi si possono sporcare ed inceppare e vanno quindi pulite ogni tanto, esattamente come in Far Cry 2 dove invece le armi si arrugginivano dopo l'utilizzo prolungato. Quindi oltre a pulire le nostre armi dovremo creare munizioni (in Exodus a livello di difficoltà normale non se ne trovano molte in giro perciò conviene non sprecarle sparando come cowboy impazziti in giro per le aree di gioco).

    Oltretutto possiamo completare le missioni sia totalmente stealth e senza uccidere nemici umani, che facendo delle stragi peggio di Rambo, però questo ci porterà ovviamente a un finale negativo, dato che possiamo stordire le guardie con un pugno o un calcio da dietro senza doverle per forza uccidere. I mutanti e gli animali invece dobbiamo ovviamente ucciderli per forza dato che loro ci attaccheranno a vista. Infine voglio fare un plauso all'ottimo doppiaggio italiano che per una volta tanto non fa rimpiangere assolutamente il doppiaggio in inglese o direttamente in russo con una buona recitazione dei vari doppiatori. Infine come difetto del titolo purtroppo l'ia dei nemici non è perfetta anche se decisamente molto più attiva rispetto gli altri titoli della serie, mi riferisco al livello di difficoltà normale e non difficile o ranger, le guardie se vi beccanno faranno di tutto per stanarvi dalla vostra posizione e tenteranno di aggirarvi, però nelle fasi stealth sarà semplice evitare di farsi scoprire soprattutto di notte.


    TROFEI

    A livello di trofei Exodus presenta due finali differenti da sbloccare e la modalità ranger ovvero la difficoltà massima che per fortuna può essere completata facilmente attraverso un glitch con la versione scatolata del gioco. Oltre ai soliti collezionabili raccoglibili ci sono trofei legati alle uccisioni con le armi e all'esplorazione delle aree open world. Se come me lo iniziate a normale fate il finale buono non uccidendo nessun umano ma stordendo e basta dato che il glitch non funziona con il finale buono da sbloccare.

    COMMENTO FINALE

    Un ottimo capitolo finale del viaggio di Artyom nella Russia del 2035 e un fps con un finale bellissimo e molto commovente, sinceramente era dai tempo di Half Life 2 nel lontano 2004 che un fps non mi coinvolgeva così tanto come atmosfera generale e trama di fondo. Un viaggio sull'Aurora che ciascun giocatore dovrebbe vivere.

    Voto: 9/10

    Difficoltà Platino: 4/10 Se si sfrutta il glitch della difficoltà Ranger altrimenti direi un 7,5/10.


  11. #480
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    PLATINO N°47

    SEKIRO: SHADOWS DIE TWICE

    Commento sul gioco
    Ho sempre odiato i giochi From Software, o almeno li ho odiati da quando ho provato Dark Souls 3 alla cieca, senza sapere nulla di che cosa fosse il genere souls-like, e da quando ho ridato una chance al tutto sfruttando l'omaggio di Bloodborne con il PlayStation Plus. Li ho odiati perchè, lo ammetto, non riuscivo a entrare nel giusto ordine di idee, a concepire la necessaria frustrazione e il feticismo per le morti frequenti anche di fronte a semplici nemici comuni, per non parlare dei boss. Ne avrò sconfitti un paio in DS3 prima di rivenderlo e non sono neanche riuscito a superare il primo in Bloodborne (ma almeno quello era regalato!). A peggiorare il tutto c'erano le brutte sensazioni che mi trasmetteva l'atmosfera cupa di quei giochi, che remava contro al mio coinvolgimento e alla voglia, semmai l'avessi avuta, di imparare con sacrificio, pazienza e dedizione.
    Lunga premessa per spiegare che, all'annuncio di Sekiro, ero rimasto totalmente indifferente. Un trailer qui e là, giusto per sapere di che cosa si trattava, ma niente più, nella certezza che un titolo From Software si sarebbe sempre trovato su una retta parallela rispetto a quella su cui viaggio io. Poi, all'uscita, qualcosa è scattato in me: ho iniziato a guardare qualche video di gameplay, a leggere recensioni, a sentire opinioni in rete, ma soprattutto mi accorgevo di una fortissima attrazione che il gioco, a livello estetico e di ambientazione soprattutto, esercitava su di me. Un'attrazione che è diventata irresistibile al punto da farmi dire che mai, prima d'ora, mi è capitato così forte di sentire che sia stato un gioco a cercare me, e non viceversa. Per farla breve, l'ho comprato (non prima di aver trovato un prezzo tale da permettermi di dare quei soldi per persi se mi fossi trovato nella situazione dei precedenti souls-like).
    Facciamo un salto in avanti di un mese circa, ed eccomi a commentare non solo la fine del gioco, ma il suo trofeo di platino. Ovvio che non avrei mai pensato di trovarmi a farlo, non dopo averne sentito parlare come del gioco più difficile dei From, ancor peggio dei Dark Souls che per me erano inavvicinabili. Il fatto è che Sekiro è davvero difficile (anche se probabilmente lo è di più per chi è abituato ai Dark Souls, il che per me ha forse costituito un vantaggio), ma non c'è stato un momento in cui io mi sia sentito meno attratto dal suo universo e quindi meno motivato a imparare, a testa bassa, ripetendo decine e decine di volte un singolo boss. Un paio di momenti di crisi ci sono stati, è vero, ma anche in quelli sentivo che di tentativo in tentativo qualcosa cambiava e che se perdevo era sempre e solo per una mia disattenzione, per una mia mancanza di riflessi. Gli stessi momenti di crisi, una volta superati, sono stati poi il trampolino di lancio per proseguire speditamente con la storia, conclusa la quale era impossibile rinunciare alla caccia al Platino (la seconda run è molto più all'acqua di rose, fatta eccezione per i boss finali).
    Il mio giudizio è ottimo, si sarà capito. Mi sono trovato coinvolto in una storia discreta, non sensazionale ma comunque gradevole, ma soprattutto in un gioco fondato su un combat system che mi ha fatto perdere la testa, in senso positivo. L'idea di poter avere la meglio sia azzerando l'energia dei nemici che sbilanciandoli con parate e deviazioni al momento giusto è geniale, funziona alla perfezione e ci fa sentire davvero protagonisti della storia. La diversità di approcci, uno più stealth, uno più aggressivo, uno che li combina entrambi (ad esempio per i miniboss), uno che ricorre alle abilità speciali sbloccate o agli strumenti prostetici, aiuta a scrivere la propria storia e a determinare il ritmo e l'intensità della propria progressione in un modo che in pochi altri titoli ho trovato. E poi c'è quell'aspetto di cui ho sempre sentito parlare e che non ho mai potuto sperimentare prima: la soddisfazione di avere la meglio su un boss che, all'inizio, ci sembrava al di là di qualunque ragionevole possibilità di successo. Certi salti di esultanza non li facevo dai gol pesanti di Del Piero con la Juve, per intenderci.
    A questo punto i veterani dei souls-like concluderebbero con l'incoraggiamento standard di crederci, non mollare mai, imparare e battere il gioco comprendendone tutte le dinamiche e smascherandolo per ciò che è, un titolo solo all'apparenza difficile. Io non farò il gradasso: Sekiro è stato uno scoglio non indifferente, mi ha quasi portato all'esasperazione in qualche fase e adesso che l'ho platinato non ho nessuna intenzione di tornare a vedermela con certi boss, alcuni poi in modo particolare (Genichiro, Gufo versione 2 e Isshin Ashina del finale Shura, mi sentite?). Sekiro è difficile e sfidante e proprio per questo regalerà soddisfazione personale a chi, come me, deciderà di investire una parentesi della sua vita videoludica per finirlo.

    Commento sul platino
    Che dire, il Platino in sè non richiede niente di astruso. Il problema è che battere i boss è difficile di base, quindi i classici trofei legati alla storia qui sono delle sfide non indifferenti. Le videoguide aiutano a trovare i potenziamenti necessari senza problemi, mentre il trofeo più noioso e assurdo è quello legato alle abilità, che richiede un farming pauroso di ore ed ore e che sinceramente avrebbero potuto risparmiarci. A tal proposito, lo ammetto, mi manca ancora l'ultima abilità per sbloccare il trofeo e il platino, ma è questione di un'oretta soltanto e non potevo più resistere senza festeggiare dopo aver sconfitto l'ultimo boss che mi mancava!



    GIUDIZIO FINALE SUL GIOCO: 9/10
    GIUDIZIO FINALE SULLA DIFFICOLTA' DEL PLATINO: 7/10


    Un gioco brutto non è quello che non ci piace, ma quello che non mantiene le sue promesse.

  12. Thanks popcornking thanked for this post

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