Publisher: Konami Developer: Konami Piattaforma: PS3 (disponibile anche per PS4) Genere: Simulatore calcistico Giocatori: 1-4 (locale) 1-22 (online) PEGI: 3 Prezzo: 69,99 € Con un capitolo degno della sua fama ma non ancora al massimo della forma Pro Evolution Soccer è, lo scorso anno, finalmente sbarcato in maniera più che positiva su PlayStation 4, anche se per riuscire ad avere un prodotto dalla qualità eccelsa è stato necessario qualche ritocco in corso d’opera e tanto lavoro da parte di Konami. A distanza di 365 giorni ecco arrivare PES 2016, titolo che promette di portare l’esperienza calcistica su un altro livello e di far ricredere tutti i detrattori del gioco. Andiamo quindi a vedere assieme se l’impresa è riuscita. Stessa spiaggia, stesso mare Da appassionato di PES di lunga data ho potuto vivere tutta l’escalation del gioco, passato da momenti di massimo splendore a crisi mistiche che hanno spinto molti fan a cambiare fede passando ad un FIFA che negli anni è riuscito a fare il cammino opposto, brillando dove il suo rivale pareva appannato e stanco. Come però già accennato con il titolo dell’anno 2015 anche Konami è riuscita a ritrovare il bandolo della matassa e proporre un titolo all’altezza della current-gen, riversando amore ed impegno in un gioco che risultava sì ancora carente sotto alcuni aspetti ma che aveva comunque somiglianze importanti con quanto visto negli anni d’oro. L’avvicinamento a Pro Evolution Soccer 2016 è stato quindi carico di aspettative importanti, perchè un miglioramento ulteriore avrebbe significato una totale redenzione dai peccati del passato. Ovviamente l’intera esperienza di gioco parte dal menu, che recupera lo stile dell’anno precedente e ripropone delle schermate che ricordano molto le tiles di Windows, personalizzabili per avere accesso rapido a tutte le funzioni che sfruttiamo maggiormente, senza troppo stravolgere e mantenendo quindi un legame che aiuta a districarsi nelle varie opzioni. Ancora una volta l’esclusiva della Champions e dell’Europa League sono state mantenute, così come la presenza delle coppe asiatiche e sudamericane, selezionabili dal menu principale assieme alle ormai storiche modalità Campionato Master e Diventa un Mito, capisaldi del single player. Non potevano poi mancare le modalità online, con il MyClub a guidare la carica verso sfide esaltanti con amici vicini e lontani, le Divisioni Online e la classica sfida a partita secca, senza contare la possibilità di far partire un match veloce selezionato casualmente dal sistema, per sessioni mordi e fuggi durante le pause o prima di andare a dormire. Nulla di veramente nuovo in realtà, ma tante cose da analizzare per vedere dove Konami sia riuscita a progredire e dove abbia saputo ascoltare un’utenza da riconquistare. Meglio soli che male accompagnati Indubbiamente le prime due modalità che richiedono un’analisi approfondita sono quelle legate al gioco in solitaria. Il Campionato Master è stato per anni motivo di vanto, con una profondità e un coinvolgimento incredibili che spingevano i giocatori a creare il team più forte possibile e sfruttarlo poi per sfidare i nostri malcapitati amici in locale, con la scusa che “tanto la squadra è forte solo sulla carta”, ma schierando Cristiano Ronaldo e Messi in attacco senza pudore alcuno. In PES 2016, dopo le critiche ricevute lo scorso anno, Konami rivoluziona la modalità, cambiando molti dei parametri in gioco e cercando di introdurre un nuovo livello di profondità nelle trattative. Lo svolgimento del gioco, manco a dirlo, è sempre lo stesso, dato che partiremo dalla serie B di un campionato a nostra scelta con una mandria di brocchi, tra cui ovviamente non possono mancare Castolis, Espimas, Ivarov e tutti i nomi ormai noti della saga, oppure scegliendo una rosa ufficiale ed il nostro compito quale allenatore neo-assunto sarà di portare la squadra sul tetto del mondo, sollevando Champions League, vincendo campionati e, perchè no, diventando anche allenatore della Nazionale del nostro paese d’origine e vincendo il Mondiale. Niente di nuovo appunto, elaborato però con la solita cura per i dettagli e puntando a coinvolgere il giocatore con tante piccolezze, come ad esempio i commenti dei giocatori al nostro operato o la stessa possibilità di diventare allenatore della Nazionale, che gratificheranno parecchio. Abbiamo però parlato di importanti novità, che troviamo nel comparto “commerciale”, ossia quello del calciomercato, che è stato completamente rivisto per creare un sistema molto più realistico rispetto al passato. Quando decideremo di acquistare un giocatore infatti potremo inviare un agente a contrattare, dopodiché, una volta stabilito il contatto, potremo rilanciare l’offerta fatta o ricevuta proponendo sconti, rincari e contropartite tecniche per far andare l’affare in porto, proprio come accade nella realtà. Questo sistema, per quanto divertente e fresco, ha però la piccola pecca di essere fin troppo permissivo, dato che lo sconto verrà accettato quasi sempre da tutte le società e molto spesso qualche piccola contropartita ci permetterà di aggiudicarci dei campioni a prezzi ridicoli, cosa che di fatto rende alla lunga la compravendita meno interessante rispetto al passato. Poche modifiche invece per la modalità Diventa un Mito, in cui la nota positiva sembra rappresentata dall’IA finalmente decisa a passarci il pallone un po’ più spesso in qualsiasi modalità, il che aumenta il coinvolgimento e rende meno frustrante il gioco ad alti livelli. Prova la botta… Non va! Le modalità in single player dunque hanno avuto piccoli miglioramenti senza però discostarsi troppo dallo stile classico della saga, cosa che rispecchia anche quello che vedremo una volta scesi in campo. Tutti coloro che hanno giocato il capitolo del 2015 si troveranno come a casa con i comandi e con il nuovo stile di PES. molto più dinamico e spettacolare che in passato. La grafica ed il sonoro a bordo campo sono stati notevolmente migliorati e l’impatto con gli stadi è decisamente migliore, senza più sagome di cartone ammassate e con animazioni legnose ma questa volta finalmente in tre dimensioni e mosse in maniera coerente. Le milioni di persone attorno a noi però sono infinitamente meno importanti di quei 22 più arbitro in campo, ossia dei calciatori su cui Konami ha lavorato veramente tanto creando un nuovo motore grafico capace di riprodurre i volti e le movenze dei giocatori famosi e meno famosi che si scontreranno sul rettangolo verde, e possiamo assicurarvi che il risultato ottenuto è davvero da applausi, dato che molto spesso le riproduzioni virtuali saranno fatte meglio degli originali. All’atto pratico poi, ossia iniziando a macinare gioco, la solidità raggiunta in precedenza risulta mantenuta appieno, con uno stile di gioco pulito, a tratti molto esaltante, che permette a chiunque di godere della sfida offerta su livelli di difficoltà ottimamente bilanciati e che danno modo anche ai nuovi del genere di avvicinarsi senza problemi al gioco e padroneggiarlo col tempo e con la pratica. Il sistema dedicato al dribbling e ai “numeri” è stato mantenuto pressoché invariato, così come anche la possibilità di eseguire passaggi e tiri manuali e di gestire i raddoppi e l’uscita del portiere. Ciò che invece pare aver subito un’involuzione è l’IA dei portieri, meno brillante e con una reattività ridotta che ci farà fare (e prendere) dei gol alle volte ridicoli. Un’ultima nota per l’omino in giallo, ossia l’arbitro, la cui severità è stata totalmente rivista per meglio adattarsi ai nuovi tipi di interventi introdotti, come il tackle effettuato con la doppia pressione del tasto X, precedentemente fischiati sempre come fallo alla minima sbavatura ed adesso finalmente sistemati così da poter maggiormente sfruttare il fisico per rubare o difendere la sfera dai nostri avversari, anche se ovviamente resta in agguato la massima punizione per le entrate più dure, magari in scivolata da dietro. C’è però da sottolineare che questa maggiore permissività potrebbe scatenare lotte tra amici per la punizione non fischiata o il rigore mancato, ma, si sa, questi dibattiti sarebbero comunque all’ordine del giorno anche con un arbitro giudicato perfetto.

Continua su PlayStationBit...