Publisher: Mutan Developer: Mutan Piattaforma: PS4 Genere: 3D Shooter Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 17,99 € Oramai è da qualche mese che ho la fortuna di scrivere per questo sito, che mi permette ogni giorno di stare in contatto con la mia più grande passione, i videogiochi (<3 NdD). Nel nostro gruppo però, tutti hanno uno scheletro nell’armadio, un titolo che gli è rimasto dentro non per merito della sua qualità, ma a causa della sua bruttezza. Fino a questo momento ero riuscito a schivare, in puro stile Matrix, quei titoli che già da lontano, emanavano un sentore di schifezza o inutilità, per non dire di peggio. Purtroppo quello scheletro è toccato anche a me ed è proprio il titolo di cui vi state apprestando a leggerne la recensione. Il lavoro svolto dallo studio nipponico Mutan è un mélange di generi il cui risultato ti fa gridare: “Ma perché?!”. Escludendo il non sense generale e dopo aver preso un bello Xanax per stare calmi, addentriamoci nel profondo di questa offerta veramente succulenta. Wave Race dei poveri… ma poveri veri! Come prima cosa c’è da dire che chiunque spenda la bellezza di 17,99 euro per questo titolo, è di per sé una persona molto coraggiosa ma, dopo essersi alleggerito un po’ il portafoglio, adesso arriverà il momento più atteso, l’avvio. Nessun video di presentazione, nessuna intro, niente di niente; infatti, il titolo ci accoglierà con la partita già pronta e con il solo tasto Options del pad da cliccare per iniziare a giocare. In questa schermata di benvenuto avremo a disposizione solo alcune modifiche grafiche ed alcune opzioni per regolare l’audio di gioco e basta. Di solito, nel primo paragrafo siamo abituati a esporre in breve il setting di gioco, o quanto meno un po’ di trama, per trasmettere un’idea su cosa si è giocato. Questa volta però ci siamo potuti rilassare e abbiamo lasciato a riposo le nostre dita dato che la storia di questo titolo è inesistente. Non si conosceranno i motivi per i quali siamo a bordo di una moto ad acqua volante e non sapremo perché dovremo sparare a lanterne fluttuanti, balene meccaniche e altre creature dall’aspetto tanto imbarazzante quanto incomprensibile. Il gioco in sé si limiterà a farci girovagare sempre per la stessa mappa, con l’obiettivo di sbarazzarci di tutti i nemici che ci si fionderanno davanti. Il sistema si sviluppa come se fossero delle orde e dopo ogni cinque ondate apparirà un “boss” sempre uguale da tirare giù con tutto ciò che abbiamo. L’inutilità fatta a gameplay Il sistema di shooting è veramente imbarazzante. Verremo subito equipaggiati con una mitragliatrice e con quattro tipi di armi pesanti diverse, di cui però non ci verranno spiegate le modalità di fuoco, costringendoci a scoprirle sul campo in prima persona. I controlli nel complesso sono buoni, anche se sarebbe stata una buona cosa introdurre quanto meno un qualche feedback dei colpi sferrati. Immaginate uno sparatutto qualsiasi in cui si possono utilizzare razzi, missili e raggi laser, senza che nessun segnale possa indicare che il bersaglio è stato quanto meno colpito. Infatti, ci troveremo a girovagare per una mappa monotona con decine e decine di nemici che ci si pareranno davanti e noi non capiremo mai, e dico mai, se un colpo è andato a segno oppure no. Il gioco in sostanza offre solo questo. Non offre potenziamenti o power-up in game, non offre crediti da spendere in qualsivoglia modo, il nulla. Dovremo continuare a sparare e sparare ad orde su orde; è questa la sostanza del gioco. L’unico, ma veramente ridicolo, motivo di interesse che potrebbe portare ad una qualche rigiocabilità è il sistema di rating, dato dai punti che potremo ottenere dalla partita, come un classico gioco Arcade. I punti verranno ottenuti, non solo con l’uccisione dei nemici, ma con delle specie di gemme che questi rilasceranno una volta distrutti. Alcune di esse, inoltre, andranno a ricaricare la vita oppure il Turbo, premettendoci di usarlo per scappare dalle varie situazioni di “pericolo”.

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