Sperimenta la fantasia più estrema e diventa uno SQUALO terrificante! Maneater è un GDR d'azione open world per giocatore singolo in cui TU sei lo squalo. Assumi sostanze nutritive ed evolviti ben oltre le leggi della natura. Diventa un enorme squalo, un superpredatore leggendario, e vendicati del crudele pescatore che ti ha sfregiato. Mangia. Esplora. Evolviti.
Una storia unica – Gioca a una campagna narrativa completa e vivi la storia raccontata da Chris Parnell, sullo sfondo di un reality show.
Una lotta variegata – Combatti contro gli altri superpredatori della fauna marina o contro cacciatori umani, dai cittadini ubriaconi alla Guardia costiera.
Evolviti in una leggenda – Mangia esseri umani e animali per crescere e trova bottini per evolverti in diversi modi.
Esplora il Golfo – 7 vaste regioni che includono baie e golfi, stabilimenti balneari, moli industriali, mare aperto e tanto altro.



Una breve premessa: Acquistando la versione Day-One del gioco troverete il codice per una evoluzione aggiuntiva subito disponibile, la skin “Pelle Tigrata”. Fornisce un bonus alle risorse ottenute, di ogni tipo, e può essere livellata come le altre; tuttavia non è necessaria ai fini del trofeo relativo alle evoluzioni e al platino. Quindi è comoda ma non indispensabile.



Vestendo i panni di operatore ecologico dei fondali potremo livellare più rapidamente le nostre evoluzioni.

Passiamo ora al gioco vero e proprio che, ammettiamolo, ha più di un difetto.
Il primo direi che è indiscutibilmente una videocamera poco agevole: Quando si entra in certi tunnel, e abbiamo già raggiunto delle discrete dimensioni, in alcuni spazi non ci si capisce veramente una fava; Quando abbiamo un nemico nelle vicinanze, pur avendo a disposizione l’apposita opzione di puntamento col pulsante R3, se si trova in mezzo al resto della fauna ittica si fa una discreta fatica ad inquadrarlo per sferrare l’attacco… se poi siamo appena andati di sonar ma ciao, lo spettacolo che ci troviamo di fronte è ancor più confuso; Gli scontri avrebbero bisogno di una constatazione amichevole compilata in tempo reale per capire bene la dinamica di cosa diamine sta succedendo, cadendo così preda di un amletico dubbio: “Ho morso oppure sono stato morso, questo è il dilemma”, e l’unica soluzione valida è la coda dell’occhio sempre sulle barre della salute. L’aggravante è che ci muoviamo in acqua (+ qualche capatina fuori porta), avendo quindi un raggio d’azione letteralmente di 360°, dove la visuale è un aspetto ancor più importante per poter utilizzare al meglio i nostri movimenti che sono poi la parte fondamentale di questo titolo.

L’altro grosso problema è una assodata ripetitività di circostanze, che posso anche capire nella cerca dei collezionabili o nel completamento delle missioni - data la tipologia del gioco che abbiamo fra le mani, ma almeno in nome della nostra Infamia… i Cacciatori di taglie potevano personalizzarli decisamente meglio. Con un impegno minimo avrebbero aumentato esponenzialmente il loro carisma, ridotto invece alle mere schede nel menu, data la mancanza di adeguati filmati d’introduzione degni di tale nome o di un metodo di combattimento proprio di ognuno. Gli scontri si presentano invece pressoché identici e solo negli ultimi due casi si avverte realmente un cambiamento… che anche qui si ripete.
Fin qui uno sarebbe portato a pensare: Bella ciofeca! E invece no, perché nonostante quanto detto sinora, siamo di fronte a IL titolo dell’estate 2020. Motivo principale che mi porta ad un’affermazione del genere? Lui…



A destra “Pete lo squamato”, a sinistra il gracile frutto dei suoi lombi.

...la nostra nemesi, cacciatore di squali come suo padre e suo nonno prima di lui, capitano della Cajun Queen, siore e siori: Pierre LeBlanc… aka Pete lo squamato! Ahimè si vede raramente, per usare un eufemismo, eppure è un personaggio dall’atteggiamento tanto caricaturale ed una presenza sì marcata da riuscire a reggere il confronto col grosso protagonista, noi, lo squalo. Nella sua spartana semplicità questo tizio centra l’obiettivo di alimentare un filone narrativo della storyline principale alquanto conciso eppure efficace. E poi mi ha ricordato tanto Quint (se non sapete chi è shame on you!).
I pittoreschi affreschi sui fondali - profondi o meno che siano - inoltre mitigano in un certo qual modo la ripetitività, strappando anche dei sorrisi grazie alla loro natura ironica che contribuisce a rendere meno tediosa questa parte dell’opera. Come ad esempio i cadaveri legati a dei pesi che troviamo sul fondo dirimpetto ad un covo di criminali, l’ubicazione di certe targhe da prendere o i soggetti dei punti di localizzazione.
Per concludere, come si dice in queste occasioni, ‘ultimo ma non meno importante’: Beh...

“Noi qui abbiamo a che fare con una macchina perfetta. Una macchina divoratrice di uomini, un vero miracolo dell'evoluzione, e questa macchina non fa altro che nuotare, mangiare, e produrre piccoli squali, tutto qui!”

Ci viene risparmiata la parte che concerne la riproduzione, più o meno, ma possiamo attingere a piene mani per quanto riguarda il resto. Il fascino innegabile dell’essere in cima alla catena alimentare, addentando, senza darsi patemi d’animo, ogni cosa incontrata sul percorso della nostra pinna dorsale per completare il gioco. Un genere must nel periodo estivo, che arricchisce il suo charme da classico con colorite e utili evoluzioni. A voler essere puntigliosi definirlo Megalodonte, anche una volta raggiunto il massimo in tutto, forse è eccessivo… ma questo pescecane è sicuramente un gran figlio di buona donna che saprà farci divertire.

Quindi, se vi aspettate un tripla A con elementi gdr alla Baldur’s Gate, longevo come MH World Iceborne e una trama profonda quanto in TLOU 2, fareste meglio a nuotare verso altri sofisticati lidi. Perché Maneater è esattamente quello che appare da fuori: un titolo da mattanza caciarona. Con elementi gdr alla tabboz, longevo come una miniserie TV e con una trama profonda quanto in Sharknado. Personalmente l’ho trovato un prodotto tutt’altro che perfetto e nonostante ciò in grado di farsi apprezzare parecchio in virtù delle peculiarità che lo contraddistinguono, giocarlo ad agosto poi è il top. Un gioiellino che un’estate o l’altra a mio avviso tutti dovrebbero provare.



Date una medaglia a quel gioco!