Originariamente Scritto da
Lelleku_5
Io sono arrivato alla conclusione che passare del tempo a cacciare trofei è utile quanto leggersi un libro guardando la tv. Non mi interessa se qui dentro ci sia qualcuno convinto del contrario, non sta a me imporre un'opinione che come tale è decisamente opinabile. Però, se c'è una cosa che ho capito dopo aver passato due anni a inseguire coppette è che, fondamentalmente, il cacciatore di trofei quando spiega il perché delle sue azioni, lo fa elencando una serie di scuse che mascherano le reali motivazioni che lo hanno portato a trasformare una passione in un dovere materiale. Un dovere che non farà altro che succhiare quella voglia di soddisfare quel piccolo, e allo stesso tempo peculiare, stimolo che ci porta a staccare la spina quell'oretta al giorno che dedichiamo al mondo virtuale.
Forse io sì che sto sputando nel piatto che ho mangiato fino all'anno scorso, ma evidentemente lo faccio esclusivamente perché la minestra non mi piace più. E quando la minestra comincia a diventare avvelenata, vale davvero la pena di dare una svolta alle proprie azioni.
Vale davvero la pena perdere tempo facendo cose che altrimenti non avremmo mai fatto? Quello che dice Keno nel primo post è terribilmente vero: il divertimento si vive, mica si colleziona; la soddisfazione la si ottiene propinando al prossimo con un atto sociale i nostri traguardi, mica per soddisfazione personale. Ma non scherziamo...
Il completamento del gioco al 100% lo si ha quando siamo NOI a decidere che quel gioco può bellamente terminare sulla mensola. Da un po' di tempo, infatti, sono io che decido quando è ora di dire basta a titolo X o Y. Che siate voi dei malati di trofei o dei videogiocatori a cui piace prendere trofei. Ho sempre pensato ci fosse una distinzione tra le due, ora non ne sono più del tutto convinto.
Un saluto a tutti, non so quando ci risentiremo
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