Handheld & SmartphoneElectronic Arts di nuovo in tribunale per una causa milionaria

Electronic Arts di nuovo in tribunale per una causa milionaria

Se negli Stati Uniti c’è una compagnia videoludica che più di altre è mal sopportata da tutti, questa è Electronic Arts, che più di una volta è riuscita a salire sul podio dei peggiori, finendo anche svariate volte in tribunale, ma l’ultima querela rivolta al producer, dopo quella eclatante dei giocatori della NFL a causa di un riciclo di volti di professionisti in pensione per non pagare le licenze, potrebbe essere quella che rischia di mandare a gambe all’aria l’intera società, con un fallimento roboante ed epocale.
Pare infatti che circa una settimana fa la compagnia White Knuckle LLC abbia fatto causa a EA, accusandola di aver violato un suo brevetto, ossia la possibilità di aggiornare i giochi sulla base dei cambiamenti avvenuti nel mondo reale, che in buona sostanza è quello che è avvenuto in tutti i titoli sportivi di recente produzione, come ad esempio FIFA 15. Il brevetto di cui la società reclama la paternità fa riferimento a statistiche sportive, cambiamenti di roster e di stadio e risale, come primo deposito, addirittura all’anno 2002, anche se a causa di un nuovo deposito avvenuto sette anni dopo, la White Knuckle ha chiesto un indennizzo a Electronic Arts “solo” per tutti i titoli sportivi pubblicati dal 2010 ad oggi che hanno sfruttato questa funzionalità, oltre ovviamente al pagamento di tutte le spese processuali.
Insomma, se la cosa dovesse andare in porto a favore del denunciante potrebbe essere il colpo del KO per una casa produttrice storica, anche se siamo convinti che EA riuscirà a sfuggire anche a questa trappola. Restate con noi per tutti gli aggiornamenti del caso.

electronic_arts_logo_004

Articoli correlati

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.