Home ConsoleNews PS5Unity licenzia 600 dipendenti e pianifica di chiudere almeno 28 sedi

Unity licenzia 600 dipendenti e pianifica di chiudere almeno 28 sedi

Di recente è stato annunciato che Unity, azienda leader nel fornire motori di gioco di alta qualità, ha dato inizio alla terza fase di esuberi di personale, licenziando negli ultimi tempi 600 dipendenti. Inoltre, avrebbe l’intenzione di ridurre il peso della società fino al 50% con la chiusura di più di 28 uffici, in programma nel giro di pochi anni.

Si tratta della terza serie di licenziamenti in seno a Unity sin dal giugno 2022. Da allora, più di 500 dipendenti sono entrati in esubero, seguiti da un’altra considerevole fetta nel mese di gennaio 2023. Nonostante abbia registrato l’anno scorso una crescita redditizia, sembra che per la società il trend sia rallentato per via di un calo del valore delle azioni.

Unity non pare più tutta d’un pezzo.

Siamo onesti: purtroppo, al giorno d’oggi, il modo più semplice per le aziende di ridurre i costi, è il ricorso alla dismissione in massa di più personale possibile. Questo trend sfortunatamente ha colpito decine di migliaia di persone negli ultimi mesi, con alcune società tecnologiche – vedi Microsoft – che hanno tagliato fino a diecimila posti di lavoro in un colpo solo.

Dopo questo giro di licenziamenti, Unity può ancora vantare una forza lavoro di 7.000 unità. Tuttavia, questo taglio di esuberi eliminerà approssimativamente l’8% della sua forza lavoro. È in corso un importante ridimensionamento, e, negli anni immediatamente a venire, si stima che quasi la metà degli uffici di Unity nel mondo subiranno un’operazione di chiusura.

Il motore sviluppato da Unity fa parte di molti titoli prestigiosi, contribuendo a dare alla società una solida posizione nel settore:

  • Sons of the Forest
  • Escape From Tarkov
  • Call of Duty Mobile
  • Pokemon Go
  • Genshin Impact
  • Fall Guys
  • Rust

A quanto pare, sembra però che – come sempre – per la futura crescita e solidità di Unity non sia ancora giunta quella stabilità di cui ha bisogno. L’auspicio è quello che si tratti dell’ultimo caso di esubero per l’azienda con sede a San Francisco.

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Francesco Coco
Milanese d'adozione, con una laurea in Comunicazione, si barcamenò tra volontariato ed esperienze tanto formative quanto volatili, fino ad approdare a un dignitoso lavoro fisso, che lo tenesse a galla: tuttavia, non pago dei suoi burrascosi ed incerti trascorsi pseudointellettuali, continua imperterrito ad appassionarsi di giornali, cinema, fiction e videogames.