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Palestra? Per dimagrire meglio i videogiochi

Attività fisica e prodotti digitali, salvo rare eccezioni come Wii Sports e i prodotti per VR, sono due mondi che difficilmente vanno d’accordo. La sedentarietà dei videogiochi stride infatti con l’idea stessa di sudare per rimanere in forma. Ma è davvero così oppure ci stanno nascondendo qualcosa?

Lo studio condotto da Stakester, piattaforma eSport che consente di vincere premi e denaro giocando ai videogiochi, dimostra infatti che quello fatto giocando è uno sforzo decisamente elevato. Su un campione di cinquata giocatori, il gruppo maschile ha infatti consumato circa 420 calorie, quello femminile ben 470 in una sessione di due ore. Un vero e proprio workout, perfetto anche per dimagrire, con uno sforzo equiparabile a quello di mille addominali. I videogiochi scelti per il test sono stati Call of Duty Warzone e FIFA 21, due pesi massimi dell’online. Questo ha sicuramente influito, ma siamo certi che simili risultati si possano ottenere anche con altri titoli.

Ad avvalorare questa tesi ci sarebbe anche lo studio della Queensland University of Technology. Su un campione di 1400 giocatori, è stato calcolato che il 21% ha possibilità di avere un peso corporeo più sano dei non giocatori. Gli appassionati di videogames inoltre fumano e bevono meno del resto della popolazione.

Lo stereotipo del ragazzo grasso che gioca tutto il giorno ai videogiochi é quindi destinato a cambiare. La prossima volta che tornate a casa presto per farvi due partite online potreste persino dire “vado a casa ad allenarmi”. Nessuno potrebbe obiettare…

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Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.