Uno dei prodotti più gettonati di questo Natale e probabilmente uno dei regali più interessanti per i videogiocatori di vecchia data sarà sicuramente PlayStation Classic, una console in miniatura che (come già fatto per Nintendo e Super Nintendo) conterrà una cernita di venti giochi classici e sarà disponibile dal prossimo 3 dicembre.
Quello che però non era ancora stato svelato e su cui la rivista Kotaku ha fatto luce è il sistema operativo su cui tale console si baserà; pare che Sony abbia puntato al risparmio, sfruttando un software open source denominato PCSX ReARMed.
Questa scelta ha diviso critica e pubblico. Da un lato infatti troviamo una casa come Sony pronta a premiare l’ottimo lavoro svolto da sviluppatori indipendenti che vedranno il loro sistema utilizzato in una vera e propria console, dall’altro gli utenti spazientiti dal dover spendere 99,99 euro per acquistare una scocca e un software recuperabile in rete senza costi.
A schierarsi con il primo gruppo troviamo Frank Cifaldi, archivista videoludico che ha voluto commentare la notizia su Twitter con queste parole:
I meno preparati potrebbero vederlo come una causa di frustrazione, ma la realtà è un’altra: è un riconoscimento che un emulatore amatoriale può essere valido quanto uno ufficiale (e solitamente sono migliori!).
Insomma, la guerra di pensiero è iniziata, voi cosa ne pensate di questa scelta da parte di Sony?