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Bethesda accusa di plagio gli sviluppatori del gioco di Westworld. Si finisce in tribunale

Bethesda ha avviato una causa legale contro Warner Bros., publisher del gioco mobile dedicato a Westworld, e Behaviour Interactive, sviluppatore di questo titolo così come di Fallout Shelter, di cui Bethesda detiene i diritti.

Le accuse sono di quelle pesanti: si parla di violazione del copyright, di condizioni contrattuali, di appropriazione di segreti commerciali e concorrenza sleale. Il gioco sarebbe un plagio di Fallout Shelter, con vere e proprie porzioni di codice copiate e incollate in Westworld. Tant’è che alcuni bug sono identici. Ecco le dichiarazioni ufficiali:

Behaviour ha violato il suo contratto con Bethesda e ha utilizzato il suo accesso ristretto alla proprietà intellettuale, compreso codice sotto copyright di Bethesda, segreti commerciali e altri diritti, in maniera tale da poter comprimere i tempi di sviluppo, ridurre i costi e far uscire rapidamente il videogioco Westworld, offrendo ai giocatori la stessa esperienza popolarissima di Fallout Shelter.

Behaviour si è illegalmente servita dello stesso codice sorgente protetto da copyright di Fallout Shelter per sviluppare Westworld, e ha copiato il game design, le animazioni, le caratteristiche del gameplay e altri elementi da Fallout Shelter. Come risultato della condotta non legale di Behaviour e Warner Bros., Westworld è una mera copia di Fallout Shelter con qualche cambiamento cosmetico altamente superficiale.

La risposta di Warner Bros. non si è fatta attendere:

Warner Bros. è stata rassicurata dallo sviluppatore, Behaviour Interactive, che le accuse di Bethesda sono false e che nessuno dei codici Bethesda è stato utilizzato nel gioco di Westworld. Inoltre, contrariamente alle accuse infondate di Bethesda, Warner Bros. non ha mai suggerito a Behaviour di usare i codici di Fallout Shelter all’interno di Westworld.

Vi aggiorneremo sugli sviluppi della vicenda, rimanete con noi!

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.