MobilePokèmon Go, scacco al porno (e alla depressione)

Pokèmon Go, scacco al porno (e alla depressione)

Direttamente dall’account ufficiale YouPorn è arrivata la conferma che Pokèmon Go, per qualche ora, è stato più popolare del porno su internet, una roba che forse mai avremmo pensato di vedere – da sottolineare la simpatia del “cinguettio” sotto riportato, che fa i complimenti a Nintendo per avere battuto uno dei tanti capipalestra (a luci rosse, evidentemente).

Ma non è tutto, perché xHamster, altro noto sito per adulti, ha confessato come le parole chiave di ricerca “Pokémon”, “Pikachu”, “Hentai” “Anime” siano cresciute esponenzialmente, proprio grazie a Pokèmon Go – in questo caso la cosa è un po’ triste, ma insomma, noi ve la riportiamo lo stesso.

E mentre l’app di Nintendo tallona da vicino anche i più popolari social network in quanto a diffusione, apprendiamo che Pokèmon Go non ha solo causato incidenti e brutte avventure, come qualche leone da tastiera poco informato in materia vorrebbe dimostrare. Di seguito trovate tutta una serie di esempi positivi espressi sempre tramite Twitter, di persone che raccontano il superamento della propria ansia e inquetudine sociale proprio grazie al gioco basato sulla realtà aumentata di Niantic.

https://twitter.com/amyxplier/status/752266024062480386

“Centinaia di sviluppatori di applicazioni hanno provato a creare app in grado di alterare l’umore incoraggiando le persone a tenere traccia del proprio umore o tramite affermazioni incoraggianti” spiega lo psicologo John Grohol su PsychCentral. “Ma queste applicazioni raramente fanno presa, con poche persone che continuano ad usarle dopo la prima settimana. Gli sviluppatori dietro Pokémon Go non intendevano creare un’app di gioco per la salute mentale. Ma lo hanno fatto e gli effetti sembrano essere largamente positivi”.

Di seguito altri esempi di quanto stiamo dicendo: parliamoci chiaro, Pokèmon Go non è un antidepressivo, ma di sicuro è il contrario di quanto di brutto certi individui vogliano fare passare. Una vera e propria manna per le persone insicure, che magari affrontano un periodo delicato della propria esistenza.

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Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.