Soul Calibur VI – Anteprima Hands-On

Incrociamo le spade

Il contrattacco è, senza mezzi termini, la tecnica più spettacolare e semplificata. Premendo R1 con il giusto tempismo, l’arma impugnata diventerà di colore rosso e sarà pronta a ricevere l’attacco avversario, dopodiché i guerrieri sbalzeranno ai lati per riaffrontarsi al rallentatore con un colpo secco. Il gioco a questo punto ci offre tutto il tempo necessario per fare la nostra scelta: premendo a ripetizione i tasti desiderati si potrà contrattaccare con un attacco pesante, dare inizio a una combo con colpi leggeri o addirittura scansarsi e prendere il nemico alle spalle, il tutto eseguito con una ragguardevole fluidità di telecamera che spettacolarizza l’evento.

Non manca inoltre la possibilità di denudare l’avversario riducendo a brandelli i suoi capi di vestiario, come già accadeva anche nei vecchi Soul Calibur. Nel corso dei round, in base agli attacchi effettuati, si carica una barra situata al lato della barra della vita che indica il numero di mosse finali che abbiamo a disposizione. Queste, eseguibili con la semplice pressione del tasto R2, sono le tecniche più vistose e letali del personaggio e, se andranno a segno sottraendo all’avversario l’ultimo punto vita rimasto, il guerriero vincente sarà addirittura protagonista di una clip aggiuntiva. Nonostante il comparto grafico sia godibile, notiamo però una certa mancanza di qualità rispetto al compagno di merende Tekken 7. I modelli dei personaggi, se ravvicinati, mostrano qualche pixel di troppo e le espressioni facciali non sono all’avanguardia.

Gli incontri svolti in questa beta sono tutti match classificati. Ogni duello al suo termine fornisce al personaggio in uso i punti grado, che vengono accumulati o sottratti a seconda del risultato degli scontri, determinando la propria posizione nella classifica globale. Il punteggio viene moltiplicato se si è in una particolare winning streak (si comincia da tre vittorie di fila) e più alto il livello del giocatore sarà con un certo personaggio, più probabile sarà incrociare le lame con nemici del nostro stesso rango. Meccanica non proprio di massima importanza nelle build non definitive come la presente, ma che aggiunge quel vanto di abilità puramente estetico come gli iconici rank online di Tekken (Kyu, Dan e così via).

Conclusione

Soul Calibur VI, per quanto questa non sia la sua forma finale, ha il potenziale per ribaltare le previsioni di mercato non proprio rosee che ha Bandai Namco nei riguardi del brand. Il gameplay è più fruibile che mai, i personaggi sono ben strutturati nello stile di combattimento (come sono sempre stati, d’altronde) e l’accentuazione sugli effetti grafici quali scintille, aure e slow motion non fanno che spettacolarizzare il tutto. E’ ancora presto per giudicare il titolo nella sua interezza, eppure siamo certi che non deluderà le aspettative.

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.

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