“Che fretta c’era, maledetta software house?” – Il partito del no

Quando un progetto viene messo in cantiere ipotizzare una data di uscita sugli scaffali dei negozi è sempre un azzardo: ci sono milioni di imprevisti possibili che potrebbero costringere una casa produttrice a ritardare l’uscita di un gioco, dal raffreddore di un impiegato fino alla fusione di tutte le postazioni di lavoro.

Ecco perché ci si aspetta che i producer annuncino la data ufficiale di uscita di un titolo solo nel momento in cui sono assolutamente sicuri di poter risolvere tutti i problemi che il gioco ha e potrà avere durante l’utilizzo dello stesso da parte di milioni di utenti diversi.

Progettare è anche prevedere, perché non si può mai sapere quali remoti angoli degli enormi videogame in commercio gli utenti decideranno di esplorare. Situazioni come quelle viste Mass Effect o Assassin’s Creed sono intollerabili, tanto più che stiamo parlando di titoli di punta delle case produttrici, non di giochi “minori” prodotti magari da un gruppo di 3-4 persone.

Versi in stile Pingu, NPC che volano nello spazio oppure volti che scompaiono davanti ai nostri occhi sono tollerabili fin tanto che accadono una, massimo due volte. Se invece diventa la regolarità, allora resta da capire a cosa sono serviti i 70 euro sborsati per poter fruire di un prodotto completo e non di qualcosa che necessiterà del download di 100.000 GB di patch per potermi finalmente offrire il divertimento che mi aspetto.

Senza contare che, sorvolando sulla potente connessione italiana, potrei non avere internet disponibile, ritrovandomi dunque nella spiacevole situazione di aver pagato una somma decisamente importante per un prodotto imperfetto che avrebbe avuto bisogno anche solo di una settimana in più di lavoro.

Alla fine la cosa più importante non è il quando, ma il come. L’esperienza di gioco che avremo è fondamentale, siamo disposti ad aspettare del tempo aggiuntivo (purché non eccessivo), a patto di avere un titolo che può avere un bug, magari due, ma che nel complesso non mi faccia gridare come Loretta Goggi.

A supportare il partito del no, c’è uno sponsor piuttosto importante che corrisponde al nome di Yves Guillemot, CEO di Ubisoft. Dopo il parziale insuccesso degli ultimi due Assassin’s Creed, Guillemot ha annunciato che la cadenza della serie non sarà più annuale, per evitare di ripete spiacevoli situazioni, compromettendo definitivamente la credibilità di uno dei brand più popolari nel panorama videoludico attuale e perdere così una macchina da soldi non indifferente.

Sì o no, ecco da che parte stiamo. E voi?

Al netto di questi due ipotetici gruppi contrastanti, a cui abbiamo provare a dare voce in maniera più verosimile possibile, resta da capire dove scegliamo di schierarci noi e soprattutto in quale dei due pensieri vi rispecchiate maggiormente voi.

A livello puramente personale, dunque esprimendo un concetto che non rispecchia la mentalità collettiva del sito bensì mio individuale, ritengo che un titolo possa essere imperfetto anche al momento dell’uscita: creare un videogame non è sicuramente impresa semplice, soprattutto se pensiamo ad un Grand Theft Auto o simili che sono davvero immensi.

Il neo, questo è ovvio, può sfuggire e sono ben accette le patch al day one, a patto però che non si presentino casi eclatanti come il più volte citato Assassin’s Creed, dove l’intera esperienza di gioco risulta compromessa da macro errori che si sarebbero potuti evitare con qualche accorgimento extra o posticipando la data di uscita del titolo.

Il “fiato sul collo” di giochi che sono ormai a cadenza annuale come Call of Duty è sicuramente uno dei motivi che spingono le case produttrici a lanciare sempre più spesso sul mercato prodotti bisognosi di più attenzioni, ma noi siamo comunque dell’idea che annunciare una data definita ufficiale sia comunque una sorta di patto con l’utente (che magari spinto da ciò si convince a prenotare e quindi pagare un servizio in anticipo) e dunque sia, nei limiti del possibile, da rispettare.

Adesso che avete il mio personale parere però aspetto di sapere il vostro, per capire se preferite un gioco esente da difetti fin da subito che magari arriva settimane o mesi dopo la data annunciata oppure un titolo con qualche errore qua e là che rispetti però la data di lancio indicata dai produttori. Fateci sapere la vostra!