Bonfire Peaks – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Draknek & Friends Publisher: Draknek & Friends Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Puzzle Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 17,99€ Italiano:

Bonfire Peaks, sviluppato dal team di Corey Martin e prodotto da Draknek & Friends, è il nuovo protagonista delle recensioni speedrun. Si tratta di un puzzle game che lascia all’utente la libertà di dettare i suoi tempi, risolvendo livelli o facendo una pausa a uno dei silenziosi falò.

Voltare pagina nel silenzio

Un pedalò a forma di cigno bianco porta il nostro cubico alter ego su un atollo sperduto, lasciandolo in balia di pensieri e ricordi offuscati. Qualche sporadico indizio, come un’auto abbandonata, lascia intendere che l’isola racconti qualcosa, ma il gioco non consente di uscire dal campo delle congetture.

I messaggi quasi eterei che lascia l’ambiente, come il gesto di gettare casse piene di oggetti personali nel fuoco, concludono gli unici scampoli di narrazione propriamente detta di Bonfire Peaks, che offre al giocatore la scelta di soffermarcisi o sedersi vicino al fuoco.

Bonfire Peaks

Falò dei ricordi

Se in altri giochi come Dark Souls il falò è un punto di arrivo, in Bonfire Peaks rappresenta un inizio, un portale verso gli oltre duecento enigmi a disposizione – non sono tutti obbligatori per completarlo. In linea generale, questi sono costruiti come piccoli diorami dove trovano posto una fiamma, il traguardo, e una scatola da lanciare nel fuoco stesso. Adattando l’estetica voxel al gameplay, i movimenti del protagonista vanno solo in linea retta, ruotando di novanta o di centottanta gradi.

Se da un lato gli spostamenti robotici sono una precisa scelta di design che si sposa ai puzzle presenti, dall’altro il risultato pad alla mano è fin troppo ingessato e i comandi non risultano mai agevoli. I rompicapi presentano una discreta varietà di situazioni e sfidano continuamente il giocatore con una buona difficoltà crescente. In caso di smarrimento, è possibile ricominciare il livello attivo o cancellare l’ultima mossa compiuta. Pesa la mancata possibilità di controllare la telecamera, mentre un paio di scelte di programmazione rendono spesso più complicata una soluzione apparentemente semplice. In prevalenza composti da toni cupi e scuri, i voxel conferiscono alla produzione un aspetto semplice, pulito e gradevole.

Trofeisticamente parlando: messaggi nascosti

Ben ventisette trofei in totale, distribuiti tra dieci di bronzo, dieci d’argento, sei d’oro e dall’agognato Platino formano la lista di Bonfire Peaks. Ai cacciatori di trofei basterà aguzzare l’ingegno quanto basta per proseguire lungo i vari enigmi, scovare, avvicinarsi agli elementi narrativi sparsi per aggiudicarsi un nuovo platino. Potete scorrere la lista completa dei trofei sul nostro forum PlayStationBit.

VERDETTO

Bonfire Peaks è un puzzle game composto da varie facce come i cubi di cui vive la sua estetica voxel semplice eppure gradita. L'ultima fatica di Corey Martin e di Draknek & Friends vuole da un lato lanciare un messaggio, seppure celato lungo indizi sparsi e sporadici: lasciarsi alle spalle il proprio doloroso passato e voltare pagina. Dall'altro, gli oltre duecento enigmi sono una buona sfida per le meningi dei giocatori, ma non lo aiutano né sul fronte dei comandi e dei movimenti inutilmente complessi, né per alcune scelte che rendono il gameplay più pesante e legnoso di quanto dovrebbe essere. Nonostante la sua narrativa silente, emerge una profonda passione dietro la produzione, che risulta consigliata agli appassionati del genere.

Guida ai Voti

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.