Bricky to me – Recensione Speedrun

Sviluppatore: InduaSoft Publisher: QUByte Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Roguelike Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 3,99 € Italiano: No

Ci siamo lanciati nel divertente Bricky to me per una fulminea recensione Speedrun. Il nuovo titolo di IdunaSoft e QUByte Interactive prende un genere divenuto sempre più popolare e ne rielabora la struttura, per offrire una formula ancora più mordi e fuggi. Stiamo parlando dei popolarissimi roguelike, di cui quest’opera ne è un fiero esponente. Pronti ad andare incontro alla morte, più e più volte?

Senza macchia ma con paura

Se siete appassionati di videogiochi e ci seguite costantemente, avrete notato un aumento esponenziale delle parole “soulslike” e “roguelite” negli articoli che quotidianamente vengono pubblicati. Se il primo dei due generi attira perlopiù grandi sviluppatori, che con prodotti come Wo Long, Ni-Oh e chi più ne ha più ne metta tentano di creare capolavori dalla difficoltà elevata, il secondo stimola la fantasia degli sviluppatori indipendenti.

Tra questi troviamo IdunaSoft, piccolo team autore nel 2016 di Moustache in Hell e pronto a sbarcare su PlayStation 4 con Bricky to me, un roguelike che abbina questa struttura a un altro elemento tipico delle opere indipendenti. Il gioco infatti è di base un platform bidimensionale con grafica in pixel art in cui si vestono i panni di un cavaliere che si avventura in un castello. Lo scopo dell’esplorazione non è chiaro, ma quello che è importante sapere è che saremo accompagnati da un gatto e che le stanze verranno generate casualmente.

Come in ogni roguelike che si rispetti, la morte coinciderà con la perdita di ogni progresso e con la richiesta di ripartire da zero. Scordatevi però qualsiasi tipo di narrazione, anche magari legata a collezionabili o altro. Bricky to me lancia subito nel vivo dell’azione, senza troppi fronzoli: al giocatore capire come sopravvivere efficacemente nel castello e come accedere alla porta che consente di combattere contro terribili boss.

Il gameplay di Bricky to me

Mischiando due generi che potremmo definire abusati, il gameplay di Bricky to me non è in realtà un mistero. Il guerriero protagonista del gioco può saltare e utilizzare un boomerang (arma sicuramente curiosa, per un cavaliere medioevale) per abbattere le minacce che gli si pareranno davanti. La parte interessante nelle meccaniche di un titolo altrimenti incredibilmente banale sta nella possibilità di attivare interruttori che spostano i blocchi nel castello, liberando percorsi e sbloccandone altri.

Questo aggiunge una sorta di piacevole elemento puzzle alle esplorazioni delle aree generate casualmente, senza però mai realmente impegnare il giocatore. Una volta metabolizzato come si spostano i blocchi (suggerito anche dalla loro vibrazione se saremo in prossimità di una leva) sarà facile dedurre il percorso da fare. Sono comunque presenti alcuni piacevoli extra, come portali in grado di teletrasportarci e simili, senza però trovare elementi davvero inediti.

A livello tecnico, invece, Bricky to me si limita al compitino, utilizzando musiche chip tune e la già citata grafica in pixel art. Le ambientazioni sono tutte uguali tra loro, i nemici pochissimi e in generale il gioco non riesce davvero a farsi ricordare per qualcosa che non sia la sua lista trofei. Quest’ultimo elemento, come vi riveleremo tra poco, è infatti la vera attrattiva del titolo. Chiudiamo invece parlando della longevità, pressoché infinita ma di fatto limitata alla mezz’oretta necessaria a vedere tutto ciò che Bricky to me ha da offrire.

Il Platino di Bricky to me

Se volete un motivo per aggiungere alla vostra raccolta Bricky to me, lo troverete in una lista trofei breve e rapidissima da completare. Dei 13 trofei, ben 11 sono d’oro, uno d’argento e l’immancabile Platino. Oltre a dover terminare il gioco per tre volte, sfida tutt’altro che impossibile, sarà sufficiente completare una serie di rapide sfide di miscellanea. Ottenere una coppa d’oro per aver completato il tutorial è sicuramente emblematico (nonché incredibilmente soddisfacente).

VERDETTO

Anche considerando il prezzo incredibilmente contenuto, Bricky to me ha davvero poco da offrire agli appassionati di roguelike. Il gameplay è quello tipico dei platform bidimensionali realizzati da sviluppatori minori: piattaforme su cui saltare, qualche nemico da abbattere e poco altro da fare. Il comparto tecnico non brilla per qualità, con l'abusatissima grafica in pixel art accompagnata da motivetti dimenticabili. L'elemento puzzle legato allo spostamento di blocchi è comunque interessante, ma l'effetto sorpresa si perde dopo una mezz'oretta di gioco. Se volete un'esperienza roguelike all'acqua di rose, comunque, date una chance all'opera di InduaSoft.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.