Cinque cose che ricorderemo della Milan Games Week 2017 – Speciale

Detroit: Become Human

Il padiglione Sony era ricchissimo di contenuti, tra questi, numerose postazioni per provare ogni titolo possibile e immaginabile compatibile con il PlayStation VR, più postazioni dedicate ai giochi PlayLink come Dimmi Chi Sei! e Hidden Agenda, e tantissime altre dedicate a Gran Turismo Sport.

Fra tutte le nostre esperienze, più o meno affascinanti, siamo rimasti a bocca aperta durante la prova del nuovo lavoro di Quantic Dream. Tant’è che ci è voluto qualche secondo, una volta tolte le cuffie, per prendere coscienza di quello che avevamo appena visto. Senza dubbio Detroit: Become Human ha scatenato un bel po’ di hype!

La demo provata era quella già portata alla scorsa E3. Se dai primi trailer forse le intenzioni degli sviluppatori non erano del tutto chiare, vi assicuriamo che pad alla mano è tutta un’altra musica. Il gioco ricorda molto, almeno nella sezione da noi provata, il gameplay delle precedenti opere del team francese, ma quello che ci ha davvero spiazzato è stata la componente emotiva. In pochi minuti (10-15 al massimo) ci siamo totalmente calati nel personaggio e la vicenda ci ha coinvolto e fatto sentire davvero all’interno dell’avventura.

Salvatore Terlizzi
Scopre i videogiochi con Monkey Island e Indiana Jones, per poi rimanere legato a vita al genere delle avventure grafiche. Grazie a PlayStationBit scopre, quasi per caso, la serie Yakuza e finisce per innamorarsene. Ha ancora l'immenso piacere di farsi sorprendere da un settore in continua evoluzione. Ehi guarda laggiù! Sisi, c'è una scimmia a tre teste...

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