Cinque film italiani che potrebbero diventare videogiochi – Speciale

Il cinema americano ci ha da sempre meravigliato con una straordinaria varietà di storie, situazioni, personaggi e universi alternativi. L’abilità tutta statunitense di dare vita a mondi complessi e credibili grazie a scenografie mastodontiche o a effetti speciali di ultima generazione, ma anche e soprattutto la natura perennemente tesa alla spettacolarizzazione di ogni cosa degli americani, hanno foraggiato la nascita di innumerevoli blockbuster e di un buon numero di tie-in videoludici. D’altronde, una volta conquistato il pubblico con una storia accattivante, o anche solo con una serie adrenalinica di esplosioni, inseguimenti e sparatorie, continuare a monetizzare passando a un videogioco (il più delle volte mediocre, a dire il vero) è la naturale conseguenza.

Noi italiani siamo invece piuttosto indietro per quanto riguarda i generi puramente volti all’intrattenimento. Quando non produciamo cinepattoni o lungometraggi dedicati al fenomeno comico del momento, ci dedichiamo a miniserie TV tutte un po’ simili tra loro, o a film introspettivi in cui ci deve essere almeno una coppia in crisi (però ragazzi… mettete giù ‘sto cribbio di DualShock ogni tanto e guardatevi qualcosa di Tornatore o di Sorrentino, da bravi NdD). Non mancano però piccole perle, soprattutto se guardiamo al cinema trash degli anni Settanta/Ottanta o a un certo tipo di horror, che tutti hanno visto e apprezzato almeno una volta e che ricordano con piacere. Così, partendo dall’effettiva trasposizione videoludica dei film di Bud Spencer e Terence Hill con Slaps and Beans, abbiamo provato a immaginare altri cinque giochi ispirati a film italiani. Li comprereste?

Endless Runner – Fantozzi

Lo sventurato ragionier Ugo Fantozzi, simbolo dell’italiano medio pre-Checco Zalone, è entrato nelle case e nei cuori di tutti grazie all’interpretazione del grandissimo Paolo Villaggio. Tutti portano nella memoria almeno una scena iconica di uno dei numerosi film che lo vedono protagonista. Un videogioco ispirato a Fantozzi potrebbe essere costruito come un endless runner, o anche un semplice platform, che ripercorra alcune delle ambientazioni più famose. Non dovrebbero mancare il campetto da calcio infangato, la montagna innevata su cui sciare, il campeggio con i tedeschi e ovviamente la Megaditta, il tutto insidiati dalla letale nuvoletta carica di pioggia, dal rivale amoroso Calboni o dall’ultima trovata di Filini, prima del boss finale: il Megadirettore Galattico!

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Punta e clicca – La vita è bella

Con La vita è bella, Roberto Benigni riuscì a portare nelle case di tutti un tema importante come l’Olocausto. Grazie all’impostazione comica, il messaggio di fondo viene reso accessibile a un pubblico più ampio rispetto ad altri film sull’argomento. Il gioco che il protagonista elabora per nascondere al figlio gli orrori dei campi di concentramento serve anche allo spettatore, che tra un sorriso e l’altro si trova a riflettere profondamente sul terribile evento storico. Le trovate di Benigni per uscire alla grande da ogni situazione sono geniali, anche se non sempre verosimili, proprio come alcune soluzioni nei classici punta e clicca. Proprio in questo genere potrebbe rientrare un gioco dedicato al film, nel quale potremmo rivivere le scene principali interagendo con persone e oggetti per far progredire la trama.

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Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.