Dieci cose che (forse) non sapevate su Far Cry – Speciale

Tra pochissimi giorni gli scaffali fisici e digitali torneranno a ospitare un titolo della lunga e prolifica saga di Far Cry. Con Far Cry New Dawn, che qualcuno addita già come un corposo DLC stand-alone di Far Cry 5 più che come un nuovo capitolo vero e proprio, Ubisoft ci riporterà a Hope County, qualche anno dopo gli eventi narrati nell’ultima iterazione della serie.

Che siate tra i fan storici della saga, o che vi ci siate approcciati solo recentemente; che abbiate già prenotato la prossima uscita, o che vi siate stancati della formula, le dieci curiosità che vi proponiamo potrebbero risultare del tutto inedite per voi!

1. Jurassic Cry

Il primo Far Cry è stato realizzato da Crytek, sviluppatore tedesco che aveva pubblicato una tech demo intitolata X-Isle: Dinosaur Island, che mostrava le potenzialità del suo nuovo motore di gioco. Questa versione dimostrativa dal comparto grafico impressionante per l’epoca, fu rivelata all’E3 1999 e colpì particolarmente l’attenzione di NVIDIA (noto produttore hardware) che chiese di utilizzare X-Isle come software di benchmark per le proprie schede grafiche. Fu poi Ubisoft a proporre di sfruttarlo per un titolo tripla A, che nella pratica si concretizzò appunto in Far Cry, rilasciato nel 2004.

2. Cinema? No, grazie.

Esiste un tentativo, ovviamente andato malissimo, di trasferire la serie sul grande schermo. Nel film Far Cry, prodotto in Germania e uscito nelle sale nel 2008, un Jack Carver interpretato da Til Schweiger (che ha poi ottenuto successo come Hugo Stiglitz in Bastardi senza gloria) deve aiutare una giornalista a raggiungere un’isola su cui uno scienziato conduce misteriosi esperimenti. Il disastro comunque era nell’aria; il film fu infatti affidato a Uwe Boll, responsabile di altri “capolavori” tratti da successi videoludici, come House of the Dead, Alone in the Dark, BloodRayne e Postal. Per fortuna Boll si è ritirato nel 2016, dopo un carriera ricca di “riconoscimenti”, tra cui spicca il Razzie Award alla peggior carriera. Nel 2018 è stato poi realizzato un documentario dedicato alla vita del regista tedesco (diretto da Sean Patrick Shaul, per fortuna) che, al contrario della pellicola dedicata a Far Cry, è stato un successo.

3. Diario di guerra, online

Far Cry 2 fu accompagnato, nell’ambito della strategia di marketing, dalla pubblicazione di un blog intitolato War Unlimited: My Journey Through a Warzone e ancora disponibile a questo indirizzo. L’autore è Reuben Oluwagembi, un giornalista fittizio che effettivamente si incontra nel gioco e che si occupa di raccontare la guerra civile, ma che soprattutto è noto per le sue audio-interviste con The Jackal. Le quali sono ascoltabili nel gioco e anche sul blog.

4. Più di un tatuaggio

Gli avanzamenti verso il 100% delle cose da fare in Far Cry 3 possono essere monitorati anche osservando il Tatau sul braccio del protagonista, Jason Brody. Questo si completa solo portando a termine la trama, massimizzando tutte le abilità, producendo tutti gli oggetti disponibili, guadagnando tutti gli obiettivi e trovando le centoventi reliquie sparse per la mappa. Simbolo di potere, rispetto e onore, il tatuaggio visto in questo titolo è chiaramente ripreso dalla tradizione polinesiana (anche se il gioco è ambientato nell’arcipelago malese).

5. Vaas o Bull?

In un’intervista a IGN.com, il produttore esecutivo Dan Hay ha spiegato come in origine Vaas Montenegro, l’antagonista di Far Cry 3 che rimane il preferito di molti, non fosse previsto da Ubisoft. Al suo posto era stato ideato un certo Bull, molto più corpulento e brutale, uno stereotipo di antagonista già visto tantissime volte in altre produzioni simili. L’interpretazione folle dell’attore Michael Mando però fece cambiare idea ai piani alti, per fortuna, regalandoci uno dei personaggi meglio caratterizzati di sempre in ambito videoludico.

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.