Do Not Open – Recensione Speedrun

Sviluppatore: Nox Noctis Publisher: Perp Games Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Horror Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 24,99 € Italiano: No

Do Not Open si presenta come un survival horror con meccaniche da escape room, una premessa che non poteva non stuzzicare la nostra curiosità. Nox Noctis ha provato a unire queste due caratteristiche, ispirandosi ai grandi classici del genere, videoludici e non. Un viaggio che, seppur breve, è stato capace di incuriosirci a appasionarci dall’inizio alla fine. Come recita lo slogan del gioco: trova la soluzione, nasconditi o muori!

Di cosa parla Do Not Open?

Il filmato iniziale che ci introduce al protagonista, Michael J. Goreng, un prestigioso zoologo ed epidemiologo spesso lontano dalla sua famiglia per lavoro. La scena è confusa, ma qualcosa non va e il protagonista decide di tornare a casa. Succede qualcosa che al momento non capiamo, ma è evidente che la vita di sua moglie e di sua figlia siano in grave pericolo. Ci risvegliamo nello scantinato di casa nostra, in una sezione più utile a familiarizzare con il gameplay che ad approfondire la trama.

Esplorando le varie stanze della villa scopriremo sempre nuovi dettagli, sul protagonista, sul suo lavoro e sulla sua famiglia, con brevi video al termine di ogni escape room. La trama, purtroppo, non viene approfondita più di tanto (il gioco è completabile in un paio d’ore) ma riesce comunque nel suo scopo: seminare indizi, anche attraverso note opzionali, mantenendo viva l’attenzione fino al finale.

Il gameplay di Do Not Open: tra escape room e survival horror

Il mix tra questi due generi, anticipato in apertura di recensione, si rivela più che azzeccato. Avviando il gioco potremo scegliere tra due modalità: quella senza limiti e quella a tempo, più simile quindi a una vera e propria escape room. Lo schema del gioco è semplice, ma molto efficace: esplora le stanze scovando indizi nascosti, raccogli tutto ciò che puoi e collega le prove. Tutto ciò con la spada di Damocle di una mostruosa figura che apparirà a tempo scaduto, dopo troppi errori o dopo la risoluzione di tutti gli enigmi di una sezione.

Gli enigmi, per quanto semplici, sono davvero ben costruiti e divertenti da risolvere. Le fasi da survival horror, in cui nascondersi e sfuggire alla creatura paranormale, non sono sempre riuscitissime ma aiutano a spezzare il ritmo di gioco e, soprattutto, ad aumentare la tensione e il coinvolgimento nell’avventura. Ultima ma non meno importante caratteristica è quella della mappa sviluppata in maniera procedurale. Ogni partita è diversa, con ben 2.193.360 di combinazioni possibili per i puzzle del gioco. A dire il vero, una volta scoperta la logica dietro ogni enigma non avrete difficoltà a trovare la soluzione, ma l’idea è ottima e favorisce la rigiocabilità.

Tecnicamente invece, nessun appunto particolare. Il gioco è ben realizzato, con ambientazioni cupe ma affascinanti, e un comparto tecnico di buon livello. Il comparto audio è soddisfacente, senza musiche ma con tantissimi effetti sonori da far venire i brividi. Infine, da segnalare la totale assenza di localizzazione in lingua italiana.

Il Platino di Do Not Open: breve ma intenso

Considerando la brevissima durata dell’avventura, il Platino di Do Not Open non dovrebbe rappresentare un ostacolo particolarmente importante per i cacciatori di trofei. Tuttavia avrete bisogno di conoscere bene il gioco per i trofei legati al completamento dell’avventura senza errori e senza mai farsi scoprire dalla creatura paranormale. Facile, potreste pensare, se solo gli enigmi non venissero generati in maniera procedurale a ogni nuova run! Niente di impossibile, ma non sottovalutatelo troppo.

VERDETTO

Do Not Open è un esperimento pienamente riuscito perché intrattiene, spaventa e diverte per tutta la sua durata. La storia non cambia il genere ma incuriosisce e il gameplay è un ibrido davvero interessante tra escape room e survival horror. Non tutto è sempre perfetto, fasi più action in primis, ma il gioco funziona comunque alla grande. Ideale in compagnia, per serate tra brividi ed enigmi.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.