Farming Simulator 22 – Recensione

Sviluppatore: GIANTS Software Publisher: GIANTS Software Piattaforma: PS5 (disponibile anche per PS4) Genere: Simulazione Giocatori: 1 (Online: 2-6) PEGI: 3 Prezzo: 49,99 € Italiano:

Se siete appassionati di agricoltura amerete la nostra recensione di Farming Simulator 22. Abbiamo deciso di uscire dai nostri uffici per recarci in mezzo alla natura, tra i campi da coltivare del famosissimo simulatore di GIANTS Software. Scoprite con noi se i frutti sono maturi per essere raccolti.

Al contadino non far sapere…

Quella di Farming Simulator è una serie decisamente longeva. Il primo capitolo risale addirittura al lontano 2008, quando però non godeva ancora della qualità e della popolarità degli ultimi anni. Con tanto impegno, proprio come un contadino, GIANTS Software ha coltivato la sua creatura, creando una community di appassionati sempre pronta a mettersi al lavoro e soprattutto a creare tantissime mod, utili anche al team per capire in che direzione muoversi.

Quella che era partita come una simulazione di vita agreste è diventato un vero e proprio cult, che genera hype negli appassionati fin dai primi trailer. Viste le premesse, non stupisce che Farming Simulator 22 si presenti fin da subito come un “more of the same” con piccole modifiche, rifiniture e aggiunte. Il concetto alla base del gioco è sempre quello: rimboccarsi le maniche per creare una macchina da soldi basata sull’agricoltura e sull’allevamento. I giocatori scelgono una difficoltà (modificando di fatto il budget iniziale), creano un personaggio grazie all’editor rivisitato e acquistano un terreno in una delle tre mappe disponibili. Per questo capitolo è possibile optare per una zona nel sud della Francia particolarmente indicata per i vini, una nel Midwest degli Stati Uniti perfetta per mais e simili e infine una sulle impervie Alpi europee, in cui mostrare tutte le proprie capacità montane.

Le differenze, eccezion fatta che per il paesaggio, rimangono però solo marginali. Di fatto le richieste per il giocatore sono sempre quelle di creare materie prime e di rivenderle, andando poi a investire il denaro ottenuto in nuovi macchinari per la gestione automatizzata dei terreni. Nessuna modifica sostanziale nemmeno per il gameplay, quindi, permettendo agli agricoltori più fedeli di sentirsi fin dalla prima semina a casa.

Farming Simulator 22

… quanto cambia il gameplay con le pere

Proprio come nei capitoli precedenti, anche Farming Simulator 22 risulta una copia carbone del capitolo precedente. Il sistema ormai collaudato di coltivazione, raccolta e vendita viene mantenuto sostanzialmente invariato. I giocatori possono decidere di gestire personalmente la propria fattoria oppure assegnare il lavoro a degli aiutanti. Inutile evidenziare quanto sia indispensabile delegare il lavoro ai personaggi gestiti dall’intelligenza artificiale, pena il ricovero in manicomio dopo poche ore, causa troppi compiti da assolvere.

GIANTS Software ha inserito anche elementi in grado di aggiungere profondità alle meccaniche di gestione, primo su tutti il ciclo delle stagioni. Proprio come accade nella realtà, i giocatori devono scegliere il periodo giusto per seminare, pena un raccolto scarso. La modifica, chiesta a gran voce dalla community, riesce comunque a non aumentare eccessivamente la curva di difficoltà. Basta fare un minimo di attenzione e seguire le indicazioni di sistema per ottenere ottimi risultati.

Anche il sistema di vendita è stato rivisto, aggiungendo alcuni passaggi alla sequenza di produzione della materia prima e vendita al dettaglio. A differenza dei precedenti capitoli, Farming Simulator 22 aggiunge fasi d’intermezzo in cui il giocatore è chiamato a lavorare e trasformare il frutto del suo lavoro in prodotti che possano essere commercializzati. Anche qui non troviamo un vero e proprio aumento di difficoltà, ma solo azioni extra da aggiungere a quelle normalmente già svolte.

Questo è un GIANTS DOC annata 2021

Le novità introdotte in Farming Simulator 22 non si fermano solo a modifiche al gameplay. I giocatori possono ora cimentarsi nella olivicoltura e nella viticoltura, cercando di far crescere rigogliose distese di grappoli d’uva da vendemmiare e imbottigliare. Sfruttando poi l’introduzione dei cicli stagionali, GIANTS Software ha pensato bene d’introdurre anche le serre, ottime per evitare che il proprio raccolto soffra i cambi climatici e le intemperie.

Se invece non vi sentite il pollice verde ma avete dimestichezza con le creature viventi, sarete felici di sapere che oltre ai consueti allevamenti è ora possibile dedicarsi all’apicoltura. Piazzate le vostre arnie e fate attenzione a non farvi pungere, utilizzando le protezioni adeguate. Come è facile intuire, comunque, anche qui le aggiunte non modificano il gameplay. Per gestire tutte le novità è sufficiente imparare a utilizzare i nuovi macchinari dedicati, inseriti per l’occasione.

Proprio parlando di strumenti di lavoro, come da trazione Farming Simulator 22 offre un parco veicoli davvero esagerato, oltre che fedele alla realtà. I macchinari e gli attrezzi sono più di quattrocento, con oltre cento brand reali riprodotti. Tante conferme, come ad esempio il parco macchinari marchiati CLAAS e New Holland, oltre a qualche aggiunta tra cui non poteva mancare una comoda vendemmiatrice. Le novità, in questo senso, sono anche collegate all’aggiunta di funzionalità di gioco quali la trinciatura e la rimozione dei sassi. Modifiche marginali, quindi, ma che all’atto pratico offrono una simulazione sempre più realistica.

I colori della natura

Il salto più importante fatto da GIANTS Software è ovviamente quello generazionale. Farming Simulator 22 è il primo capitolo sviluppato su PlayStation 5, console su cui il simulatore dimostra fin da subito di muoversi molto bene. La grafica risulta pulita e curata, con fondali ancora più realistici e alcune migliorie che rendono le mappe più vive (anche se sempre poco interattive). Sulla console next-gen il gioco mantiene i sessanta fotogrammi al secondo e offre qualche dettaglio in più, ma non aspettatevi miracoli.

A rubare la scena sono ovviamente gli enormi veicoli, che sono davvero splendidi da ammirare in tutta la loro maestosità. Ogni dettaglio dei macchinari è stato riprodotto alla perfezione, permettendo a colpo d’occhio di riconoscere produttore e modello. Anche i cruscotti sono stati personalizzati, garantendo a chi volesse salire a bordo la sensazione di essere davvero ai comandi di uno di questi mostri agricoli. Sfortunatamente, come abbiamo accennato nelle prime fasi di questa recensione, spesso è meglio delegare i compiti all’intelligenza artificiale, rinunciando al fascino della guida.

Molto valido anche il comparto audio, che non esagera mai ed eredita la maggior parte degli effetti dal precedente capitolo. Invariate anche la possibilità di condividere la gestione della propria fattoria con un gruppo di amici online e soprattutto l’accesso alle numerosissime mod che popolano il web. Sfruttandole è possibile creare un’esperienza totalmente personalizzata e adattare Farming Simulator 22 alle proprie esigenze. Ultimo accenno per una longevità che, come è facile immaginare, è pressoché infinita. Il limite è solo la volontà del singolo giocatore di chiudere bottega o proseguire la propria attività, puntando magari ai trofei.

Trofeisticamente parlando: mieti e semina

Già, i trofei, una delle grandi croci di Farming Simulator 22. Non tanto per la difficoltà oggettiva nel completare le richieste, quanto nel comprenderle. Il team di GIANTS Software ha fatto un piccolo scherzetto ai cacciatori, trasformando titolo e descrizione delle coppe in una sorta di simpatico rimando alla sfida da completare. Alcune delle prove sono comunque abbastanza chiare, come quella di completare il parco veicoli a disposizione del nostro fattore virtuale. Se puntate al Platino, mettete in conto una discreta quantità di ore da passare con le mani nella terra.

VERDETTO

Nelle prime righe della nostra recensione abbiamo parlato di un "more of the same". Farming Simulator è esattamente questo, una versione ampliata e migliorata di quanto visto nei precedenti capitoli, realizzato ascoltando suggerimenti e proposte degli appassionati. Proprio per questo l'esperienza si rivela a misura di giocatore, perfetta sia per i fan storici della serie che per gli agricoltori novelli. Un parco veicoli enorme, tante piccole novità e il fascino storico della serie, per un prodotto che tiene incollati allo schermo tutti gli appassionati di simulazione.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.