Fort Triumph – Recensione

Sviluppatore: CookieByte Entertainment Publisher: All in! Games Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Gli eroi e gli avventurieri sono numerosi nel mondo di Fort Triumph e quasi tutti hanno dei problemi comportamentali. Questo gioco è il classico strategico a turni in cui ironia e leggerezza della trama non devono ingannare e far prendere sotto gamba i combattimenti, tutti piuttosto impegnativi. Gli scapestrati eroi di Fort Triumph vi aspettano nella nostra recensione, non perdetevela!

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È sempre colpa dei goblin

L’incipit della storia di Fort Triumph è, come tutto il gioco, scanzonato e allegro. Degli avventurieri si ritrovano nella locanda della città dopo essere stati licenziati, e, in preda allo sconforto per la perdita del lavoro, escogitano diversi modi per tirare a campare. L’idea geniale di fondare una propria compagnia di eroi arriva come un fulmine a ciel sereno e tutti si trovano d’accordo e subito pronti a imbarcarsi nella nuova avventura.

I nostri tre protagonisti si mettono al soldo di vari committenti che li ingaggiano per diversi compiti, fino a quando arriva un incarico davvero importante. Per svolgere il gravoso impegno avranno bisogno di ampliare la loro compagnia e andranno quindi alla ricerca del quarto membro. Fortunatamente lo troveranno subito, dandosi appuntamento fuori città per la nuova missione. Purtroppo però, la sfortunata ragazza da incontrare cadrà nell’imboscata di alcuni goblin e toccherà a noi salvarla. Questo evento ne scatenerà molti altri che porteranno i quattro strani personaggi in posti e situazioni prima impensabili.

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È il solito strategico a turni?

Per rispondere con una sola sillaba a questa domanda diciamo: nì! Fort Triumph si basa sui più classici schemi dei giochi a turni. Prima muove il giocatore, poi gli avversari, e, come di consueto, si possono usare delle abilità speciali che si potenziano man mano che i personaggi salgono di livello. Insomma nulla di nuovo sembrerebbe, ma ecco che come elemento di distinzione è stata introdotta la possibilità d’interagire con l’ambiente circostante. Potremo, ad esempio, nasconderci dietro agli alberi, alle pietre o alle colonne presenti nei vari scenari per evitare i colpi nemici. Ma, sopratutto, saremo in grado di abbattere alberi o menhir di pietra per farli cadere sui nemici e infliggere danni ingenti. Oltre ai danni diretti, il colpo ricevuto provocherà uno stato di stordimento che bloccherà l’avversario per l’intero turno.

Per assurdo, questa trovata è così interessante da diventare troppo influente sul gioco, portandoci spesso a cercare d’interagire con i vari oggetti piuttosto che a ingaggiare una battaglia diretta contro gli avversari. Perderemo così quello che è lo spirito del combattimento e l’ambiente, generato proceduralmente a ogni scontro, avrà la nostra quasi totale attenzione. Insomma una buona trovata ma che, alla fine, si rivela non implementata al meglio.

È la qualità il tratto saliente di questo gioco?

La grafica semplice e pulita di Fort Triumph è di buona fattura, i disegni sono curati e piacevoli, il frame rate rimane sempre solido e costante. Lo stile cartoon è azzeccato per lo spirito goliardico del gioco e la visuale isometrica durante gli scontri è un classico, sempre adatto alla situazione. La colonna sonora è anch’essa curata e piacevole, capace di accompagnarci nelle avventure con la giusta leggerezza che permea tutto Fort Triumph. L’unica pecca è la presenza di una sola traccia musicale durante gli scontri che, dopo un po’, potrebbe risultare ripetitiva.

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Nulla da eccepire quindi sul lato tecnico. Dove invece si potrebbe migliorare molto è sui dettagli, che renderebbero il gioco più semplice e scorrevole. Per esempio, navigare nel menù della città è piuttosto complicato e la mancanza di un semplicissimo puntatore rende tutto confusionario e porta, in maniera incredibilmente facile, a errori di selezione. È vero che i giochi strategici a turni sono più adatti a mouse e tastiera, ma in passato abbiamo già visto altri titoli funzionare bene anche con pad. Prendere ispirazione, a volte, non è del tutto sbagliato.

Il livello di sfida inoltre è piuttosto sbilanciato, per la precisione mal tarato verso l’alto. Ci troveremo sin dalle prime missioni in una situazione di svantaggio numerico e dovremo pianificare con estrema attenzione le nostre mosse per uscirne vincitori. In caso di morte ci ritroveremo nel nostro quartier generale dove dovremo acquistare nuovi eroi o aspettare del tempo, per far tornare a disposizione quelli che stavamo usando. Anche questa è una scelta piuttosto discutibile che obbliga i giocatori a noiosi raid, in modo da farmare i soldi necessari all’acquisto dei personaggi.

Trofeisticamente parlando: è il trofeo di platino che vai cercando?

Le gloriose avventure dei quattro protagonisti di Fort Triumph forse non vi faranno conquistare il mondo, ma, terminare il gioco a diverse difficoltà, vi porterà la mitica coppa di Platino. Completate la campagna nei vari livelli di difficoltà e gli altri trofei verranno in maniera quasi in automatica.

VERDETTO

Fort Triumph è un classico gioco strategico a turni in cui anche l'ambiente di combattimento ha la sua influenza. La storia viene narrata in maniera leggera e simpatica, ma attenzione a non sottovalutare i combattimenti. Nonostante abbia diversi difetti, siamo sicuri che giocando gli strampalati protagonisti sapranno strapparvi un sorriso.

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!