Ambientata nel mondo di Shaun vita da pecora, la recensione Speedrun di oggi ha come protagonista il divertente Home Sheep Home: Farmageddon. Questo platform a rompicapi, pubblicato in tempi non sospetti da D3 Publisher su Nintendo Switch, sbarca anche su console e promette di far divertire tutti coloro che amano scervellarsi su enigmi ambientali.

Conta le pecore
Per chi non conoscesse Shaun, vita da pecora, vi basti sapere che si tratta di una serie animata britannica realizzata in stop-motion. Si tratta di fatto di uno spin off dei cortometraggi animati di Wallace e Gromit, in grado negli anni di crearsi una discreta nicchia di fan. I prodotti collegati a questa simpatica pecora sono sempre di più: dai pupazzi alle statuette arrivando perfino ai videogiochi.
Home Sheep Home, lanciato nel 2019 su console Nintendo, ricalca lo stile dei prodotti diventati celebri in quel periodo, come Cut the Rope e Angry Birds. Semplici livelli bidimensionali, molto spesso condensati in un’unica schermata, in cui risolvere delle sfide platform per proseguire.
La particolarità di quest’avventura è la presenza, assieme a Shaun the Sheep, dei suoi amici Timmy e Shirley. Pur non essendoci una trama particolarmente complessa ad accompagnare il viaggio del trio, è sufficiente sapere che le pecore cercheranno di superare aree piene di pericoli per tornare nel verde prato di casa (da qui anche la scelta del titolo).
Il fulcro del gioco è la differenza di abilità tra i personaggi: uno sarà agile e potrà saltare, uno piccolo e versatile e uno invece corpulento ma abile nello spostamento di pesanti blocchi. Queste differenze obbligano il giocatore a meditare sugli spostamenti da fare e su come utilizzare gli oggetti presenti nei vari ambienti, con il solo scopo di andare al punto A al punto B.

Il gameplay di Home Sheep Home: Farmageddon
Come è facile immaginare, Home Sheep Home: Farmageddon offre sfide più che altro mentali. Trovare la giusta quadra per aprire porte e superare burroni è fondamentale per fare in modo che tutte e tre le pecore arrivino all’obiettivo. Oltre alla levetta destinata al movimento si potrà saltare e poco altro, scelta pressoché forzata vista la natura mobile del gioco.
Questo non significa che Home Sheep Home: Farmageddon non sia divertente, anzi. Proprio come il Cut the Rope della situazione, anche quest’opera è decisamente “addictive” e, complice la brevità dei livelli, spinge a giocare ininterrottamente per ore. La grande quantità di schemi e le numerose aggiunte aumentano a dismisura la longevità, senza contare la presenza di numerosi collezionabili da recuperare, perfetti per i completisti.
Sempre parlando di novità, la versione console si fregia della definizione “Party Edition” nel suo titolo. Questo perché l’alieno Lu-La, atterrato vicino alla fattoria Mossy Bottom, ha deciso di aprire un parco divertimento. Qui fino a un massimo di quattro giocatori potranno sfidarsi in dei minigiochi a tema. Non si tratta di sfide che fanno gridare al miracolo in quanto a innovazione, ma capaci di coinvolgere grandi e piccini.
Molto valido il comparto tecnico, con tracce audio pacate che favoriscono la concentrazione. Il vero fiore all’occhiello è però la grafica che vanta una serie di disegni realizzati a mano e ispirati al mondo di Shaun la pecora (ovviamente). Affascinanti i toni pastello, che trasmettono quasi una sensazione di “disegno dei bambini” che abbiamo davvero apprezzato. Un po’ imprecisi infine i comandi, complice anche una gestione della fisica in-game un po’ ballerina. Niente comunque che possa compromettere l’esperienza generale.
Trofeisticamente parlando: un Platino da pecora
Al momento della pubblicazione della nostra recensione, non è ancora possibile consultare la lista trofei di Home Sheep Home: Farmageddon. Nonostante questo, durante la nostra prova abbiamo avuto modo di sbloccare una buona quantità di coppe semplicemente proseguendo nella campagna e raccogliendo collezionabili. La sensazione è che per ottenere il Platino sarà comunque necessario diventare dei veri campioni e ottenere le tre stelle in ogni schema, più un possibile passaggio nella modalità party. Niente d’impossibile, ma neanche la più semplice delle imprese.