Intermundia Genesis: quando il videogioco si fa libro – Speciale

Mi ricordi qualcuno

I capitoli si susseguono uno dopo l’altro infarciti di scazzottate, incantesimi ed effetti speciali; le battaglie abbondano, ma la trama è portata avanti parallelamente in modo tale da dare i giusti stimoli al lettore per proseguire. In maniera piuttosto simile a quanto visto in Lost Sphear, purtroppo tanti (troppi?) colpi di scena sono concentrati nelle battute finali, per un inizio piuttosto in sordina almeno a livello macrostrutturale, giustificato però dal fatto che i primi passi di una trilogia intera un po’ fiacchi devono esserlo per forza.

E c’è un altro difettuccio che Intermundia Genesis e il titolo Square Enix condividono, ossia il protagonista principale. Questo è, in entrambi i casi, il meno caratterizzato dell’intero lotto – lasciamo però a voi il piacere di scoprire il party che accompagna Mar in Intermundia… ne vedrete delle belle. Mar è una figura piuttosto anonima, si diceva, e nel libro la cosa pesa maggiormente che non in Lost Sphear perché la narrazione è interamente effettuata in prima persona, con il flusso di coscienza di Mar che raramente offre qualche spunto interessate. Il protagonista di Intermundia Genesis è quello a cui piace starsene da solo, che scricchiola le ossa del collo e delle mani per darsi un tono, che non parla granché… è quel cliché lì. Per trovare carisma, cercare altrove.

Forse anche per questo, l’antefatto posto oltre la conclusione del libro risulta una delle parti più interessanti. Questi frammenti permettono di espandere la lore di Intermundia Genesis e lo fanno tramite prospettive diverse oltre a quella di Mar. Sarebbe stato più indicato pensare a una struttura del testo principale che comprendesse queste parti in punti specifici, senza doverli relegare tutti, in blocco, in una sorta di appendice. Un discorso simile vale anche per alcuni capitoletti ambientati nella realtà, e non in quel di Intermundia; questi sono una trovata molto interessante non sfruttata a dovere, semplicemente perché sembrano aggiunti in maniera posticcia per il loro non andare a parare quasi da nessuna parte. Da elogiare è invece, come detto, la caratterizzazione degli elementi del party, così come alcuni colpi di scena non banali e un lessico, con tanto di glossario, che ricalca molto bene quella che è una potenziale esperienza videoludica.

Conclusione

Intermundia Genesis, regolarmente acquistabile da Amazon, è un libro consigliato a tutti gli appassionati di videogiochi, che però potrebbe fare fatica a destare interesse al di fuori di questa cerchia, cosa che invece è riuscito a fare Ready Player One (e sticazzi, direte voi). Per farlo, nel secondo e nel terzo capitolo della trilogia, sarà necessario sviluppare e affinare tutte quelle giuste intuizioni presenti solamente in potenza in questo esordio. Le basi su cui costruire ci sono, e siamo certi che il nostro Giorgio percorrerà la retta via.

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.