Abbiamo sfidato le leggi della fisica con la recensione Speedrun di Maggie the Magnet. Il titolo di eastasiasoft e Khud0 si presenta come un puzzle game colorato, dalle meccaniche non convenzionali. Come è facile intuire, tutto infatti si basa sul magnetismo: scoprite quindi se siamo sopravvissuti a questa sfida.
Attaccati al… Magnete
Se ci seguite assiduamente, forse ricorderete che il team di Khud0 è stato già responsabile di Blow & Fly. Le dinamiche dei puzzle game atipici sono quindi ben note a questo gruppo, che questa volta per una manciata di euro mette nei panni di una calamita senziente.
La trama è totalmente inesistente: una volta avviato il gioco si viene semplicemente rimandati al menu principale, in cui affrontare i vari livelli. Tutto, per impostazioni, ricorda giochi mangia tempo per smartphone come possono essere Cut the Rope o Angry Birds. Ogni mondo vanta dieci livelli da completare, ognuno a schermata fissa. In totale Maggie the Magnet vanta la bellezza di centocinquanta schemi di difficoltà crescente.
Inutile dire che se cercate la profondità, meglio guardare altrove. Se invece siete desiderosi di cimentarvi in quello che è poco più che un passatempo, sappiate che il gioco, nel suo piccolo, ha davvero tanto da offrire. Andiamo però con ordine e vediamo come il nostro magnete può affrontare gli ostacoli della vita.
Giocatori casuali
Il gameplay di Maggie the Magnet è incentrato interamente sul magnetismo. La calamita controllata dal giocatore non è infatti (ovviamente) in grado di muoversi. Può però sfruttare la sua attrattività per avvicinarsi a specifici poli sparsi nei livelli. Da qui si origina la sfida: cercare di dosare il magnetismo per superare gli ostacoli.
I livelli sono pieni di trappole mortali e punti in cui incastrarsi, che rendono complicato arrivare fino al traguardo. Si tratta, a conti fatti, di un classico try and error in cui cercare il modo giusto di sbrogliare la situazione. Niente di veramente innovativo, ma comunque un buon passatempo per i giocatori occasionali.
Non mancano anche livelli segreti da trovare e bulloni da raccogliere, indispensabili per sbloccare le aree avanzate. Tutto, in generale, è dosato molto bene e la curva di difficoltà risulta ben tarata. Discreto il comparto tecnico, con una grafica molto minimal ma ricca di colori (intercambiabili, peraltro) e una colonna sonora che fa il suo senza mai strafare. Buona, in proporzione al prezzo, la longevità generale, che si attesta tra le due e le cinque ore.
Trofeisticamente parlando: attiriamo le coppe
Cosa meglio di un magnete per attirare un bel po’ di trofei? La lista di Maggie the Magnet è facilmente completabile in un paio d’ore. Bisognerà diventare comunque abbastanza abili, superando un numero corposo di livelli. Niente comunque che i cacciatori più abili non potranno completare in una manciata di ore.