Sir Davos, umile e abile marinaio dei sette regni, un personaggio che per quanto definibile secondario presenta uno spessore da non sottovalutare. Nato ad Approdo del Re si ritrovò, in seguito a diverse incredibili avventure a servire Stannis Baratheon come cavaliere, un titolo che, un uomo del genere, mai e poi mai avrebbe immaginato di ottenere durante il corso della propria vita.
Durante l’edizione del Comicon 2017 abbiamo avuto la fortuna e il piacere, grazie alla collaborazione tra Comicon e Sky Atlantic, di assistere all’evento dedicato a Liam Cunningham, attore interprete del suddetto personaggio. Le dichiarazioni, riguardanti la vita, la carriera dell’attore e ovviamente la serie TV che da sei anni a questa parte ottiene sempre più consensi da parte del pubblico, sono state molte e parecchio interessanti, pertanto in questo speciale cercheremo di riassumervi quanto di più importante emerso durante l’intervista, buona lettura!
Fenomeno mediatico
Saremo sinceri: assistere ad alcune clip dedicate al personaggio di Sir Davos, durante l’apertura dell’evento, tratte dalle migliori puntate de Il Trono di Spade ci ha letteralmente fatto venire la pelle d’oca. Davvero impressionate quanto la serie ideata da George R. R. Martin sia diventata non solo un incredibile fenomeno mediatico ma un vero e proprio pilastro della letteratura dei nostri giorni.
Tutti conoscono Il Trono di Spade, tutti ne parlano nel bene e nel male tanto che è ormai difficile immaginare di “sopravvivere” un anno intero senza partecipare emotivamente alle storie di alcuni dei personaggi, complice anche l’ottimo cast, più riusciti di sempre.
Tuttavia l’intervista si è allontanata inizialmente da tutto ciò che il mondo di Westeros ha avuto il piacere di regalarci e, in seguito ad alcune domande specifiche, abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con un Liam Cunningham molto sincero, aperto e disponibile al racconto della sua vita.
C’era una volta un elettricista…
Le prime domande rivolte all’attore irlandese avevano come obiettivo quello di farci comprendere al meglio gli inizi della sua carriera e le motivazioni che lo spinsero a cercare lavoro come attore, ecco cosa è emerso!
Intervistatore: Come mai hai deciso di diventare un attore?
Liam: A dir la verità ero semplicemente stanco di fare l’elettricista, così ho deciso di trovare un hobby come la recitazione. Non avrei mai immaginato che sarebbe diventata la mia carriera, lo vedevo semplicemente come uno svago.
Intervistatore: Qual è stata la tua prima esperienza come attore?
Liam: Moltissime potrebbero essere definite prime esperienza, ma una cosa che vorrei sottolineare è che quando le persone mi chiedono se recito è sempre imbarazzante dirlo, perché suona strano, surreale. Per carità, amo recitare e creare qualcosa che sia credibile, una bella storia insomma, ma dire “sono un attore” fa molto strano, tutto qui.
Intervistatore: Cosa puoi dirci circa il tuo primo grande ruolo?
Liam: Tutti lo sono stati bene o male ma il teatro è ciò che mi ha aiutato a migliorare. In Irlanda, in Inghilterra gli attori recitano in teatro per capire questa forma d’arte. Quando ho iniziato a recitare sul palco di un teatro ho capito che amavo raccontare storie davanti ad un pubblico.
Intervistatore: Sappiamo che hai lavorato con Dario Argento qui in Italia, è giusto?
Liam: Sì, devo la mia prima esperienza in Italia a Dario Argento che giunse a Londra e mi chiese di venire a Roma per recitare per un film. Ci pensai per circa due secondi ed esclamai: “Si, Roma!”. Un giorno che non dimenticherò mai durante il periodo delle riprese è il 17 marzo, il giorno di San Patrizio in Irlanda. Ero a piazza del Pantheon ubriaco (ride) in compagnia della meravigliosa Stefania Rocca e cantavo una simpatica canzone irlandese; come potete immaginare l’idea di cantare una canzone irlandese a una stupenda attrice italiana a piazza del Pantheon non è una cosa che capita tutti i giorni, ho alzato gli occhi al cielo e ho esclamato: “Amo essere un attore!”.