Platini da bar – Una rubrica per ubriachi di trofei #25

Da anni PlayStationBit vi offre il servizio più completo in Italia di guide ai trofei, per soddisfare la sete di conoscenza di tutti quei cacciatori che vogliono sempre più aumentare le coppe presenti nella loro bacheca virtuale per dimostrare agli amici di essere i migliori e per vantarsi con la donzella di turno di avere da lungo tempo superato quota cento Platini (perché diciamolo, è così che si fa colpo).

Con entusiasmo vi presentiamo il venticinquesimo volume di Platini da bar – Una rubrica per ubriachi di trofei, pronta a proporvi tre fantastici Platini: uno facile facile per i novizi o per chi cerca di incrementare in maniera rapida il suo punteggio; uno difficile per i temerari della caccia che sono stufi di puntare in basso ma vogliono dimostrare le proprie qualità; e infine uno legato a un titolo che vi consigliamo di giocare, non tanto per il Platino in sé, quanto per la storia che c’è dietro, perché ne vale veramente la pena. Più importanti dei moduli di autocertificazione, più attesi della fine della quarantena, ecco a voi i Platini da bar, che vi accompagnano anche in questo difficile momento di emergenza.

Analcolico Dolce – Platino Facile

Dreams

Una delle new entry più gradite di questo 2020, in barba all’emergenza Covid-19 e soprattutto ai tanti rinvii che hanno colpito i giochi più attesi, è sicuramente l’attesissimo Dreams di Media Molecule. Come da tradizione dello sviluppatore, la storia sarà solo una piccola parte del gioco, ricco di possibilità grazie alla modalità di creazione che ha già spinto numerosi utenti a dar vita a veri e propri “giochi nel gioco”.

I trofei, dal canto loro, sono semplici e tutto sommato rapidi, dato che sarà necessario principalmente concentrarsi proprio sulla creazione per arrivare all’obiettivo. Seguite la nostra guida e diventerete sognatori provetti.

Difficoltà: 3/10
Tempo stimato: 30-40 ore circa
Guida PSBit: Guida ai trofei di Dreams

dreams
Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.