Quattro chiacchiere con CINIC Games, team italiano creatore di Extra Coin – Intervista

GP: La nostra community ci segue anche e soprattutto per i trofei. Che cosa ne pensate voi dei trofei e quale ruolo pensate che debbano avere nell’esperienza di un videogiocatore? In The Wardrobe il Platino era piuttosto semplice da ottenere, come sarà quello di Extra Coin?

CG: Sarà estremamente più complicato platinare il gioco. Abbiamo previsto una quantità smisurata di trofei e collezionabili, senza contare che le vicende di Mika avranno finali multipli. Volevamo per l’appunto dare un’ulteriore sfida al videogiocatore in tal senso.

GP: Extra Coin è incentrato sui social network e sulle minacce che questi nascondono. Il vostro obiettivo dichiarato è quello di trasmettere messaggi che permettano al videogiocatore di cambiare l’approccio quotidiano con i social. Sappiamo che tale approccio varia molto in base, ad esempio, all’età. Vi rivolgete a un target particolare di pubblico oppure ci dobbiamo aspettare un prodotto rivolto a tutti?

CG: Ambientare un videogioco all’interno di un social network ci ha permesso di evidenziarne certe dinamiche che ritenevamo potessero costituire un espediente interessante anche da un punto di vista narrativo. Chiaramente non intendiamo dare alcuna valenza educativa al prodotto, ma spero che il risultato possa quantomeno incuriosire e, perché no, essere uno spunto di riflessione.

Extra Coin

GP: Ci volete svelare qual è la meccanica o la feature di Extra Coin di cui andate maggiormente orgogliosi e che sperate venga apprezzata dall’utenza?

CG: Mi prendo una piccola libertà e te ne cito due in particolare: la lore e il sistema di customizzazione del personaggio. Per la prima volevamo modellare una grande storia, ma con l’idea di avere una parte di narrativa totalmente sommersa. Daremo massima libertà in tal senso; ci saranno intere sezioni narrative totalmente nascoste e volendo skippabili che porteranno a finali differenti e aiuteranno a capire maggiormente la lore di Extra Coin. Per quanto concerne il sistema di customizzazione, parliamo di un sistema enorme che permette di customizzare il proprio personaggio in sei zone differenti del corpo, oltre alla possibilità di scegliere il proprio companion. Parliamo di oltre cento cosmetic differenti, senza contare il sistema di skin sul personaggio e sui cosmetic stessi in grado di moltiplicare all’inverosimile le possibili combinazioni. Tali customizzazioni si applicheranno non solo a tutte le animazioni, ma anche a tutti i contenuti social postabili sul proprio profilo. Non crediamo di aver mai visto un sistema di customizzazione così avanzato in un videogioco in pixel art.

Extra Coin

GP: Ultima domanda e con questa vi lasciamo. In Italia siete molto apprezzati sia per le atmosfere e l’umorismo nonsense che caratterizzano i vostri progetti, sia per la capacità di sfruttare le potenzialità dei classici del passato da cui pescate a piene mani. Come va invece con il mercato estero? Manterrete questa vostra identità anche in Extra Coin?

CG: Al netto di un’accoglienza davvero calorosa qui in Italia, il mercato di riferimento è e resta quello estero, numeri alla mano. Ciò non toglie che cerchiamo sempre di avere la massima attenzione verso il mercato nostrano, laddove ciò non vada a inficiare l’appetibilità internazionale dei nostri prodotti. Rispondendo alla seconda domanda, Extra Coin avrà chiaramente diversi elementi in comune con le nostre precedenti produzioni ma anche elementi per noi nuovi e del tutto inesplorati. Speriamo di riuscire a creare una commistione altrettanto appagante rispetto a quanto fatto in precedenza.

GP: Grazie infinite per la disponibilità e per la vostra trasparenza!

CG: Grazie a voi per l’intervista, un caro saluto!

CINIC Games Francesco
Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.