Primo PianoRacconti di Caccia #29: PlayStationBit intervista SetzerGabbiani88

Racconti di Caccia #29: PlayStationBit intervista SetzerGabbiani88

Nuovo mese, nuova intervista! Bentornati in Racconti di Caccia, giunto all’episodio #29: PlayStationBit intervista SetzerGabbiani88.

Per chi non ne fosse a conoscenza, PlayStationBit è stato e sarà sempre il punto di riferimento per tutti i cacciatori di trofei italiani. Grazie alle più complete ed esclusive guide presenti sul forum e al gruppo Facebook, a cui si aggiungono le tempestive notizie e recensioni sul sito, ci siamo ritagliati un posto nel cuore dei videogiocatori più appassionati. Proprio per questo, il vostro aiuto è diventato altrettanto fondamentale; grazie a pareri, opinioni, suggerimenti, ma anche solo a domande che stimolano la ricerca di nuove strategie di conquista dei trofei, possiamo arricchire sempre più i walkthrough che accompagnano tutti i gamer lungo la strada verso il prossimo Platino.

Così, per ringraziarvi, abbiamo pensato d’inaugurare la nuovissima rubrica dei Racconti di Caccia; a ogni appuntamento intervisteremo un cacciatore scelto casualmente tra tutti coloro che postano sul gruppo Facebook o sul forum la conquista di un trofeo di Platino particolarmente complesso, oppure interessante, o ancora di un gioco recentissimo. Continuate a scrivere e la prossima volta potreste essere nostri ospiti!

Riprendiamo la rubrica con l’amico e il collega Stefano, alias SetzerGabbiani88, il cui legame con PlayStationBit è davvero molto forte da lungo tempo. Si tratta di un membro dello staff di PlayStationBit che ha 35 anni e vive ad Aosta. Non dimenticate di recuperare tutte le precedenti interviste!

Racconti di Caccia #29: PlayStationBit intervista SetzerGabbiani88

Classifica italiana dei Cacciatori di Trofei

Ciao e grazie per la disponibilità a questa intervista. Dal tuo profilo si possono apprezzare oltre 375 Platini al momento, vuoi parlarci dell’ultimo gioco di un certo peso che hai platinato?

Ciao, figurati, riuscire a trovarci per due pareri sui trofei in questo caso è stato davvero facile. Ho un profilo abbastanza corposo, vero? All’interno di PlayStationBit sono forse il membro più impallinato per le coppe virtuali. Ultimamente mi sono capitati per le mani tutti giochi o molto semplici o impossibili da platinare, dunque per trovarne uno “complesso” è necessario tornare un po’ indietro nei mesi.

Ho particolarmente apprezzato la doppietta di Klonoa Phantasy Reverie Series e Sonic Origins, due grandi platform del passato che ho rigiocato con piacere su console di nuova generazione. Il primo soprattutto ha richiesto un po’ d’impegno e qualche ora di gioco. Sto comunque lavorando su un altro Platino semplice ma abbastanza grosso, quello di Gotham Knights. I collezionabili sono davvero tantissimi, ma l’opera di Warner Bros. Monteral è incredibilmente divertente, dunque in un certo senso “ammortizza” la fatica della ricerca.

Attualmente occupi un posto quasi d’onore nella TOP 100 italiana. Data l’estrema velocità in cui si muovono le classifiche, è possibile salire e scendere di molte posizioni nel giro di pochi giorni. In ogni caso, il tuo profilo parla chiaro e denota un ventaglio di titoli di tutto rispetto. Cosa alimenta la tua passione per i trofei e la ricerca del Platino?

Non sono uno che impazzisce dietro alle classifiche, per quanto faccia piacere sapere di essere sempre nel raggio dei primi 100 giocatori italiani. Come ben sottolinei, del resto, la fluttuazione di posizioni è davvero rapida, considerata anche la marea di giochi dal Platino facile che vengono pubblicati al giorno d’oggi. Inoltre quella dei trofei è una passione vera e proprio, non certo un lavoro a cui dedicarsi a tempo pieno. Impossibile dunque stare al passo coi vertici della classifica, ma sono felice della posizione raggiunta.

Parlando della ricerca del Platino, il mio primo trofeo blu (quello di Ratchet & Clank) ha acceso qualcosa in me. Mi è sempre piaciuto completare i giochi scoprendone ogni segreto e i trofei mi hanno dato modo di dimostrare al mondo le mie abilità. Avendo due fratelli, poi, non faccio distinzione di generi: in casa abbiamo sempre avuto giochi di tutti i tipi, dunque non ho problemi a saltare da uno sparatutto a uno zen game. Certo è che, dato il poco tempo che ho per giocare, la sfida deve essere equa: tendo a schivare i Platini troppo complessi, proprio per evitare di fossilizzarmi su giochi che mi verrebbero a noia.

Racconti di Caccia #29: PlayStationBit intervista SetzerGabbiani88

Sei da molti anni una delle colonne portanti di PlayStationBit. Al tuo attivo hai centinaia di recensioni e un totale di oltre 5.000 articoli. Praticamente un ottavo di tutto quello che è esistente sul nostro server è opera tua. Cosa vuol dire per te essere parte di PlayStationBit? Quali sono le soddisfazioni più grandi che hai avuto?

Sono entrato in PlayStationBit quasi per caso nel 2014 (un’eternità di tempo fa, vero? Ride, n.d.R.). Ricordo ancora che, grazie al nostro ex redattore capo Dario partii subito con la recensione di JoJo’s Bizarre Adventure: All Star Battle. Un vero e proprio capolavoro, oltre che un Platino incredibilmente facile. Da lì è stato un vero colpo di fulmine, sono stato letteralmente ammaliato dal mondo del giornalismo videoludico.

PlayStationBit è diventato rapidamente una famiglia, con tanti ragazzi che hanno messo e mettono la loro passione al servizio degli altri. Da quell’aprile di otto anni fa sono cambiate tante cose e sono passate tante generazioni di console, ma la voglia di dare il mio supporto (che credo sia fondamentale) è rimasta immutata. Si tratta di un’esperienza che tutti gli appassionati di videogiochi dovrebbero provare a vivere, perché cambia completamente il punto di vista che si ha di questo mondo. Si scopre tanto, ci si evolve e si matura.

Parlando di soddisfazioni, la prima recensione pubblicata a mio nome mi ha regalato una sensazione incredibile, difficile da raccontare a parole. Provo ancora grande orgoglio rileggendo alcuni dei miei lavori, come l’analisi di Call of Cthulhu. Nel recente, invece, ho avuto il piacere d’intervistare di persona (finalmente, dopo questi anni di pandemia) il simpaticissimo David Monk di Konami. Se me l’aveste chiesto dieci anni fa, mai avrei pensato di riuscire a compiere, passatemi il termine, un’impresa simile.

Parlaci del miglior tripla A e del miglior indie che tu abbia mai giocato.

Uff, che domanda difficile. Sull’indie ho davvero pochi dubbi, del resto tutti in staff sono a conoscenza della mia passione per The Binding of Isaac: Rebirth. Non per vantarmi (ok, in realtà un po’ per vantarmi), ma sono stato il terzo nel mondo a ottenere il Platino e il primo in Italia. L’opera di Edmund McMillen è semplicemente perfetta, ancora oggi a distanza di anni mi lancio in qualche run a tempo perso. Un vero e proprio capolavoro.

Spostandoci sul fronte dei Tripla A, devo ammettere mio malgrado di non essere un avido consumatore di giochi sulla bocca di tutti. Diciamo che se dovessi scegliere un gioco da portare con me su un’isola deserta, probabilmente farei una scelta basata anche sulla logica, optando per Grand Theft Auto V. L’opera di Rockstar Games è incredibile, vastissima e piena di cose da fare. Se invece vogliamo parlare di qualcosa che mi ha fatto emozionare, allora sceglierei sicuramente It Takes Two. Si tratta di un titolo diverso da qualsiasi altro: un viaggio da condividere con una persona fidata.

Racconti di Caccia #29: PlayStationBit intervista SetzerGabbiani88

Che tipo di giocatore sei? Come ti definiresti in base ai generi che giochi e all’approccio verso la caccia al Platino?

Se fossi un animale, sarei un procione. Un simpatico onnivoro che di tanto in tanto, suo malgrado, si trova davanti a della spazzatura (ride, n.d.R). Mi piace infatti provare qualsiasi genere, trovandomi però spesso di fronte a opere che non sono nelle mie corde o che semplicemente non sono state ben realizzate. Inoltre sono uno di quei giocatori che o vengono assorbiti da un titolo, oppure rimangono totalmente indifferenti, abbandonando spesso a metà l’avventura.

Per fare due esempi, One Hand Clapping è un gioco che mi ha incuriosito fin dai primi trailer ma che non ho avuto la forza (né forse l’abilità) di portare a termine. Di contro invece Knockout City è un prodotto a cui non avrei dato un soldo e su cui invece ho macinato una quantità industriale di ore e che tuttora gioco con piacere. Ovvio poi che, giocando di tutto, qualche opera incommentabile salti fuori per forza…

Da recensore per PlayStationBit hai potuto provare in anteprima una moltitudine di titoli, oltre 1000 guardando le tue statistiche di psnprofiles. Ultimamente il mercato si divide in maniera abbastanza netta tra grandi produzioni ad altissimo budget e una miriade di piccoli indie che talvolta nascondono grandi talenti. Quale è la tua visione sul mercato attuale e cosa ti piacerebbe vedere in futuro?

Difficile dirlo. Sicuramente mi aspetto più titoli in grado di sfruttare la potenza di PlayStaton 5. Possiedo la console da un anno e i giochi che hanno veramente mostrato le qualità della macchina di Sony si contano sulla punta delle dita. Penso che il mercato andrà sempre più in quella direzione, senza però dimenticarsi di PlayStation 4. Le console di nuova generazione sono ancora troppe poche per pensare a un passaggio del testimone.

Penso anche che il rapporto indie-tripla A rimarrà simile a quello che vediamo al giorno d’oggi: Ratalaika Games continuerà a lanciare otto giochi al mese di dubbia fattura, mentre Warner Bros si concentrerà su due o tre giochi all’anno.

Racconta ai nostri lettori cosa vuol dire, per te, essere un recensore. Pregi, difetti, obblighi e verità.

Essere un recensore è prima di tutto un lavoro, seppur non retribuito. Bisogna affrontarlo con personalità e professionalità, ricordando che spesso i nostri giudizi influenzeranno altre persone aiutandole a decidere se acquistare o meno un gioco. Sembra facile, ma rimanere obiettivi è spesso una missione complicata, soprattutto con titoli che magari non sono propriamente nelle nostre corde.

Valutare al meglio ad esempio un gioco destinato a un pubblico di giovanissimi diventa difficile per un over 30, bisogna lavorare con una mente molto aperta. Ovviamente ci sono tanti pregi nel realizzare recensioni: oltre all’ovvio risparmio di denaro, c’è la possibilità di giocare prodotti in anteprima.

I difetti, se così possiamo chiamarli, sono le scadenze e le pressioni che si hanno per realizzare gli articoli e chiaramente la necessità di recensire opere davvero difficili da digerire (Joe’s Diner ogni tanto compare ancora nei miei incubi).
La verità però è che, nonostante tutto, la bilancia pende sempre dalla parte dei lati positivi: se poi si riceve anche qualche complimento per il lavoro svolto, meglio ancora.

Racconti di Caccia #29: PlayStationBit intervista SetzerGabbiani88

Qual è il tuo approccio all’acquisto dei giochi? Acquisti alla cieca o ti informi prima?

Lavorando per PlayStationBit ho la fortuna di riuscire a recuperare la maggior parte dei prodotti che mi incuriosiscono o mi interessano senza dover acquistare nulla. Quando devo mettere mano al portafoglio però, essendo anche abbastanza tirchio, mi informo sempre bene e guardo anche qualche video gameplay.

Un esempio è Arkham Horror Mother’s Embrace, titolo che mi aveva generato un hype incredibile da amante del gioco da tavolo. Sfortunatamente, il lavoro si è rivelato non così eccelso come pensavo, dunque informandomi l’ho evitato e aspetterò magari di trovarlo in forte sconto.

Oltre a recensore sei anche un autore molto prolifico di guide ai trofei. Hai arricchito il nostro forum con informazioni di prima qualità che hanno dato modo a moltissimi giocatori di poter ottenere aiuti sulla strada verso il Platino. Come gestisci la creazione di una guida? Dai dei consigli ai lettori che potrebbero volerne scrivere una di loro pugno.

Così come le recensioni, vedo le guide come un aiuto fondamentale per condividere con i lettori la mia esperienza. Purtroppo non riesco a lanciarmi in lunghe sessioni di gioco, dunque non sono prolifico a livello di video, ma riesco a ricordare bene come completo certe sfide. Di solito, per una guida, lavoro per step: mentre gioco prendo appunti man mano che sblocco i trofei, dopodiché stendo in maniera discorsiva le informazioni e cerco di spiegare cosa ho fatto per raggiungere l’obiettivo. Una volta fatto, la guida si imbastisce praticamente da sola.

I colleghi del forum, Daniele su tutti, sono bravissimi a inserire le mie guide nei nostri “scheletri”. Così anche l’occhio rimane appagato e si fornisce agli utenti un supporto pratico e veloce per la caccia. Se poi vedo che non riesco a ottenere specifici trofei ma qualcuno nel mondo ce l’ha fatta, un bel messaggio sul PlayStation Network è la mossa giusta. Ho completato la guida di Warhammer: Quest 2 collaborando con un francese, grazie al quale abbiamo scoperto come aggirare un glitch.

Nel corso della tua storia videoludica hai guadagnato i primi trofei nel lontano 2009. Il tuo primo Platino è stato Ratchet & Clank: A Spasso nel Tempo il primo dicembre dello stesso anno. Ma moltissimi giochi sono stati lasciati a metà, tra cui il primo Uncharted, il primo Bioshock e il primo Prototype, tutti e tre giochi single player non troppo complicati. Inoltre, se guardiamo le tue statistiche, hai un tasso medio di completamento del 50% circa. Cosa ti spinge a decidere di conquistare un Platino rispetto al mollare il gioco e passare ad altro?

Ci sono alcune cose che mi fanno davvero irritare nelle liste trofei. Sopporto davvero a fatica le coppe che obbligano a fare cose che non sono nelle mie corde: speedrun, sfide online e multirun sono di solito le sfide che mi fanno scappare. Uncharted è un gioco che ho amato alla follia e che ho terminato. Per ottenere il Platino però avrei dovuto rigiocarlo alla massima difficoltà e cercare tutti i collezionabili. Non me la sono sentita, malgrado il povero Drake avesse bisogno di me.

Discorso diverso va fatto per Prototype. Come detto qualche domanda fa, sono un giocatore che o si fa rapire da un prodotto o se ne stufa rapidamente. Il gioco di Radical Entertainment mi ha davvero coinvolto poco, tant’è che non l’ho mai completato.

Quali sono i titoli che attendi di più per la fine di quest’anno o per l’anno prossimo, e perché?

Il 2023 è appena all’inizio, dunque non so cosa ci riserveranno i prossimi 12 mesi. Quello che so è che al momento ho puntato SpongeBob: The Cosmic Shake, Suicide Squad: Kill the Justice League e soprattutto Diablo IV. Tra tutti i prodotti in arrivo, credo che quello di Blizzard sarà il vero capolavoro dell’anno.

Sono incuriosito anche da Hogwarts Legacy, da amante della saga di Harry Potter, anche se probabilmente aspetterò qualche tempo prima di aggiudicarmelo. Il cuore inoltre batte per Final Fantasy XVI che per la prima volta parlerà italiano, anche se la paura è quella di rimanere scottati. Chi vivrà vedrà…

Guardando il tuo profilo si possono dedurre due cose: la prima è che sei un amante dei giochi di avventura d’azione, spaziando dai LEGO ai vari Sherlock Holmes, Harry Potter e via dicendo. La seconda è che dal 2018 in poi hai iniziato a platinare decisamente molto di più rispetto ai nove anni precedenti. Cosa è cambiato in te (o nell’offerta videoludica) che ha fatto scattare la molla del Platino? Inoltre, quali sono i tuoi generi preferiti?

Per il primo punto, ammetto di avere una passione per le avventure (soprattutto in single player): mi piacciono i titoli che mi raccontano qualcosa, che mi intrattengono. Ovviamente non ditelo a eFootball, che è sempre nella mia libreria e che non perdo mai l’occasione di avviare.

Per il secondo punto invece, non sono cambiato tanto io ma il mercato dei videogiochi. I negozi digitali sono stati invasi da titoli il cui Platino può essere sbloccato in mezz’ora: avendone dovuti recensire parecchi, perché non fare uno sforzo in più per una bella coppa blu? Questo spesso mi toglie tempo per dedicarmi a opere più corpose, ma purtroppo è anche necessario per gestire le richieste degli sviluppatori.

A volte poi, come per i titoli Gamuzumi, bastano una decina di minuti (se non meno) per ottenere un doppio Platino sia su PlayStation 4 che su PlayStation 5. Come si suol dire, è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo…

Per concludere, alcune domande flash…

  • Prima i giochi o prima i trofei?
  • Prima i giochi (meglio se con dei buoni trofei).
  • Battle royale sì o battle royale no?
  • Battle royale no.
  • Fisico o digitale?
  • Mi piace il fisico, ma dico digitale.
  • FIFA o PES?
  • eFootball, PES non esiste più caro mio.
  • COD o Battlefield?
  • Il cuore dice COD (quanto meno per un glorioso passato).
  • Storia o gameplay?
  • Storia.

Grazie ancora e alla prossima, se vorrai!

Grazie a te, alla prossima!

Platino oro argento bronzo trofei

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Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.