7 Days To Die – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: TellTale Games Developer: The Fun Pimps
Piattaforma: PS4 Genere: Survival Giocatori: 1-2 (Online: 2-4) PEGI: 18 Prezzo: 34,99€

Dopo 5 anni in versione alpha su Steam e circa 32000 recensioni positive, i ragazzi di Telltale, in qualità di publisher, portano su console l’opera dei The Fun Pimps: 7 Days To Die, un survival open world dove il nostro scopo sarà sopravvivere il più a lungo possibile tramite un sistema di crafting che ricorda molto quanto già visto in Minecraft. Purtroppo la versione console porta con se tantissimi bug, errori, una grafica mediocre, freeze continui e chi più ne ha più ne metta. Di per sè non sarebbe un problema, conoscendo lo stato del gioco, ma sulla console Sony viene venduto sia in digitale che in versione retail come “gioco completo” e per questo ci sentiamo di bocciarlo su tutta la linea, ma vediamo nel dettaglio cosa offre il gioco.

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Parola d’ordine sopravvivere

Gli zombi non stancano mai e 7 Days To Die ci porta in mondo post-apocalittico dove il nostro scopo sarà sopravvivere contro orde di zombi assetati di sangue, mentre dovremo costruire armi, vestiti, oggetti, attrezzature e un rifugio sicuro. Appena entrati nel menù principale troveremo svariate opzioni a partire da ben sei diversi livelli di difficoltà; potremo poi modificare la quantità di risorse craftabili, la mobilità degli zombi (di base di giorno sono più lenti, mentre di notte più veloci ed aggressivi), la durata del giorno, il tipo di mappa e quant’altro. Una volta settato tutto possiamo entrare in partita e qui, crolla tutto.

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Una volta entrati in partita lo spettacolo che ci si presenta davanti è quasi imbarazzante per un gioco uscito nel 2016 su PlayStation 4, lo sottolineiamo ancora una volta; notiamo subito che le mappe sono praticamente vuote, infatti potremo camminare per chilometri senza trovare assolutamente nulla, ad esclusione di qualche costruzione e ovviamente animali e zombi.

Ad ogni partita avviata avremo sempre un piccolo tutorial che ci mostrerà le basi del crafting, portandoci a costruire un’ascia, una mazza, un arco ed i primi vestiti dopodichè spetterà a noi e solo a noi muoverci nel vasto mondo di 7 Days To Die. Dopo il tutorial però, capiamo subito che muoversi nel gioco, costruire, craftare e sopravvivere diventa del tutto inutile, non avremo infatti nessun tipo di quest che ci invoglierà ad avanzare e di conseguenza la noia raggiunge livelli altissimi nel giro di pochissimo tempo, inoltre, a condire il tutto, ci sono dei freeze continui dell’immagine circa ogni 10 secondi, che rendono l’esperienza di gioco davvero frustrante e fastidiosa.

Inoltre l’interfaccia utente e il menù di gioco non sono minimamente stati adattati ad un pad. Aprendo il menù dovremo muoverci grazie all’analogico sinistro che fa da mouse e rende ancora più palese la non ottimizzazione console che grava sul titolo in maniera irrimediabile.

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In tanti è meglio. A volte.

Fortunatamente (o sfortunatamente) abbiamo anche tre modalità multiplayer, modalità che dovrebbero essere il cuore del gioco.

Si parte con un multiplayer in locale per due giocatori, dove potete gustare tutti gli errori – o orrori – di gioco in compagnia di un amico (chee probabilmente a fine partita non sarà più vostro amico, dunque scegliete bene). Attenti, soprattutto, a non morire, altrimenti il respawn vi farà apparire in un punto casuale della mappa, separandovi così definitivamente prima della fine della sessione di gioco.

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Abbiamo poi due modalità online, “Creativa” e “PvP”. La modalità creativa prevede di entrare su una mappa casuale e iniziare a creare con altre persone online, c’è da dire però che lo spawn sulle mappe è totalmente casuale e quindi potrebbero volerci ore prima di trovare qualcuno.

Purtroppo dopo svariati tentativi abbiamo desistito dal verificare se la nostra fosse stata solo sfortuna (non crediamo), dato che i server ci buttavano fuori già solo nella ricerca della partita. Siamo però riusciti a provare la modalità competitiva PvP, ma dopo più di un’ora a girovagare per la mappa senza una meta o un obiettivo purtroppo nessuno dei quattro utenti presenti si è fatto vivo (in tutti i sensi).

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Trofeicamente parlando…

Anche in ambito trofei il gioco diventa lunghissimo e a tratti frustrante. Con i suoi 44 trofei, Platino compreso, 7 Days to Die ci mette di fronte a trofei dove dovremo craftare 5000 oggetti, uccidere 2500 zombi, uccidere 2500 giocatori reali, viaggiare per 1000 kilometri, morire 500 volte e sopravvivere la bellezza di 1250 (circa 21 ore) nella modalità single player. Il male fatto trofeo, praticamente.

VERDETTO

E' indecente vedere un gioco del genere sugli scaffali e negli store digitali; se fosse stato pubblicato in versione alpha, come la controparte PC, ci si poteva anche passare sopra a vari problemi che affliggono il gioco, essendo appunto in versione alpha, ma qui viene venduto come "gioco completo" e addirittura al doppio del prezzo di Steam. Evitatelo come la peste.

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.