AER – Memories of Old – Recensione

Sviluppatore: Forgotten Key Publisher: Daedalic Entertainment Piattaforma: PS4 Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 14,9 9€ Italiano:

Contro la banalità della vita quotidiana, l’essere umano è votato all’esplorazione, alla ricerca di verità nascoste, e quando gli è impossibile descrivere un fenomeno attraverso meccanismi logici, compensa con la fantasia. Nascono così racconti leggendari e personaggi i quali prendono forma attraverso le parole di ogni oratore che avrà il piacere e l’onore di narrarne le gesta, andando a porre le basi per una mitologia in continua evoluzione.

Ma quando gli ultimi uomini cadono e della civiltà rimane solo un ricordo sfocato, ai sopravvissuti non resta che mirare il cielo con occhi spenti, in cerca di molte risposte ad altrettante domande. Il passato è ancora presente come una cicatrice impressa nelle menti di alcuni e alla protagonista spetta il compito di scoprire il velo e illuminare la via verso la verità. Sarà un pellegrinaggio che la vedrà spostarsi tra isole verdeggianti, montagne innevate e grotte spettrali, un cammino spirituale che in un battito d’ali rischiarerà gli sguardi mesti di ognuno per ricoprirli di una nuova speranza.

AER – Memories of Old è un’avventura all’insegna della quiete e della calma, un prodotto che ha del potenziale, una biblioteca di racconti mitologici sparsa per tutto il mondo e volontà di spiccare il volo, ergersi sulla montagna più alta e gridare il proprio nome, che possa essere ascoltato fra altri esponenti del genere.

Ricordi dei tempi andati

AER – Memories of Old è un racconto interattivo silenzioso che si apre su un mondo devastato dagli Antichi, lo stesso popolo che tempo addietro prosperava in quelle stesse terre. L’origine del disastro avvenuto è ancora avvolta nel mistero, ma gli effetti sono più che evidenti: la Grande Divisione, così definita dagli abitanti, ha causato il cedimento dei territori, frammentati in tante, piccole isole fluttuanti sospese nel cielo. La realtà che si apre di fronte ai nostri occhi è tanto fumosa quanto suggestiva, rivelando spazi sconfinati capaci di far acuire i nostri sensi di esploratori mentre delle soffici, enormi nuvole rosacee fanno da cornice e da limite estremo a un mondo liberamente accessibile.

L’impossibilità di scorgere altre realtà volgendo lo sguardo verso il basso lascia immaginare che il nostro sia un universo parallelo, fuori dall’ordinario, letteralmente sospeso, intrappolato in una coltre di nubi. Ogni lembo di terra ha qualcosa da nascondere e merita di essere visto, dai più blandi paesaggi ai frammenti che possano avvicinarci a scoprire la verità. Noi siamo i prescelti, incaricati di svelare i segreti sull’oscuro passato dei nostri avi, e mai come questa volta potremo dire che sarà più piacevole e importante il viaggio dell’arrivo stesso.

Passero solitario

Auk è una pellegrina diversa dagli altri abitanti della Terra, una ragazza speciale poiché in possesso di un potere tanto unico quanto importante. Svegliatasi all’interno di uno spazio sotterraneo, scivola fra ciottoli e rivoli d’acqua per tornare alla luce del sole; ad attenderla c’è un anziano saggio, che le darà una prima indicazione sul percorso da intraprendere. Gli Antichi, prima della loro scomparsa, hanno edificato tre templi, che saranno la meta del nostro cammino, lungo il quale mille distrazioni, piccoli dettagli e molto altro attireranno la nostra attenzione.

Tutto il gameplay poggia le basi sul principio cardine dell’esplorazione libera. A prova di ciò l’assenza di una mappa a schermo o di qualsiasi altro riferimento, fatta eccezione per i punti cardinali posti nella parte superiore della visuale, come una bussola. L’HUD è infatti spoglio di ogni altro indicatore, lasciando allo sguardo il piacere di una vista rilassante sulla scia del vento e delle volute generate dal nostro passaggio. Auk ha la capacità straordinaria di tramutarsi in un piccolo volatile, il che, pad alla mano, si traduce nella doppia pressione del tasto pensato per il salto. Ciò le consente di trasportarsi fra le varie isole galleggianti, di volteggiare fra i cieli e immergersi nelle soffici, schiumose nuvole per riemergere a tutta velocità verso terre dal clima sempre diverso. Una mescolanza di paesaggi fertili si aprono fra sud ed est, montagne e lande innevate si stagliano verso nord e ancora altre terre galleggianti ricche di segreti a ovest.

Poligoni nudi fluttuanti

Se con il termine “gioco” ci si riferisce alla sfida e alla possibilità di perdere o vincere, allora siamo davanti a un non-gioco: AER – Memories of Old non contempla battaglie, scontri né game over, tanto che, rischiando di precipitare, un veloce guizzo ci riporterà all’ultimo punto di salvataggio, sulla terraferma. L’unica prova a cui può ambire il giocatore è la scoperta progressiva di segreti e la risoluzione di alcuni puzzle disseminati fra strutture all’aperto e altre all’interno di grotte, più o meno grandi, che fungono da dungeon. L’avventura prosegue così, per qualche ora appena, fra un volteggio e una camminata, o meglio dire scivolata, con la protagonista che pare slittare fra l’erba e la neve indistintamente.

Nel corso del viaggio Auk sfrutta una lanterna, che porta sempre con sé, per portare alla luce gli spiriti degli abitanti del passato, sagome eteree senza volto che hanno lasciato messaggi disparati ai posteri, da preghiere e grida di battaglia a urla disperate in cerca di speranza. Illuminandone i simboli, potremo portare alla luce questi ricordi, farne tesoro e proseguire, consci di aver carpito un nuovo tassello per conoscere tutta la verità sull’oscuro passato di questo mondo.

Il comparto artistico di AER – Memories of Old è una delle colonne portanti di tutta la produzione. I brani sono sempre azzeccati, con alcune melodie che si innescano al momento di spiccare il volo e ci accompagnano fra note rilassanti, per poi avere un incedere veloce per darci la carica e sbattere le ali con vigore verso la destinazione.

L’atmosfera restituita dalla grafica ricorda titoli passati a cui i ragazzi di Forgotten Key devono molto, fra cui Journey o il recente InnerSpace. In questo caso, tuttavia, i dettagli sono ridotti al minimo e tutta la struttura è stata delineata attraverso l’uso di poligoni nudi, che restituiscono una visione efficace per il significato che porta questa opera, a volte troppo spigolosa, come negli ambienti sotterranei.

Trofeisticamente parlando: chi cerca trova!

I trofei girano attorno all’esplorazione e richiedono di scovare tutti i segreti, di parlare con tutti gli spiriti, oltre a terminare il gioco. Sono circa venti in totale, più il tanto agognato Platino, e se avrete il desiderio di immergervi in questa breve ma rilassante avventura potete consultare l’elenco trofei sul forum PlayStationBit.

VERDETTO

Alla larga chi è abituato all'azione. AER - Memories of Old è un'avventura rilassante e tranquilla capace di cullare il giocatore per una manciata di ore all'interno di un mondo costellato da isole fluttuanti circondate da soffici, abnormi nuvole. Il nostro personaggio può tramutarsi in un volatile per librarsi in aria ed esplorare ogni luogo. Fatta eccezione per qualche enigma piuttosto semplice da risolvere, AER può essere visto come un non-gioco, se con questo termine si fa riferimento alle sfide, alle vittorie e alle sconfitte. Non che sia un difetto, visto che lo scopo dei Forgotten Key era di trasportare il giocatore in un mondo di queste fattezze. Nonostante la base sia simile a molti titoli, AER - Memories of Old cerca di farsi strada per mostrare la sua identità, caratterizzata da un fascino magnetico. Il design minimale, i colori chiari e la mitologia che permeano tutta la narrazione sono un ottimo invito per provare a vestire i panni di Auk e librarsi in volo verso un nuovo viaggio.

Guida ai Voti

Maria Enrica
Grata dal 1994 ai videogiochi per sopperire a pigrizia e mancanza di fantasia, è stata svezzata da mamma Nintendo, allevata da Sony fin dalla prima PlayStation, cresciuta con un pad in mano e il Game Boy Advance nell'altra. Laureanda in Lettere classiche, avversa ai videogiochi in digitale, sogna per questo una casa dove custodire una collezione degna di tale nome.