Agents of Mayhem – Recensione

Sviluppatore: Volition Games Publisher: Deep Silver Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Dopo le esagerazioni mostrate nei quattro capitoli dedicati alla saga di Saints Row, Volition Games e Deep Silver ci presentano Agents of Mayhem, spin-off della serie che prende il via esattamente dopo uno dei finali visti nel DLC del quarto capitolo: Gat out of Hell. Niente più poteri magici, niente più voli o acrobazie, solo tanta distruzione, ironia a palate e caos a ogni angolo di Seoul.

Welcome to the Mayhem!

Ci troviamo quindi nella capitale della Corea del Sud. Il dottor Babylon, leader del gruppo criminale L.E.G.I.O.N. (League of Evil Gentlemen Intent On Obliterating Nations), si prepara ad attaccare la città nel tentativo di accaparrarsi un meteorite che orbita vicino al pianeta per recuperare cristalli nascosti al suo interno, capaci di alimentare le armi dell’associazione a energia cosmica, così Persephone Brimstone decide di fondare i M.A.Y.H.E.M. (Multinational Agency for Hunting Evil Masterminds), un’organizzazione di agenti segreti pronti a combattere a protezione della Terra, con un’unica ragione comune: l’odio verso L.E.G.I.O.N.

Agents of Mayhem, proprio come Saints Row, è uno sparatutto in terza persona ambientato in una Seoul futuristica completamente esplorabile a piacimento e in ogni istante; fin dall’inizio infatti non ci saranno porzioni di mappa chiuse, ma possiamo scatenare una pioggia di proiettili contro gli eserciti LEGION senza nessun ritegno. Il titolo trasuda ignoranza da ogni i pixel, anche se, fortunatamente, non così tanta come nella saga principale; è infatti un titolo creato al solo scopo di spegnere il cervello per qualche ora e sparare a tutto ciò che si muove, eliminando però la volgarità e le cattive maniere presenti in Saints Row. Pur essendoci una lunga storia di fondo, questa non è sicuramente memorabile, i ragazzi di Volition però hanno avuto delle idee davvero interessanti, non sotto l’aspetto narrativo, questo è ovvio, ma per quanto riguarda il gameplay.

Who you ganna call? Agents of Mayhem!

Come dicevamo, Agents of Mayhem è sostanzialmente un TPS open world, quello che però differenzia il titolo dalla massa è la caratterizzazione “hero based”. Ogni volta che usciremo dalla nostra base Ark, per arrivare a Seoul, sarà possibile scegliere tre eroi, su un roster di dodici, da portare sul campo di battaglia, liberamente selezionabili in ogni instante di gioco con la semplice pressione del D-pad. Sarà necessario cambiare spesso eroe, questo perché siccome il gioco non prevede coperture, il giocatore avanzerà sempre e comunque a testa bassa, il che porterà a parecchie morti degli agenti; inoltre una profonda differenziazione dei nemici obbligherà la creazione di squadre sempre diverse, per affrontare situazioni diverse, questo perché ogni eroe avrà le proprie, uniche, abilità e i propri punti di forza e non, contro determinati nemici. Il gioco inizierà con solo tre eroi disponibili, starà poi al giocatore effettuare le relative missioni secondarie e sbloccare i restanti nove agenti per completare il roster (missioni, purtroppo, sempre uguali tra loro).

Ogni agente ha quindi le sue personali abilità, e grazie ai punti esperienza accumulati sarà possibile potenziare a scelta ogni abilità attiva o passiva. Gli eroi disporranno anche di un’abilità speciale da poter usare in combattimento ma, prima di poterla riutilizzare, sarà necessario attendere un breve cooldown, proprio come accade in Overwatch, con la sola differenza che questa volta tutto è pensato per una fruizione completamente offline. Oltre alle varie abilità, gli eroi disporranno di una specializzazione, che purtroppo servirà solo in rare occasioni durante alcune missioni, di un piccolo scatto e/o invisibilità per un breve periodo.

Infine ogni agente disporrà di una personalissima abilità MAYHEM, che possiamo tranquillamente definire “ultimate”; una volta caricata la rispettiva barra, sarà possibile scatenare tutta la potenza del nostro agente contro le schiere nemiche. Le ultimate variano da malattie infettive fino a raggi laser sparati da un satellite, da torrette stordenti a esplosioni in stile film hollywoodiano, insomma, ne avremo per tutti i gusti.

A tutti gli agenti di MAYHEM!

Vi spegniamo al volo l’entusiasmo segnalandovi la totale assenza di una modalità cooperativa online. Dovremo quindi salire di livello, potenziare i nostri agenti, completare una miriade di missioni secondarie e incarichi, districarci fra ben 15 difficoltà (essenzialmente come già visto in Diablo 3, con ogni difficoltà che ci darà un bonus in denaro e XP) e portare caos e distruzione a Seoul completamente da soli; inizialmente ci siamo trovati parecchio spiazzati, questo perché l’intero titolo è costruito come se dovesse ospitare appunto una cooperativa, cosa che invece, a conti fatti, non è.

Fare e rifare la stessa ***** di cosa, ancora e ancora… 

Anche le missioni sono purtroppo un punto dolente del titolo, queste risultano infatti tutte uguali tra di loro, senza un minimo di differenziazione. Le missioni principali prevedono tutte il raggiungimento di un punto A, l’uccisione di un piccolo numero di nemici, il raggiungimento di un punto B e, ancora, l’uccisione di ulteriori nemici o la pressione di un bottone per completare la suddetta missione. Quelle secondarie, invece, sempre attive sulla mappa, restano comunque sempre le stesse fra una piccola varietà, come liberare un prigioniero, requisire un auto, distruggere un veicolo LEGION e le immancabili prove a tempo; anche qui restano sempre le medesime, si tratterà infatti di liberare un singolo prigioniero messo sempre in bella vista su un tetto, rubare un’auto parcheggiata senza nessun controllo o distruggere un veicolo che, nel 90% dei casi, dopo il primo colpo si incastrerà contro un muro e vi permetterà di disintegrarlo senza doverlo inseguire.

I covi LEGION invece (le basi segrete dei cattivoni), sono pressoché tutte fotocopie gli uni degli altri, con le stesse stanze, gli stessi nemici e, sfortunatamente, sempre gli stessi obiettivi o pulsanti da premere (letteralmente).

La mappa al contrario è particolarmente interessante, questa infatti pur essendo relativamente piccola, non si sviluppa in orizzontale, ma bensì in verticale, così da poter sfruttare il triplo salto, dato in dote a ogni agente. In quanto a grandezza, purtroppo, risulta davvero piccolissima (per attraversarla da parte a parte impiegherete non più di due minuti), ma non è necessariamente un lato negativo, questo perché ci ritroveremo spesso a viaggiare da un punto all’altro e, ancora più spesso, inseguiti dalle pattuglie LEGION sempre pronte a speronarci.

Anche sotto l’aspetto grafico la mappa è veramente ben disegnata; lo stile futuristico di Seoul è molto interessante e bello da vedere, piena di auto e persone. Meno bella è la “vita” che popola la città, praticamente inesistente, con incidenti continui e cittadini che spesso non battono ciglio alla distruzione che li circonda.

Trofeisticamente parlando: un caos di trofei

In ambito trofei Agents of Mayhem si difende egregiamente portando con sé un set di trofei più che abbordabile. Il titolo ci permette di recuperare la bellezza di 50 trofei, Platino compreso, suddivisi in 42 bronzi, 4 argenti, 3 ori fortunatamente non troppo difficili da ottenere. Oltre ai trofei che richiedono di completare la trama principale del titolo, viene chiesto di portare al livello 40 un singolo agente (su 12 totali, ricordiamo), trovare tutti i collezionabili sparsi per la mappa, completare tutte le missioni secondarie e avanzare nella modalità “Conflitto Globale”, una sorta di modalità Confraternita già vista in Assassin’s Creed, dove sarà possibile mandare agenti in giro per il mondo per completare missioni a tempo (tutto in automatico). Una volta completata tale modalità, sarà possibile lanciare un assalto a Mosca, distruggendo la basa principale LEGION. I restanti trofei si basano sul completare le missioni secondarie di ogni eroe (una per agente) sbloccando così tutte le skin da equipaggiare.

VERDETTO

Agents of Mayhem è un ottimo mix di ignoranza e trash anni Ottanta, portati in una futuristica città piena zeppa di nemici. Non è sicuramente un capolavoro, ma vi regalerà qualche ora di sano divertimento, senza pensare troppo a chi uccidere e perché. Non è un titolo che va giocato in un sol boccone, la moltitudine di missioni troppo simili tra loro porterà alla noia parecchio facilmente, consigliamo quindi di provarlo a piccole dosi; la vasta scelta di eroi inoltre è sicuramente il pezzo forte del titolo, tra armi e abilità uniche avrete l'imbarazzo della scelta, soprattutto nel testare sempre squadre diverse per portare caos e distruzione all'interno di Seoul. Siamo fiduciosi nell'arrivo di qualche DLC che possa ampliare l'offerta di gioco, magari aggiungendo una modalità cooperativa, nuovi eroi da livellare e, perché no, nuove porzioni di mappa da visitare.

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.