AO Tennis 2 – Recensione

Sviluppatore: Big Ant Studios Publisher: Bigben Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Sport Giocatori: 1-4 (Online: 2-4) PEGI: 3 Prezzo: 54,99 € Italiano:

Il rapporto del tennis con il mondo dei videogiochi ha conosciuto un momento buio, un Medioevo, per così dire, nel quale l’offerta per gli amanti di questo sport era scarsa se non nulla. Una mancanza poco giustificabile, alla luce della presenza importante di versioni videoludiche di altri sport meno seguiti globalmente e anche in virtù di una trasposizione da realtà a gioco che, sulla carta almeno, sembrerebbe meno complessa e articolata.

In ogni caso, il Rinascimento si è avviato nel 2018, con ben due titoli (tre, se consideriamo il buon Mario) dedicati al tennis. Sebbene uno dei due fosse il disastroso e appena abbozzato Tennis World Tour, l’altra proposta era quell’AO International Tennis di cui ci accingiamo a recensire il seguito. L’interpretazione del tennis firmata Big Ant Studios e Bigben Interactive era riuscita, soprattutto dopo alcune sistemazioni in corsa, a lasciare intravedere qualcosa di buono, i cui sviluppi non potevano non sfociare in AO Tennis 2.

AO Tennis 2

Australian Open, ma non solo

La licenza ufficiale del gioco riguarda, come recita il titolo stesso, gli Australian Open, in partenza proprio in questi giorni. Al primo torneo del Grande Slam è dedicata una modalità apposita, ma AO Tennis 2 ha molto altro da offrire. Non manca la modalità Esibizione per impostare una partita rapida e lanciarsi subito nell’azione, così come la modalità Scenario nella quale mettersi alla prova con requisiti per la vittoria più stringenti e personalizzati. Il tutto, magari, dopo aver preso confidenza con i comandi di gioco affrontando il semplice ma completo tutorial o i numerosi minigiochi di allenamento disponibili nell’apposita sezione.

Il fiore all’occhiello del gioco è però la modalità Carriera, che segue le orme di quello che è Il Viaggio nella serie FIFA. E’ la nuova strada dei giochi di sport, che condiscono e arricchiscono la loro proposta con storie umane a fare da filo conduttore tra un match e l’altro, e AO Tennis 2 la implementa con buoni risultati. Possiamo scegliere un giocatore esistente e affermato, o crearne uno da zero, e seguirlo per un intero anno crescendo con lui.

Nello specifico, dopo aver definito aspetto, abitudini e abilità del nostro alter ego attraverso un editor ricchissimo, potremo pianificare mese per mese la nostra tabella di marcia. Tra allenamenti, tornei e settimane di riposo, saremo noi a decidere il nostro percorso e a spingere o meno sull’acceleratore per scalare il ranking mondiale. Non solo, ma dovremo fare i conti con sponsor, gestione delle spese e dello staff e rapporti con la stampa e con il pubblico, anche attraverso brevi ma divertenti conferenze post-partita con risposte multiple.

AO Tennis 2

Più simulativo che arcade

Non è facilissimo distinguere tra simulazione e arcade in un gioco dedicato a uno sport non ricchissimo di fondamentali come il tennis. Giocando ad AO Tennis 2 si ha però la netta sensazione che Big Ant Studios abbia lavorato con l’idea della simulazione realistica, evitando le esagerazioni esaltanti ma poco verosimili e prediligendo un gameplay pulito, lineare, a suo modo ragionato, pur nei limiti imposti dalla rapidità degli scambi da campo a campo.

A livello di controlli, il gioco è esattamente ciò che ci si aspetta. Ogni tasto del DualShock è abbinato a un tipo di colpo (piatto, topspin, pallonetto e slice) e gli stessi tasti premuti simultaneamente al grilletto destro ammorbidiscono o rendono più aggressivi i colpi. La levetta sinistra gestisce il movimento del giocatore e la direzione della palla. Per colpire non dobbiamo premere, ma caricare il tiro e rilasciare il tasto al momento giusto, ed è proprio durante il caricamento che possiamo prendere la mira con precisione.

Il ritmo, come dicevamo, è elevato nella misura in cui lo è quello del tennis vero. In altri termini, dimentichiamoci frenesia e acrobazie delle dita sul controller, ma prepariamoci comunque a scambi incalzanti e a diagonali che ci costringeranno a corse disperate nel tentativo di recuperare in extremis la palla. Se vi piace il tennis, vi piacerà AO Tennis 2; se vi piace videogiocare a tennis, potreste trovarvi a desiderare qualche meccanica più immediata e qualche esagerazione qua e là, a discapito del realismo.

Un labirinto di contenuti

Ferme restando le meccaniche di base, le occasioni di metterle in pratica sono numerose e varie, tra carriera, tornei, match rapidi da soli o con amici in locale e partite online, sia in singolo che in doppio. Ma gli sviluppatori hanno voluto arricchire ulteriormente le possibilità con un’intera sezione del gioco, l’Accademia, dedicata a contenuti creativi. In questa “scatola dei giocattoli” possiamo plasmare nuovi giocatori (magari per arricchire il roster ufficiale non nutritissimo del titolo), liste di tennisti preferiti, campi personali, centri sportivi e scenari di gioco con regole personalizzate.

Ogni editor presenta una quantità di opzioni e regolazioni fini davvero invidiabile, con il rischio di perdercisi se ci si approccia a cuor leggero. In questo modo noi e gli altri possessori del gioco possiamo diventare co-sviluppatori, creando e condividendo contenuti aggiuntivi che poco cambiano in termini di gameplay, ma che espandono le possibilità e dimostrano in ogni caso un’attenzione per i fan.

AO Tennis 2

Game, set, match

Citiamo per completezza alcune piccole chicche che danno colore all’esperienza tennistica ricreata nel gioco. Potremo, ad esempio, contestare una decisione arbitrale e chiedere un replay dopo un punto dubbio. Potremo scegliere testa o croce prima del match e, se vinciamo, decidere se servire o ricevere. Non solo, ma al termine di uno scambio potremo reagire in maniera positiva o negativa, attirandoci le simpatie o il disappunto del pubblico e creandoci questa o quella reputazione sul campo. Bene anche la presenza di molti livelli di difficoltà, per adattarsi a tutte le esigenze.

I difetti non mancano e sono legati principalmente alla natura a budget medio-basso del gioco. Le animazioni non sono sempre fluidissime, le espressioni facciali dei giocatori e dei personaggi nelle cutscene della carriera lasciano spesso a desiderare e i video introduttivi pre-partita si ripetono sempre uguali a sé stessi. Il roster ufficiale, come già detto, non è vastissimo e punta tutto su Rafa Nadal e Ashleigh Barty. Anche la sensibilità del tiro e la scelta della direzione potrebbero risultare scomode per qualcuno, a meno di voler dedicare un po’ di tempo e pazienza all’impostazione quasi maniacale disponibile nel menù opzioni.

AO Tennis 2

La grafica è un altro aspetto discreto di AO Tennis 2. Nel complesso il compito è svolto bene, soprattutto nella resa dei giocatori famosi, ma non siamo certo ai vertici della generazione. Come dire: si vede che è un videogioco, cosa che in altri titoli tripla A è sempre meno scontata e che, volenti o nolenti, ci sta facendo abituare. Un po’ statico anche il contesto del campo dal gioco e del pubblico, ma in fondo sono dettagli. Buona ma non esaltante la colonna sonora nei menù, mentre durante i match sentiremo solo lo speaker e l’esultanza del pubblico ma nessuna telecronaca, neanche in inglese.

Trofeisticamente parlando: Platino a fil di rete

I trentatré trofei di AO Tennis 2 vi stuzzicheranno per la loro facilità e immediatezza, salvo poi farvi scontrare con la realtà di qualche coppa più lunga e di un paio legate alla fortuna che potrebbero farvi dannare. Inizialmente sarà comunque la fiera del “Pling!”, mentre per il Platino dovrete giocare numerose partite (anche se nessuno vieta di farle corte e a difficoltà bassa), provare l’online e riuscire a segnare dieci punti a tradimento con la palla smorzata dalla rete.

VERDETTO

Se siete amanti del tennis e volete un videogioco che possa rappresentarne un buon surrogato, senza spolverare glorie del passato, alla data odierna potete rivolgervi senza timori ad AO Tennis 2. Senza velleità da capolavoro del genere, il titolo di Big Ant Studios fa quello che deve fare, lo fa bene e serve il tutto con un contorno di modalità creative e possibilità di personalizzazione e condivisione che va oltre le attese. Passerete sopra a qualche difetto minore e a una grafica non al top della generazione e apprezzerete il gameplay pulito, lineare e simulativo che ricrea le emozioni del vostro sport preferito.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.

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