Aragami: Shadow Edition – Recensione

Sviluppatore: Lince Works Publisher: Lince Works Piattaforma: PS4 Genere: Stealth Giocatori: 1 (Online: 1-2) PEGI: 16 Prezzo: 24,99 € Italiano:

Fin dall’alba dei tempi, le storie fantastiche hanno due onnipresenti fronti contrapposti: la luce e l’oscurità, solitamente il bene e il male, protagonisti e antagonisti. Il team spagnolo Lince Works decide di rompere il cerchio e dar vita al progetto Twin Souls: The Path of Shadows, successivamente rinominato Aragami, in cui staremo dalla parte dell’oscurità. Avrete certamente già sentito parlare di questo gioco in quanto non è di fresca uscita; in questa recensione vi parleremo di Aragami nel suo complesso, avendo messo mano alla succulenta Shadow Edition, edizione speciale che comprende il gioco base con inclusi i numerosi update e i DLC, ossia Nightfall e Assassin Masks. Vediamo insieme come se la cava Aragami due anni dopo il suo rilascio.

Attento a ciò che non puoi vedere

Nell’evocativo Giappone feudale impersoneremo Aragami, uno spirito vendicativo richiamato da Yamiko, nobildonna che è stata misteriosamente catturata dall’esercito della Luce di Kaiho dopo la sconfitta di Nisshoku, un paese precedentemente guidato dalla misteriosa imperatrice dell’Ombra, ora intrappolata in una prigione magica. Lei sogna la libertà e l’Aragami, senziente ma senza memoria alcuna, decide di aiutare la ragazza in difficoltà liberandola dalla prigionia.

Il protagonista vagherà, facendosi strada tra i temibili generali di Kaiho, in cerca di sei particolari talismani che saranno in grado di liberare la fanciulla entro la notte in corso, in vista del fatto che all’alba egli scomparirà definitivamente. I talismani al tatto sveleranno alcune visioni, che a poco a poco daranno indizi ad Aragami sulla storia delle persone che lo circondano e sulla sua vita precedente.

All’inizio i giocatori potranno vederla come una storia alquanto banale e lineare, tuttavia, quando meno lo si aspetta, Aragami sferra colpi di scena mozzafiato, che cambiano di volta in volta le carte in tavola e che tengono incollati allo schermo fino alla fine. Nonostante la longevità esigua (parliamo di 7-8 ore di gioco circa), Aragami riesce ad appassionare e a sorprendere i giocatori con un finale toccante e la profonda caratterizzazione dei personaggi, presente ma assopita in alcuni, ben più lampante in altri, in particolar modo Aragami, Yamiko e Sora.

Il leggendario Shadow Snake

Avviato il primo capitolo, un esaustivo tutorial ci guiderà verso le meccaniche di gioco. A prima occhiata, è già palese quanto il gameplay si rifaccia a quelle della saga di Tenchu; in Aragami tutto ciò che conta è il silenzio e la furtività, in quanto moriremo dopo un solo colpo subito, pertanto il gioco ci insegnerà a sfruttare i particolari poteri oscuri che ci permettono di diventare un tutt’uno con le ombre. Basterà stare all’interno di un cono d’ombra per essere quasi invisibili agli occhi dei seguaci della Luce e balzare agilmente tra zone oscure per aggirare o confondere i nemici, per eliminarli uno a uno o per sgattaiolare via; Aragami dà ai giocatori il via libera per agire seguendo un personalissimo approccio.

Alla katana e alla mimetizzazione si aggiungono le abilità dell’Aragami, utili skill che agevoleranno il nostro cammino e che renderanno molto più vario il gameplay. Il potere di cui più faremo uso sarà il balzo dell’ombra, che ci permetterà di smaterializzarci e attraversare un percorso fino a raggiungere l’ombra più vicina, abilità spesso spalleggiata dalla creazione di ombre, che consentirà ai giocatori di creare delle chiazze nere in giro per la mappa e usarle per un rapido teletrasporto.

Queste non metteranno in secondo piano la tecnica scomparsa, che ci permetterà di nascondere i cadaveri dei soldati che, se scoperti, non solo metteranno in guardia l’intera area (e quindi i nemici diventeranno molto più difficili da sorprendere), ma ci verranno anche sottratti dei punti dal ranking di fine missione, anche se si tratta di una meccanica arcade e non collegata ad alcun trofeo. Le tecniche principali, per non rendere il gioco troppo semplice, consumeranno di volta in volta l’essenza dell’ombra, una barra luminosa sulla cappa del nostro protagonista che potrà ricaricarsi solo se all’interno di una zona avvolta nell’oscurità; l’essenza non si ricaricherà mai fuori dalle ombre e, a peggiorare le cose, le fonti di luce la scaricheranno velocemente, rischiando addirittura di ucciderci.

Molto, forse troppo utile è il richiamo del corvo Kurosu, che ci guiderà ogni qualvolta lo vorremo verso il nostro attuale obiettivo; una volta potenziato ci mostrerà a schermo le ubicazioni precise di tutti i soldati che avremo marchiato e il loro campo visivo (un’abilità mista del sistema di  Uncharted e del Soliton Radar dei Metal Gear), nonché tutti i punti di interesse, incluse le pergamene, la fonte dei punti abilità. Alcune di queste, di nuovo per non rendere le cose troppo semplici, sono a utilizzo limitato; rientrano in questa categoria le abilità offensive, come lanciare kunai per colpire dalla distanza o posizionare Shinen, trappole che una volta attivate genereranno una sorta di buco nero intento a risucchiare i nemici limitrofi, o ancora Kage, tecnica per l’invisibilità.

La notte è oscura e piena di terrori

Il gameplay è chiaramente il pezzo forte di Aragami, tuttavia non esente da difetti. A cominciare dal sistema di puntamento, poco ottimizzato su PlayStation 4 specialmente quando si parla di effettuare in fretta e furia un balzo dell’ombra. Collegato al balzo vi è un escamotage per raggiungere luoghi chiaramente non voluti dagli sviluppatori, exploit spesso causati da bug che non caricano alcune texture quando la telecamera gira in una determinata direzione.

Ombre gemelle

Altro grosso problema è l’intelligenza artificiale dei soldati, troppo rigida e poco credibile, soldati che faranno finta di non vederci in alcune occasioni (in particolare gli arcieri) e che, anche dopo aver nascosto i cadaveri, tralasceranno il sangue sparso a terra senza farsi domande. Ciò vale anche per la difficoltà massima, anche se in questo caso i nemici ci vedranno fin troppo bene e finirà per essere un’esperienza frustrante. Si aggiunge alla lista dei difetti una certa ripetitività, con obiettivi identici in quasi tutti e tredici gli stage (eccezion fatta per l’espansione Nightfall, ma ci arriveremo fra poco). Partiti in un determinato punto della mappa, bisognerà farsi strada per arrivare al punto finale indicato da Kurosu, il più delle volte facendo deviazioni per trovare le sfere di luce da distruggere. L’unica variazione dell’obiettivo primario si ha durante le boss fight, che ricordano quelle della serie Batman Arkham; dovremo colpire di nascosto il nostro avversario da svariate posizioni, nasconderci al meglio delle nostre possibilità e cogliere di sorpresa i nemici pianificando le loro mosse.

Lince Works decide di aumentare la rigiocabilità di Aragami aggiungendo le medaglie Yurei, Kami e Oni, ottenibili completando uno stage rispettivamente senza farci mai scoprire, senza uccidere nessuno e, al contrario, massacrando tutti. Le missioni saranno anche ripetitive, ma gli obiettivi specifici da compiere, la scelta di un approccio molto personale e, soprattutto, la possibilità di giocare online con un amico, rendono Aragami estremamente rigiocabile.

Insieme al gioco base e alle stupende skin per il protagonista del pacchetto Assassin Masks, Lince Works ci ha dato l’opportunità di provare l’espansione Nightfall, un prequel della storia dell’Aragami. In Nightfall controlleremo a scelta Hyo, ex-consigliere dell’imperatrice dell’Ombra, o Shinobu, un’abile guerriera di Nisshoku fedele alla sua patria e al suo sensei, Hyo. Entrambi i personaggi sono palesemente ispirati a Rikimaru e Ayame della saga di Tenchu, un omaggio che abbiamo apprezzato.

Hyo, fin dall’inizio, riporterà una misteriosa ferita sul fianco destro inflitta da Tsuyoshi del clan Kaiho, ma ciò non gli impedirà di mettercela tutta per cercare di liberare l’imperatrice. Le azioni di Shinobu, però, vengono dettate solo dal desiderio di aiutare il suo maestro e riportare Nisshoku allo splendore del passato. Il background dei protagonisti è vago, e starà ai giocatori trovare le pergamene sparse per gli stage per leggere lettere, messaggi e resoconti che ci aiuteranno a collegare il tutto.

Due ninja tra le ombre

Il gameplay in Nightfall è leggermente diverso rispetto a quello del gioco base. La formula è essenzialmente la medesima, tuttavia si aggiungono novità come missioni in cui bisognerà sottrarre alcuni chiavi ai nemici per proseguire, giocare alla luce del sole e pedinare dei bersagli.

Insieme all’invisibilità che già aveva anche l’Aragami, Hyo e Shinobu utilizzeranno i kunai esplosivi, i fumogeni e l’abilità Ombra gemella, che richiamerà istantaneamente l’alleato verso un nemico per fargli eseguire un’uccisione furtiva. Nessun punto abilità sarà utilizzabile in Nightfall, ma questo non mancherà di collezionabili; si potranno infatti trovare in giro le katana di alcuni soldati morti di Nisshoku, che prenderemo per onorarne la memoria (e per far spuntare qualche trofeo, perché no).

L’espansione affina il gameplay, tuttavia ha una durata decisamente più esigua del gioco base; parliamo di soli quattro capitoli contro i tredici di Aragami, con assenza totale di boss fight e un finale antiadrenalinico, che però si collega alla perfezione alla storia di Aragami e Yamiko.

Un’ombra nella notte

Aragami è un diamante grezzo, considerando il comparto grafico. La grafica in cel-shading marcata dà stile all’ambiente, questo caratterizzato da un superbo level design fedele all’epoca a cui s’ispira, soprattutto in Nightfall. Elegante la scelta di non mostrare alcun HUD a schermo esclusi gli indicatori di Kurosu, che non sporcano le inquadrature e rendono il tutto più cinematografico. Tutti gli elementi da tenere sott’occhio sono riportati sulla cappa del protagonista.

Fa storcere il naso la mancanza di animazioni facciali per i personaggi, penuria che perdoniamo grazie agli intermezzi animati dallo stile indiscutibile anche se low cost. Mostrano carattere anche i costumi del pacchetto Assassin Masks, sette skin con colorazioni diverse dal design accattivante. Non troppo memorabili, ma comunque appropriate, le musiche e i suoni ambientali.

Trofeisticamente parlando: l’alba di una nuova partita

Come già si può intendere dalla guida ai trofei già presente nei nostri archivi, accaparrarsi il trofeo di Platino di Aragami non sarà un’impresa troppo complicata. Bisognerà essenzialmente finire la storia, ottenere tutte le medaglie Yurei, Kami e Oni terminando almeno due volte lo stesso stage e, nel frattempo, trovare le pergamene – o le spade in Nightfall – e potenziare le abilità al livello massimo, compiendo anche qualche azione particolare come morire più e più volte (trofeo che omaggia Metal Gear Solid). L’elenco trofei di Nightfall sfortunatamente include solo pochi trofei e tutti di bronzo, simili a quelli del gioco base.

VERDETTO

Aragami: Shadow Edition è un must have per chiunque apprezzi il genere stealth. Ha un gameplay appassionante, una trama profonda e toccante e uno stile grafico ispirato, anche se vi sono delle pecche sul lato tecnico. I fastidiosi bug che spezzano il ritmo di gioco e la poca credibilità dei soldati nemici rendono Aragami ancora imperfetto. Siamo però fiduciosi negli sviluppatori, secondo i quali il titolo riceverà presto una grande patch intenta a risolvere i problemi più noti. L'espansione Nightfall rivisita gli elementi di gameplay visti in precedenza, facendo avvicinare i giocatori a quella che è l'esperienza definitiva di Aragami. Un'esperienza travolgente che consigliamo caldamente di acquistare.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.