Batman: Arkham Knight – Recensione

Sviluppatore: Rocksteady Publisher: Warner Bros. Interactive Entertainment Piattaforma: PS4 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Intercettazione telefonica – 2 luglio 2015, ore 18:12

Dario Caprai: Mister Wayne?

Batman: Dimmi, Alfred.

DC: Niente Alfred. Dario Caprai. PlayStationBit.

B: Non è divertente, Alfred.

DC: Non lo doveva essere, infatti. Ripeto, Dario Caprai. Di PlayStationBit. Sono qui per fare due chiacchere con lei a proposito dell’ultimo videogioco che la vedono protagonista, Batman: Arkham Knight, pubblicato da Warner Bros. e sviluppato da quei fenomeni di Rocksteady.

B: Ma che…? Come fai a essere a conoscenza della mia identità?

DC: Senta, Mister Wayne. Lei non è a conoscenza della venerazione che provo nei suoi confronti, davvero, ma stavolta a fare le domande sono io. Oltretutto, lei non sa le difficoltà che ho avuto nel poterla contattare. Ho telefonato alle Pagine Gialle, chiedendo di potere avere il suo numero di telefono. Non sapevano chi fosse, Batman. Allora ho provato a descriverla: abbigliamento perennemente scuro, mantello, maschera, voce roca. Mi hanno dato quello che IN TEORIA doveva essere il suo numero di telefono. Bene, mi ha risposto un tale che continuava a ripetere di essere mio padre. Continuava. Una volta azzittitosi, ha cominciato a rantolare, come se avesse una forte asma. Sa, più o meno come i pervertiti al telefono. Penso ci stesse provando con me, signor Wayne. E’ stato orribile.

B: Io non so chi tu sia, e nemmeno come abbia fatto a contattarmi. Ma se devi farmi perdere tempo, la cosa finisce qua. Ho Gotham da salvare.

DC: Mi sono lasciato un po’ andare alle digressioni, in effetti. Ma rimedierò. A questo proposito, cominciamo a parlare di Batman: Arkham Knight, finalmente. Direi di iniziare dalla trama, che ho molto apprezzato: estremamente intrigante e matura, dal primo all’ultimo secondo. Colpi di scena, sentimenti, realtà, illusione sono tutti elementi che miscelati tra loro hanno dato un risultato strepitoso, probabilmente il migliore tra quelli ottenuti da Rocksteady. L’inserimento del personaggio di Joker, del suo cinismo, del suo pessimo umorismo in molti frangenti di gioco, nonostante la sua stessa morte, è stato un grande colpo di genio. Non mi esprimerò ulteriormente in merito, nel caso in cui qualcuno ci stesse intercettando, per non rovinare la sorpresa, ma, davvero… che tocco di classe.

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B: Sì, questa volta, in questa notte, in effetti, non c’è veramente un attimo di respiro. Spaventapasseri vuole vendicarsi, e per farlo ha deciso di gettare nel caos più totale l’intera città di Gotham, attraverso la sua potente tossina, capace di confondere e terrorizzare, per fare arrivare ai limiti – e anche oltre – della pazzia, chiunque. Ma non è tutto, perché a spalleggiarlo c’è l’Arkham Knight, un individuo assolutamente inedito nell’universo “batmaniano”, e la cui reale identità è del tutto ignota, ma che nutre un profondo odio nei miei confronti.

DC: Può capitare che, quando si sbatta in cella l’intera criminalità organizzata di una città, questa poi possa nutrire del risentimento nei confronti del proprio carnefice, Mister Wayne.

B: Già. Spaventapasseri, Arkham Knight, Pinguino, E. Nigma, Due Facce, Harley Quinn, Firefly, Poison Ivy… Ci sono tutti, e si sono uniti per farmi fuori. Per fortuna, però, potrò contare sul supporto di validissimi alleati. Catwoman, NightWing, Robin, Gordon e le sue forze dell’ordine… Gotham sarà il teatro di un epico scontro tra due eserciti, che rappresenteranno il Bene e il Male. Senza esclusione di colpi.

DC: Giocando a Batman: Arkham Knight, però, credo che il suo alleato più prezioso, senza offesa per tutti gli altri, sia un altro. E credo che lei abbia già capito a chi mi riferisco.

B: La Bat-Mobile. Non l’ho citata perché non “umana”, ma in effetti il suo ruolo è fondamentale, per quanto si discosti dalla versione più “tradizionale”, a cui si sono abituati i fan DC Comics. Mi consente spostamenti più rapidi per tutta Gotham, innanzitutto, ma questo è decisamente l’aspetto minore, perché Rocksteady ha lavorato in maniera certosina per quanto riguarda la sua introduzione nelle dinamiche di gioco. Questo è dovuto principalmente alla possibilità di trasformare la Bat-Mobile in un carro armato, tramite la pressione del tasto L2, dotato di due armi, un cannone pesante e un mitragliatore, oltre a diversi mezzi offensivi secondari. La cosa risulterà fondamentale soprattutto negli scontri armati contro i droni del cavaliere di Arkham, ma anche in sezioni di gioco un po’ più “cervellotiche”, dove sarà necessario usare proprio la Bat-Mobile per rimuovere certi ostacoli. Senza contare, infine, la fondamentale funzione di controllo remoto: grazie a questa si svilupperanno interessantissimi dinamismi tra uomo e macchina, necessari al proseguimento dell’avventura.

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DC: Confermo tutto quanto ha detto, Mister Wayne. Neanch’io credevo che l’introduzione della Bat-Mobile potesse cambiare così tanto le carte in tavola, sinceramente, ma gli sviluppatori di Rocksteady hanno veramente tirato fuori il cosiddetto asso dalla manica. I rischi di un clone di Grand Theft Auto sono stati scongiurati alla grande, sia perché la sua vettura distrugge tutto quanto trova – piante, muri, staccionate, mancano solo gli edifici – dando una splendida sensazione di onnipotenza, sia perché, come da lei giustamente riportato, le dinamiche di gameplay a essa legate sono molto profonde. Gli scontri si sono rivelati essere molto strategici e, grazie a un suo vecchio rivale, ci sono veri e propri enigmi da superare, a bordo di questo prodigio della tecnologia. Anche per chi ama la velocità ci sono autentici circuiti su cui competere contro il tempo, sempre ideati dal “buon” E. Nigma: i risultati migliori in termini di divertimento però sono stati ottenuti quando la Bat-Mobile è in versione “Battle Mode”, visto che il sistema di guida in senso stretto è un po’ approssimativo, poiché sembra portare in dote lo spiacevolissimo “effetto gomma” tipico di Gran Turismo. Insomma, nel caso di scontri particolarmente violenti, sembra di guidare un enorme giocattolo.

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B: Delle innovazioni sono state fatte però anche rispetto a quanto presente in Arkham Asylum, Arkham City e Arkham Origins, non scordartelo. Prima ancora di parlare del gioco in sé, basta vedere la cura con cui sono stati preparati i menù, che in titoli open-world vasti come il mio hanno importanza fondamentale. Anche lasciando passare qualche giorno da una sessione all’altra di gioco, tutto è monitorato in maniera così limpida, funzionale e chiara da riprendere esattamente il discorso, senza perdersi nulla.

DC: Sono perfettamente d’accordo, tutti i progressi che ho fatto per quanto riguarda i diversi ricercati sono seguiti passo dopo passo, e virare da una missione all’altra è di un’intuitività micidiale. C’è anche un notevole senso di progressione decisamente stimolante, in tutto questo, anche grazie al buon numero di missioni secondarie e alla cura riposta nello svilupparle, specie, ma non solo, sotto il profilo narrativo.

B: Anche il FreeFlow Battle System ha mantenuto intatta tutta la freschezza di un tempo, nonostante ormai molti giochi ne abbiano copiato la formula, al di là della serie Batman Arkham. Forse più che negli altri episodi, in Batman Arkham Knight serve maggiore pianificazione e strategia, quando si affronta uno scontro a mani nude. A ogni attacco sferrato dai nemici, corrisponde una diversa azione da fare, per non essere colpiti. Non solo dall’attacco semplice è necessario guardarsi, ma anche dalle “cariche”, dalle pugnalate, dagli attacchi stordenti o dalle armi da fuoco. Oltre che DURANTE lo scontro, è fondamentale preparare il campo di battaglia anche PRIMA dello stesso, grazie al notevole quantitativo di gadget sviluppati in virtù delle risorse della Wayne Tech. Sto pensando al sempre utile Batarang, alle trappole da tendere ai nemici grazie al Gel Esplosivo, o ancora alla possibilità di disarmarli grazie agli appositi disturbatori. Tutti attrezzi del mestiere potenziabili, così come la stessa Bat-Mobile o la mia “divisa”, grazie ai punti da spendere salendo livello dopo livello.

DC: In effetti la componente stealth non è mai venuta meno, nella serie, insieme a quella action. Ma ho notato che Rocksteady ha ulteriormente potenziato entrambi i comparti, già molto profondi di per sé. La nuova feature maggiormente d’impatto è quella chiamata “Terrore”, direi.

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B: Sono d’accordo. Si tratta di un’irruzione a sorpresa in una schiera di nemici (non sempre disponibile), che farà scattare uno spettacolare bullet time durante il quale mirare fino a un massimo di tre nemici – cinque, con gli appositi potenziamenti – che soccomberanno di fronte alla mia irruenza. Magari nulla di eccessivamente sensazionale, ma di certo un’aggiunta molto gradita. In mezzo a tutte queste difficoltà, ho apprezzato molto, devo essere sincero, anche il Dual Play, cioè la possibilità di agire in cooperativa con uno dei miei alleati sia mentre combatto che quando agisco di soppiatto. In entrambi i casi, in momenti circoscritti delle missioni primarie o secondarie, potrò scatenare un devastante attacco di coppia, che metterà KO seduta stante il nemico.

DC: Da sottolineare il fatto che questo non incide minimamente sulla fluidità del combattimento, perché si passerà dal controllo di lei, Mister Wayne, al suo alleato di turno – sia esso Catwoman, Robin o Nightwing – con assoluta e totale continuità. L’ultima “grossa” novità che mi sembrava giusto nominare, è la modalità Detective potenziata all’ennesima potenza, già vista nell’esageratamente criticato Arkham Origins ma del tutto inedita nella trilogia sviluppata da Rocksteady. Nel caso non l’avesse capito, credo fermamente che Batman: Arkham Knight sia un titolo gigantesco, ma allo stesso tempo curato nel minimo dettaglio e pensato, a livello di struttura, in maniera splendida.

B: Rocksteady ha svolto un lavoro fenomenale, non c’è che dire. Purtroppo non è possibile dire lo stesso della versione PC, afflitta da gravissime lacune, ma la versione PlayStation 4, anche sotto il profilo visivo, è devastante. L’impatto visivo scatenato dalla piovosissima Gotham non finisce mai di stupire l’occhio del videogiocatore, anche grazie a un frame-rate fissato ai 30 fotogrammi al secondo, ma decisamente granitico nella quasi totalità delle situazioni (che non sono poche, tra l’altro, considerato che le missioni principali portano via 10-15 ore, e altrettante quelle secondarie).

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DC: Da applaudire inoltre chi le ha dato la voce in lingua italiana: i doppiatori se la sono cavata splendidamente, anche nelle sequenze narrative più complesse ed emozionanti. Sa qual’è l’unica cosa che non mi è andata giù? Il season pass. O meglio, i quaranta euro, di season pass. Ora, capisco che lei è ben messo a livello economico, ma mi pare si stia un po’ esagerando, qui, specie pensando ai videogiocatori che hanno acquistato il titolo al day one. Si parla di CENTODIECI euro circa, se si vuole godere un’esperienza completa, a tutti gli effetti. E’ vero che di cose da fare ce ne sono tantissime anche senza acquistare i contenuti aggiuntivi, è vero che magari – lo vedremo nei prossimi mesi – il costo di quaranta euro è giustificato dalla quantità di contenuti presenti, però, insomma… Temo che questo fatto inciderà sul voto, in qualche modo.
Ora non mi resta che salutarla, Mister Wayne. E’ stato veramente un piacere, e un onore, anzi, potere scambiare delle opinioni e dei pareri con lei. Credo che nei prossimi giorni terminerò anche la guida ai trofei per platinare quest’ultimo capitolo della trilogia che la vede protagonista. A proposito, lei consulta le nostre guide? PlayStationBit è il punto di riferimento in Italia, sotto questo aspetto.

B: Certo che sì.

DC: Ne sono molto felice! Le posso anche chiedere qual è quella che ha consultato con maggiore frequenza, negli ultimi tempi?

B:Osé – Che fai, ci provi?“, ovviamente.

DC: Ah.

Fine intercettazione telefonica.

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VERDETTO

Batman: Arkham Knight è, senza mezzi termini, la conclusione epica di una saga storica, nonché il gioco definitivo, al momento, per tutti i fan di Batman, così come il tie-in migliore mai realizzato, arrivati a questo punto della storia dei videogiochi. Una recensione non potrà mai rendere giustizia a tanta imponenza, tanto amore per il dettaglio, anche solo nei dialoghi intercettati tra personaggi di nessun rilievo, tanta maestosità. Così come il risultato finale non potrà essere scalfito né da un season pass troppo corposo, né da un sistema di guida della Bat-Mobile abbastanza impreciso. Un acquisto obbligato per chiunque possegga PlayStation 4, e allo stesso tempo un valido motivo per portarvene a casa una.

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

9 Commenti

  1. Complimenti, l’hai resa piacevole e divertente da leggere 😉

    P.S. Ora boom di visualizzazioni per la guida di Osè… xD

    • Osé non ha bisogno di boom. Osé fa le milioni di visualizzazioni giornaliere per conto suo

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